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RIFONDAZIONE REATINA - L'intervista ad ARMANDO DE SIMONE
articolo del 30/4/2013   condividi l'articolo su Facebook


ARMANDO DE SIMONE è un ex giocatore del Rieti, da oggi pomeriggio. Con lui Polverino, Fascetto e Tricarico, sono stati sollevati dall’incarico di allenarsi e continuare la stagione: la sconfitta con la Fontenuova ha fatto sobbalzare sulla poltroncina il neopresidente, Fedeli, che li ha convocati in sede e ha comunicato loro la decisione. La società ha parlato, come facciata, di decisione consensuale ma non è del tutto così.

Come va, dopo questo scossone?

“Io, bene, sono tranquillo. Io e i miei compagni non ci aspettavamo questa determinazione della società che, tuttavia, va rispettata. Il presidente e i dirigenti sono persone impegnate e profondono energie per questo sport, e quindi hanno tutto il diritto di fare questo tipo di scelta. E noi giocatori sappiamo che spesso tocca agli allenatori, e questa volta è toccata a noi: oggi il presidente Fedeli ci ha chiamati e ha detto che non facciamo più parte del Rieti Calcio”.

La partita è stata così brutta?

“Non abbiamo giocato proprio bene, era una partita strana, e il presidente ha ritenuto giusto prendere questa strada. Un peccato, dal mio punto di vista, perché quei tre punti dal Fregene si potrebbero ricucire, in tre gare. Perché nel calcio non si sa mai”.

Il buon centrocampista calabrese di Rossano mantiene i toni rispettosi, come ha sempre fatto da quando gioca nel Lazio, è sereno anche se, è naturale, questa cosa lo ha preso di sorpresa. E ci parla con riconoscenza del Football Club Rieti e della città. Come sono stati, questi sei anni? “Ho conosciuto gente brava e corretta, appassionatissima di sport e di calcio, e volenterosa. Un anno meraviglioso, la passata stagione, con dei veri amici come compagni di squadra: un gran bel gruppo, eccezionale, come pure il rapporto con mister Paris. E i risultati ci hanno anche dato ragione, tra la coppa regionale e il terzo posto finale condiviso proprio col Pisoniano”.

Il momento più difficile?

“Quest’anno, per come è andata e per come sarebbe dovuta andare, ossia con Rieti che, a mio avviso, aveva le carte in regola per insidiare il primo posto, e non correre solo appresso alla seconda posizione”.

Massimiliano Cannalire

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