Home --> Rubrica -->Cronache dai campi
JUNIORES D'ELITE: LA FINALE DEL TROFEO ELIO TORTORA: VIGOR PERCONTI-FREGENE 1-0
articolo del 11/6/2013   condividi l'articolo su Facebook


VIGOR PERCONTI-FREGENE 1-0
Vigor Perconti: Pedulla, Rausa, Narcisi, Luciani, De Luca (9' Cipriani), Borgia, Amici (50' Gabrieli), Cestrone, Piccolo, F. Di Bari (76' Iemma), Palmieri. A disp. Saccucci, Di Paolo, Proia, Di Gianfelice. All. Francesco Bellinati.
Fregene: Pero, Zappellini, Alferoni, Salvati (15' Salvati, 66' Paparella), Zenobi, Pevelli, Franceschini, Poviro, Russo (53' Trippa), Bensaja, Galdelisi. A disp. Camedda, Mercuri, Tafi, Spunta. All. Francesco Barbabella.
Arbitro: Sig. Daniele De Tommaso di Rieti (9). Assistenti Arbitrali: Sigg. Fontemurato di Roma 2 (8,5) e Yoshikawa di Roma 1 (8,5).
Rete: 37' Amici.
Note: espulsi al 64' Pevelli per somma di ammonizioni, Piccolo al 79' per condotta gravemente scorretta (frase irriguardoso all'arbitro). Ammoniti Cipriani, Amici (V.P.), Poviro, Zappellini, Zenobi, Franceschini (F.), Palmieri (V.P.). Giornata calda, falli commessi Fregene 10, Vigor Perconti 15. In tribuna il presidente del C.R. Lazio, Melchiorre Zarelli, il vice-presidente vicario, Vincenzo Calzolari, il consigliere Dario Scalchi, e per l'A.I.A., il presidente laziale, Nazzareno Ceccarelli, e il vice-presidente, Sergio Coppetelli. 
Dal nostro inviato al Dlf di Civitavecchia (Roma)
La Vigor Perconti chiude, per il momento, sei intensi anni di grande rapporto con Francesco Bellinati nel migliore dei modi: lo fa, la squadra azulgrana più nota del Lazio, congendandosi dal suo ruolo di campionessa d'Italia in carica, e iscrivendo, per la prima volta, dopo 21 anni, il suo prestigioso nome nell'albo d'oro del "Torneo Elio Tortora", naturale proseguimento del campionato per le formazioni che non vanno a caccia del titolo nazionale. Come farà domani, alle 16, nella bella terra di Puglia, la Nuova Tor Tre Teste cercando di rimettere in discussione il 2-2 del "Roberto Ielasi" di sabato scorso.
La vittoria per una rete a zero non è stata facile, visto il gran primo tempo giocato dai ragazzi di Francesco Barbabella, provenienti dalla "Regionale B" e capaci di arrivare fino in fondo: segno che, di fianco ai Garat, ai Sebastiani, agli Assogna, la base del club di via Fertilia 52 propone interessanti calciatori, oggi acerbi ma da sgrezzare, alla corte della prima squadra. Sempreché Dario Barnabei e Davide Ciaccia ne abbiano ancora, dopo l'indecente fregatura subìta nel play-off di due domeniche fa, quando è stata tradita in modo assoluto la designazione del presidente degli arbitri Carlo Pacifici dallo scarso Santorelli di Napoli, che, come avviene solo in Italia, e nell'A.I.A, verrà promosso. Per fortuna oggi ci siamo, da attenti analisti delle vicende arbitrali, rifatti letteralmente gli occhi, con il bell'arbitraggio del giovanissimo reatino De Tommaso, e dei suoi assistenti Fontemurato, che ha ritrovato la forma anche nel settore tricologico, parrebbe, oltreché sul piano atletico, e dell'altro, maturando assistente, Yoshikawa, bravo davvero, sui fuorigioco.
La squadra della dinastia Perconti e il Fregene sono state ottime finaliste, capaci di mostrare, per 75 minuti un calcio bello e basato sul ritmo e sulle geometrie, senza far mancare la vetrina per le buone individualità; quella di Bensaja e Galdelisi da una parte, quelle di Francesco Di Bari, Piccolo, Palmieri, Borgia e Luciani, dall'altra.
A tenere banco, naturalmente, lo dicevamo con il prode Trinchera, prima della gara, è stata l'ultima alla scala del calcio giovanile, del romano Francesco Bellinati, promesso sposo della Spal, nell'imminente avventura della Serie D, una volta perfezionato il passaggio dalla gestione ferrarese di Benasciutti, non visto con grande entusiasmo in città, al gruppo facente capo al campione del mondo Candela. Avremmo voluto essere delle mosche o delle piccolissime telecamere da film di spionaggio, per conoscere l'umore, per ascoltare le parole del tecnico, nel commiato davanti a quei ragazzi, una parte dei quali, dodici mesi fa, sono saliti sul gradino più alto del Lazio, e poi d'Italia. Esistono, i rapporti, nel calcio, e alla Vigor Perconti, nelle bacheche, ci sarà sempre più luce, nell'angolo che ricorderà questi sei anni di Bellinati, con un titolo giovanissimi, pur pagato a prezzo salatissimo, ma per altre, superficiali vicende. E un titolo regionale e uno nazionale, nel 2012, con la juniores.
La cronaca - Al 2' Salvati su punizione dai venticinque metri alza di poco la mira, e al 4' lo stesso giocatore strozza troppo il rasoterra, con la palla che termina sul fondo. Al 9', peccato veniale, l'arbitro reatino De Tommaso sottovaluta un contatto subito in mezzo al campo da De Luca, che, caduto male dopo una spinta, si infortuna. Entra per lui Cipriani. Al 10' Bensaja prova un calcio di punizione di esterno destro, con la palla che è talmente forte e precisa, che va a sbattere sulla traversa, colpendola piena e tornando in campo! Il Fregene sta prendendo le misure all'illustre avversaria. All'11' Pero, il suo portiere, per poco non fa la frittata, su pressing di Piccolo: gli vanno in soccorso i due centrali e la paura passa. Al 18' lungo lancio dalle retrovie di Zappellini verso Franceschini, Luciani deve recuperare in fretta la posizione per neutralizzare la ghiotta opportunità del Fregene in versione, oggi, "grigia". Al 20' ficcante azione in verticale di Poviro, bravo a scambiare con Galdelisi, che lo manda al cross, sulla destra; interviene Pedulla che riesce solo a respingere, e questa volta è il reparto difensivo della Vigor a collaborare col proprio portiere, per ripulire l'area di rigore.
La gara è giocata su un costante e gran ritmo, ed è anche fisica, e, dopo due cartellini gialli, uno per parte, De Tommaso grazia, forse l'unico errore di rilievo, il numero 3 romano, Narcisi, per una rudezza evidente sull'out destro dell'attacco fregenese. 
un contatto subito in mezzo al campo da De Luca, che, caduto male dopo una spinta, si infortuna. Entra per lui Cipriani. Al 10' Bensaja prova un calcio di punizione di esterno destro, con la palla che è talmente forte e precisa, che va a sbattere sulla traversa, colpendola piena e tornando in campo! Il Fregene sta prendendo le misure all'illustre avversaria. All'11' Pero, il suo portiere, per poco non fa la frittata, su pressing di Piccolo: gli vanno in soccorso i due centrali e la paura passa. Al 18' lungo lancio dalle retrovie di Zappellini verso Franceschini, Luciani deve recuperare in fretta la posizione per neutralizzare la ghiotta opportunità del Fregene in versione, oggi, "grigia". Al 20' ficcante azione in verticale di Poviro, bravo a scambiare con Galdelisi, che lo manda al cross, sulla destra; interviene Pedulla che riesce solo a respingere, e questa volta è il reparto difensivo della Vigor a collaborare col proprio portiere, per ripulire l'area di rigore.
La gara è giocata su un costante e gran ritmo, ed è anche fisica, e, dopo due cartellini gialli, uno per parte, al 24' De Tommaso grazia, forse l'unico errore di rilievo, il numero 3 romano, Narcisi, per una rudezza evidente sull'out destro dell'attacco fregenese.
Al 32' ancora un bel Fregene va vicino al gol, con una pregevole geometria Salvato per Russo, che opera un lob in favore di Franceschini, unica punta di un modulo con 5 centrali e 4 difensori; ma il secondo pallonetto provato dal numero 7 tirrenico non risultato preciso, e Pedulla segue con lo sguardo la palla scivolare sul fondo, alla destra dei suoi 7 metri e 32. Al 37' l'episodio che sblocca la parità e mette la Vigor Perconti in condizione di giocare la ripresa in contropiede: bel pallone lavorato sulla sinistra da Cetrone, mezza girata mancina di Amici che passa in mezzo a una selva di gambe. Non sarebbe un tiro irresistibile, e anche Pero ci mette del suo, così il prezioso cuoio finisce in fondo alla rete. Tutto questo per l'esultanza del folto pubblico partito dai Colli Aniene a Roma direzione Civitavecchia.
 La replica è immediata, da grande squadra: al 40' Salvati spedisce in verticale un grande assist per Franceschini, con tanto di sonno dei due difensori centrali: ma Pedulla riesce, pur essendosi gettato con colpevole anticipo, a respingere con il corpo, e la ghiottissima situazione da rete per la squadra di Barbabella svanisce.
Al 44' la Vigor Perconti ha l'opportunità di rovesciare il fronte e firmare il punto del 2-0, ma rimarrà un suo grande demerito, oggi: scappano via, rapidissimi, Francesco Di Bari e Palmieri. Il passaggio una volta nei pressi dell'area è da applausi, l'11 azulgrana cerca il piatto destro a girare, con la palla che bacia la retina dietro la traversa, finendo alta di un soffio, a portiere scavalcato. Rammarico, tra i sostenitori percontiani.
Nell'intervallo è ammirevole lo scatto da 50 metri che si fa l'assistente 1, Domenico Fontemurato di Roma 2, per andare a controllare la rete più vicina alla sua zona di pertinenza. Dopo questa osservazione, va detto che il Fregene, in apertura di secondo tempo, tenta la carta delle azioni elaborate, alternate dalla Vigor che, nel frangente, si affida a una singola sortita, chiusa dal reparto arretrato in grigio. Al 7' Di Bari alza da buona posizione. Al 10' la Vigor arriverebbe ancora vicina al raddoppio ma l'azione è interrotta da una grande "chiamata" di Yoshikawa che pizzica in off-side Di Bari.
La partita si comincia a fare cattiva quando alcuni giocatori esauriscono la benzina, e per poco Franceschini, con un brutto intervento, più di frustrazione che di cattiveria reale, non viene cacciato dal campo. Questa sorte al 19' capita a un inspiegabile Pevelli, che, già ammonito, a quaranta metri dalla sua porta, entra duro su un avversario proteso a contrattaccare. Fregene in 10! Ci mette poco, in realtà, la formazione dell'ex mister di Boville e Atletico Venafro, Barbabella, a riorganizzarsi, e a porre in difficoltà i campioni d'Italia uscenti.
Al 27' la squadra del neo-tecnico della Spal manda Palmeri al tiro dal limiti ma il suo tiro mancino liftato termina sull'esterno della rete. Al 31' Galdelisi offre un grande assist dalla destra per Paparella, autore di una grande rovesciata, con il pallone che si inarca di poco sul montante orizzontale. Applausi a scena aperta per il gesto atletico. La squadra marina ha mostrato un evidente calo sul piano fisico, ma conserva il gran merito, dicevamo, di rimanere in partita, aggrappata al sogno di riprendere la Vigor Perconti. Che detiene, oltre al titolo italiano, il demerito di non saperla chiudere. A maggior ragione, al 34', questa idea si materializza quando Piccolo, dopo uno slalom e un contatto in area in realtà regolare, reagisce nel modo più stupido, rispondendo male al direttore di gara. Che lo caccia. Squadre in 10 contro 10.
Al 38' gran cross dalla sinistra di Paparella respinto coi pugni; il che origina una bella conclusione dai venti metri, di Zappellini. Il pallone sfila vicinissimo all'incrocio dei pali di sinistra! La Vigor Perconti annusa odore di bruciato, e, da gran compagine, cerca, e di corsa, il punto del raddoppio: lo accarezza al 43' con una grande botta di Palmieri, dai sedici metri, con la sfera che batte sotto la traversa ma torna in campo. Il tap-in dell'accorrente Centrone risulta impreciso, di parecchio, e termina alto. Lo stesso Palmieri (47'), in chiusura, costringe al grande intervento Pero. Poi il numero 11 della Vigor si comporta da gran signore, rinunciando a un certo contropiede isolato, per soccorrere l'avversario cui ha portato via, energicamente, il possesso della palla.
Dopo 4 minuti e 30" di recupero finisce con la vittoria della Vigor Perconti per 1-0, una gran partita, una grande finale. Carica di significati, umani e tecnici. Due squadre che sono grandi realtà, sul piano dei giocatori e della gestione.
Ha diretto molto bene Daniele De Tommaso che ha sbagliato il minimo, nel primo tempo, guadagnandosi l'attenzione dei giocatori con la puntualità a interrompere, da subito, qualsiasi eccesso nella prima frazione. E dimostrando di saper dialogare e sdrammatizzare, anche sorridendo, il rapporto coi giocatori, non sempre facile. Ha sbagliato, con Yoshikawa, un fallo laterale nel primo tempo, a cercare il pelo sull'uovo, e in occasione dell'infortunio di De Luca, dove avrebbe fatto bene a intervenire, essendo un'infrazione evidente. Dopo un cartellino per uno, punta su un richiamo per parte, dimostrando una sana dose di elasticità che, di solito, i giovani fischietti non portano sempre appresso. Nelle decisioni importanti interviene sempre bene, per il resto. Ha la stoffa per arrivare ad elevati livelli. I suoi due assistenti non sbagliano mai, sul fuorigioco. Una terna completa, che oggi è stata eccellente garante dell'applicazione di regolamento e buon senso. Da seguire tutti e tre.
Massimiliano Cannalire

SEGUE...
ARTICOLI PRECEDENTI


Tutti gli altri articoli della sezione