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Il punto del girone B: Montecelio, l'anonimo, è campione d'inverno


articolo del 20/12/2011



MONTECELIO CAMPIONE D'INVERNO

Una squadra-rivelazione, ben puntellata, e messa
in grado di primeggiare. Bravi giovani e nonno Ricci...


Se chiedete a qualsiasi sportivo capace di seguire la Promozione chi siano i giocatori del Montecelio, probabilmente, ve ne daranno notizia soltanto relativamente a due, forse tre, massimo quattro. Parliamo degli eterni Fasoli, portiere di rara costanza e comprovata serietà, e Giorgio Ricci, gran signore del calcio da due decenni buoni. Il cui unico demerito, in tanti anni, fu una disgraziata domenica di Latina, giocava nel Cecchina, in cui incontrò l'ineffabile Zinicola di Cassino, sbagliando. Anche lui che è sempre stato un giocatore corretto, quella domenica, si fece influenzare da una balorda febbre, quella delle proteste, e prese tre anni di squalifica in primo grado, ridotti poi a undici mesi, per fortuna con un filmato che sbugiardava quanto scritto nel referto, da un arbitro stordito più dai diversi concetti del vocabolario rispetto ai suoi, che dal pugno alla Tyson descritto che in realtà era un improprio moto per dare un buffetto, semmai volontario. Per il resto Giorgio Ricci E' STATO LA TIVOLI, per tanti anni, di fianco a giocatori del livello di M'Kondya, Dosi, Sammy Brahne, con la squadra promossa in D in una stupenda domenica tivolese che fu il 28 giugno 1998 (1-0 all'Alcamo dopo l'1-1 in terra siciliana il 21). Ha fatto le fortune del Cecchina, per anni, fino a portarlo coi suoi gol e coi suoi assist ai play-off 2003-2004, persi per un nulla, contro la Spes Mentana allora di Massimo Castagnari e Stefano Sgherri, di Mirko Laurentini e Christian Di Loreto, con tre di loro oggi allenatori di Maccarese, il primo, Fontenuovese, il secondo, Villanova, il quarto, e il terzo centrocampista del Settebagni Calcio Salario. Fasoli per anni è stato il portiere per la Promozione, ma anche per l'Eccellenza, e non è una battuta, tra i pali di Passo Corese e Sanpolese, tra le altre, oltre al Monterotondo Scalo. Quindi l'uomo comune della strada, da bar e caffé dello Sport, ricorderà i nomi, le gesta di De Propris, e Vivirito. Ma in pochissimi sanno di elementi validi quali i giovani usciti dal vivaio del Villalba di Renato e poi di Pietro Scrocca, che si è dedicato al settore giovanile: così quando parli di Clemenzi, Maretto, Di Costanzo, Aversa, del giovanissimo capitano, Petrucci, di De Gregori, di Ruggieri e Priolo, in parecchi vanno in barca, magari sognando di andare in...Barça, perché no? Fatto è che il Montecelio, da pochissimo tempo in Promozione, è primo in classifica avendo creduto nella rimonta, sul Città di Monterotondo, che ha inanellato cinque sconfitte di fila, prima di tornare a sorridere contro il Tanas Porta di Roma, battuto 4-1 al "Fausto Cecconi". Tutto questo mentre il Montecelio, assist di Ricci, rete di Ruggieri, secondo gol del sempreverde con la casacca numero 7, quella di George Best, per intenderci, superava il Palombara, orfano del nevrotico Luttazi (due mesi di stop ma la domanda risuonerà, nel tempo: chi sono i vigliacchi che lo hanno aiutato a fare la cappotta a Carlo Alessandri?, n.d.r.), e capace, per la bandiera, di mandare in rete Di Nunzio, secondo gol in due partite. Finale 2-1. Il distacco resta immutato, con 33 punti per la formazione cara ad Armando Palazzini e Fabio De Filippo, e 29 per gli eretini di Dante Di Ventura e mister Vincioni. La stessa dote di un altro cliente scomodo, il Centro Italia Rieti di Franco Tempesta e Costatino "Cespuglio" Fabiani, già noto alle cronache da grande mediano, per aver portato lo stesso sodalizio in Eccellenza ai tempi di Sergio Pirozzi I, agli albori della carriera da tecnico, per l'attuale primo cittadino di Amatrice, che poi avrebbe vinto il massimo torneo con Ostiamare (2003) e Sorianese (2004), dopo, tuttavia (2002) aver ottenuto un signor sesto posto con il Centro Italia alla prima avventura in Eccellenza. La squadra reatina ha vinto sul campo del Cre.Cas. in modo autorevole, 3-0, emulando il Monterotondo nel sorpasso operato sul Riano, ripreso a 28 anche dalla Boreale. Già, perché la squadra di Damiano Forte va sotto al 25' del secondo tempo, su rigore di Beha, a Montesacro, dall'Atletico Vescovio, ma riesce a pareggiare a pochi minuti dalla fine, sempre su rigore, con la massima punizione trasformata da Misuraca, talentuoso giocatore del paese teverino, tra i diversi elementi locali a disposizione dell'ex mediano della Fortitudo Nepi versione aurea (1997-1998, in coppia con Gigi Coni sulla mediana, allenatore Claudio Fazzini). I bianco-viola di Ponte Milvio battono 3-0 un Settebagni che resta un oggetto misterioso, ogni volta che serve di spiccare il volo: era già successo rovinosamente proprio all'Urbani, campo rianese. Questa volta accade al Trifoglio: dopo un primo tempo terminato a reti bianche, in apertura di ripresa Rosati (6') si procura e trasforma in gol un calcio di rigore, e nel quarto d'ora finale Virli sale in cattedra, prima con un assist di Pagnottella, poi con un bel pallonetto a Pagella più avanti rispetto all'area piccola. Finisce 3-0 con la Boreale a quota 28, in zona interessante, mentre stecca il Roviano, ora a 27, 1-1 interno con il Cantalupo, ripreso anche dal Torrenova, che vince 2-0 il derby con la Roma VIII, grazie alle reti di Di Cicco e Groos. Non riesce a spiccare il volo nemmeno il Poggio Nativo, un tempo imprendibile, in casa, e invece questa volta acciuffato dal Cerreto Laziale: finale 1-1, con i reatini che sono a 26. Nulla di compromesso ma questi stop devono servir di lezione.
Il Torbellamonaca si riprende dopo aver subito due reti dal Casilina, ultimo della classe, e riesce a concludere sul 2-2. Ma c'è tanto, tanto, tanto da lavorare. Questa volta l'orgoglio ha rimesso dritta la partita. Ma non si gioca così, un derby.

Massimiliano Cannalire

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