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CAVA DEI SELCI-SANTA MARIA DELLE MOLE 2-2


articolo del 5/1/2012



Milazzo e Novelli super salvano

la capolista. Peduzzi-Seedorf il risultato!

Massullo, un (secondo) gol speciale, forte, emozionante

 

 

Cava dei Selci: Caucci 6,5, Migliari 5 (55' Botti ), Peduzzi 9, Cortese 6,5 (73' Porcacchia 7), Alonzi 6,5, Bottoni 5,5, Giacché 4,5, Pangrazi 7,5, Massullo 10, Pacella 7 (67' Fabiani 6,5). A disp. Rapo, Celani, Sciamanna, Rendina. All. Franco Pagliarini 8.

N. Santa Maria delle Mole 

: Brugnettini 6, Ferretti 6, Ciolfi 6,5, Milazzo 9, De Angelis 5,5 (46' Forte 5), Novelli 9, Ianneo 6,5, Empoli 7, Gagliardi 5 (68' Scafati 5), Virgilio 5,5 (82' Di Persio s.v.), De Paolis 6,5. A disp. Torraco, Spiniello, Santini, Terribili II. All. Diego Leone 7.

Arbitro

: Sig. D'Ambrogio di Frosinone (6,5).

Reti

: 1' Ianneo, 5' Massullo, 44' De Paolis, 87' Peduzzi.

Note: espulso Giacché al 46', durante l'intervallo, per reiterate proteste nei confronti del secondo assistente. Ammoniti Alonzi, Ferretti, Milazzo, Peduzzi, Empoli, Novelli, De Paolis, Di Persio, Pacella. E' stato osservato un minuto di partecipe raccoglimento in ricordo di Annibale Massullo, papà di Moreno, venuto a mancare il 23 dicembre scorso, in occasione della stessa partita. In tribuna presenti Piero Valanzuolo, Paolo Marchiori, Bruno Nulli. 350 spettatori circa.

Dal nostro inviato a Cava dei Selci, Marino (Roma)

Un Cava dei Selci dal grande, grandissimo cuore riprende la capolista sul 2-2 dopo una partita in cui la squadra di Franco Pagliarini ha pagato dazio all'infelice giornata di due terzi della terna arbitrale. Potremmo leggerlo, questo recupero, in tanti modi, da diversi punti di vista. Proviamoci insieme: dall'ottica della prima della classe è un esame superato, e il girone di andata è stato completato senza sconfitte, con 15 vittorie su 17 e il resto un paio di pareggi. Cifre da capogiro, considerato che per la maggior parte dei 96 minuti giocati con la vicina di casa e seconda in classifica i punti di vantaggio erano diventati 11. Per il Cava dei Selci è un gran bel risultato perché: ha inseguito due volte, in quanto ottenuto contro una grande squadra, esperta e attenta, e perché agguantato al 42' del secondo tempo, dopo una frazione giocata in 10 contro 11!

Ma i contenuti vanno letti tutti, fino in fondo, come quando si prepara un esame, complicato, come è stato per l'una affrontare l'altra. Poi va detto che il gol del 2-1 non è stato accordato, alla squadra di casa, quando la palla aveva abbondantemente varcato la linea, sulla punizione di Peduzzi, ma il distratto assistente Adami di Aprilia badava al fuorigioco (che non c'era) da cui nasce il tap-in vincente di Migliari. Per il generoso numero 2 inizierà un pomeriggio da dimenticare, ma questa è un'altra storia. Una delle tante, oggi, vissute dagli sportivi e dai semplici uomini della strada, intervenuti al campo appio, tra due realtà dirimpettaie, vicine, che si conoscono molto bene. Ma quella più importante riguarda Annibale Massullo, salito in Cielo il 23 dicembre scorso, di qui la ripetizione, e suo filgio Moreno, che aveva segnato, quel giorno, la rete del parziale vantaggio dei padroni di casa, annullato mentre lui già se ne era andato, lassù, nella Gerusalemme celeste. E quando ha segnato il figlio, Moreno, la commozione e la gioia di tanti, tra i presenti, non erano per una bandiera o per l'altra, in campo, ma per questo giovane ragazzo del 1993, che il gol l'ha sfiorato nei primissimi minuti, e l'ha trovato a non molto dal vantaggio del Santa Maria delle Mole.
Infatti non passa un minuto che il cross di Ciolfi dalla sinistra trova il colpo di testa di Ianneo, che sorprende Caucci, in controtempo, e l'intero pacchetto arretrato di casa: 1-0 per la capolista. La replica la cercano subito, i giocatori di Franco Pagliarini. Al 3' Pangrazi manda in verticale Massullo, che scatta e conclude di interno destro, sull'uscita di Brugnettini, ma la sfera va fuori, di poco, tra i sospiri della tribuna di fede bianco-verde. Ma il gol arriva al 5': pregevole palla in profondità di Peduzzi, gran pallonetto di Massullo che segna il punto dell'1-1. I festeggiamenti dei suoi compagni di squadra sono degni del miglior Edmondo De Amicis, del suo capolavoro, "Cuore", che un telefilm vide raccontato attraverso il maestro Johnny Dorelli, tanti anni fa, quando Moreno ancora doveva nascere. Una cosa che potrà raccontare ai figli e ai nipoti, di suo papà che se ne va, di lui che ha la scorza, il carattere, la grinta, la vicinanza umana dei compagni di squadra e dei suoi stessi tifosi, l'ammirazione degli avversari, in campo e in tribuna. E' lui che viene preso da un abbraccio collettivo, e qualche lacrima di giusta, umana, profonda, intensa commozione si è vista, anche tra gente attempata, abituata alle "botte" forti della vita, come forte è questa storia. Che ci riporta alla realtà delle cose serie, non alle storielle da bega popolana inscenate alla domenica da modesti attori capaci di dare importanza assoluta, contabile, cinica, a questo gioco, così capace di accomunare tanti popoli, regionali e oltre.

La partita denota un balletto delle difese con una certa frequenza, a un certo punto: al 6' è la volta delle retrovie di casa, quando su un cross di Ciolfi Alonzi interviene di petto con l'effetto di indirizzare il pallone nei pressi dell'angolino a portiere preso in contropiede. Per sua fortuna la palla va verso il fondo e l'ex centrale del Cecchina sgombera l'area piccola da equivoci. Al 7' De Angelis chiude con affanno dopo una combinazione Pancrazi-Massullo. Al 20' Empoli conclude in modo sbilenco dai venti metri. Al 21' bella palla di Giacché in diagonale verso Pacella, ala destra dalle grandi falcate, sul cui traversone Ciolfi produce un insidioso rimpallo. La sfera va per entrare ma la salva Novelli, oggi con Peppe Milazzo autore di una prova MONUMENTALE! Da applausi il loro rendimento, perché complessivamente avranno salvato tre se non quattro gol fatti dal Cava dei Selci. Che, diciamocelo in maniera sincera, una volta di più, complessivamente avrebbe meritato la vittoria. Prima di arrivare a tal giudizio, tuttavia, la partita è giocata a viso aperto, equilibrata, e con le squadre capaci di rovesciare il fronte con plausibile rapidità: tanto che al 23' Caucci si traveste da libero zemaniano per salvare su un lancio di Virgilio, che incoraggiava allo scatto fulmineo Gagliardi, proteso in contrattacco, nelle vicinanze della sua area di rigore.

Le squadre regine del girone C restano corte ma pronte a replicare e controdedurre: al 24', nota di colore, De Paolis va in contrasto con un avversario, sembra venir colpito da Tyson ma non ci casca, l'attento D'Ambrogio. Peccato perché un grande arbitro cadrà su due episodi pesanti, causa della giornataccia del signor Adami, ma anche per la mancata concessione di una rete. Per la serie "come uno che sa gestire una gara tecnicamente e disciplinariamente" viene portato giù, nella palude della modestia. Al 34' Massullo crede nella capacità balistica di Pacella che, invece di centrare la sfera, prova il colpo gobbo, con una "scarpata" sul primo palo, ove è appostato il reattivo Brugnettini, che respinge col corpo.

Due grandi penalizzazioni, nel breve volgere di due minuti: prima l'indeciso Alessandro Dodo Spadi di Roma 1 ferma Gagliardi lanciato sulla tre-quarti in verticale, pronto a saltare Caucci, per un inesistente off-side. Poi, al 37' succede il secondo, grave episodio, nell'economia dell'incontro: Peduzzi pennella una punizione alla Platini, destro a girare, con la palla che sbatte sulla parte interna della traversa, e, si nota dal rimbalzo, ha già varcato la linea, palesemente, di buoni 40 centimetri (!), per stessa ammissione di una parte del pubblico di fede avversa. Quando torna in campo la spinge di nuovo in porta, di testa, il generoso Migliari ma l'assistente numero 2 ravvede una posizione irregolare al momento del tiro. Su questa seconda parte, pur in differenza di posizionamento rispetto al signor Adami, dobbiamo dire che ha preso un abbaglio, e, rispetto alla bella prima mezz'ora in cui aveva azzeccato due bei fuorigioco di rientro, non sarà l'unico errore del resto dell'incontro. Ma la cosa triste resta la rete non accordata, che si sono persi in due. Va detto, nel giudizio globale degli errori, che nel primo caso avrebbe provato la strada, a quel punto quasi certa, della rete, la prima della classe; nel secondo era stata segnata, la rete, dall'avversaria di turno.

Al 44' Novelli è decisivo dopo un signor cross dalla sinistra di Bottoni e la deviazione, sottomisura, di Pancrazi; col disturbo, il difensore centrale riesce ad alzare di quel tanto la sfera che termina di poco sopra la traversa, e quindi in calcio d'angolo. Che non produce effetti positivi, per il Cava dei Selci. Perché parte un contropiede dei ragazzi di Diego Leone, su cui si addormenta Migliari. Arriva De Paolis a sinistra, che ruba il pallone, si accentra e manda la palla a entrare sul primo palo, per il 2-1 ospite, che sorprende, e parecchio, la compagine locale, ancora arrabbiata per la rete non concessa prima, e annullata, poi. Al riposo il Santa Maria delle Mole ci va avanti, con una parte del pubblico di casa indispettito dagli eventi.

Negli spogliatoi succede qualcosa di singolare: Giacché protesta con il secondo assistente, giurando poi in tutta serenità di non aver profferito parole sgradite, e, in un secondo momento, verrà comunicato al giocatore che può farsi la doccia. Perchè non dirlo subito, al diretto interessato, se le parole sono state così impertinenti?

Si vede, al rientro, che D'Ambrogio è stranulato quando, al 2' della ripresa, non fischia un evidente aggiusto con la mano di Pancrazi davanti all'area di rigore del Santa Maria delle Mole, poi sanziona un "mani" di Ferretti, che andava nuovamente ammonito e quindi espulso. Concede solo una punizione, che tra breve vi raccontiamo. Un buon arbitro sta lasciando il posto a uno assai modesto. Il calcio piazzato è battuto a girare sul palo più lontano, col destro, da Peduzzi; tuffo repentino di Brugnettini, a respingere con i pugni. Pallone fuori a Bottoni, gran tiro del numero 7 (prova, per il resto, discretamente anonima, la sua), e prodigioso salvataggio del calvo più popolare, tra le difese di tutto il Lazio, quel signor giocatore che non diventerà mai baronetto, ma che vorrebbe mezza regione: il signor Giuseppe Milazzo, per gli amici Peppe, eroe di giornata! La prova dell'ex difensore di La Sabina e Acilia è da incorniciare, con Novelli: ecco due dei segreti non tanto tali, di una signora compagine, che - parafrasando il presidente del Cava dei Selci, Roberto Grossi - non sta lassù per caso, di sicuro.

Al 14' Caucci ferma un contropiede con una ulteriore tempestiva uscita. Al 20' insistita azione di Pancrazi, signor atleta, nel concetto di partecipare al gioco di squadra, palla a Massullo; scatto del 10 verde sul fondo, assist per Pancrazi che cerca la deviazione immediata, sul primo palo, ma Brugnettini para, d'istinto, ben appostato. Al 25' grandissimo tiro da fuori, da circa 30 metri, di Milazzo, fermato, centralmente, da Caucci. Al 30' Peduzzi prova a travestirsi di nuovo da Michel Platini con una punizione dal limite, a girare col destro, ma prima che arrivi il numero 1 del Santa Maria delle Mole, ci pensa Milazzo, di testa, a neutralizzare l'occasione. Non si sa mai. Al 38' è Novelli a salvare sulla linea di porta su un tiro di Pangrazi, per quello che, via via, pur in 10 contro 11, sta assumendo i contorni di un assedio. Un assalto fatto di generosità ma anche della qualità e della disciplina tattica di Pagliarini, in panca, di Peduzzi e Fabiani, spedito nella mischia per dare maggiore quadratura in mezzo. Il premio, giusto, il Cava dei Selci lo riscuote al 42', quando scende la prima pioggerellina di giornata, per il resto nuvolosa. A un certo punto Peduzzi viene folgorato come San Paolo di ritorno dalla città di Damasco, e ricorda di essere un frequentatore dei posticipi televisivi: e rammenta, dopo Cecchina, di aver ammirato Clarence Seedorf, emulandolo. Il suo è un cross lungo, dalla sinistra, che però è calciato più forte di un tiro, in apparenza, su cui Brugnettini, ci mette del suo, facendo la frittata, e retrocedendo pericolosamente, fino a smanacciare la palla in rete. E' il gol del 2-2, inseguito, ottenuto, sì di fronte a una grande squadra. Ma, pur ammirata per ciò che sta facendo da tempo, e per la serietà societaria, che ha commesso l'errore, evidente, di arretrare il baricentro troppo presto, poco dopo metà ripresa. Prestando così il fianco a chi, il carattere, ce l'ha nel DNA. Due grandi squadre, che, dopo 5 minuti di recupero, finiscono sul 2-2. Il Santa Maria delle Mole può dire: missione compiuta. Perché non sappiamo in quanti usciranno coi punti, da Cava dei Selci, vista la quadratura, la qualità dei giovani, la mano del tecnico, di cui dispone la squadra di Lupi e Grossi.

Sull'arbitraggio abbiamo già espresso il giudizio che, in assenza di un paio di almeno tre episodi, avrebbe fruttato un voto eccezionale, a uno come D'Ambrogio, che di stoffa ne ha. Ma come non tener conto di un gol non visto, della giornata ballerina dei suoi assistenti, e della mancata espulsione di Ferretti a inizio secondo tempo? Non è piaciuta la gestione dell'espulsione comminata, dopo troppi istanti, negli spogliatoi. Fermo restando che ha gestito molto bene le ammonizioni, in campo, quando occorrevano. E, ci perdonerà il diretto interessato, che se la prossima volta Giacché si fa gli affari suoi, ci guadagna anche la sua squadra. Dargli dell'inopportuno, quasi del "fesso" ci può stare. Pensi a giocare a pallone.

La fotografia più bella è stata l'abbraccio, partecipe, dei compagni di squadra a Moreno Massullo. E anche l'abbraccio al fischio finale tra Empoli e Buzi è una cosa che, dopo una battaglia di grande intensità, merita di essere raccontata. Direbbe il grande e galante Pizzul....è tutto molto beeeeeelloooooo.

Massimiliano Cannalire

 

SEGUIRANNO ULTERIORI APPROFONDIMENTI SULLE DUE COMPAGINI...

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