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Il caso del girone C: Vivace Grottaferrata, dichiarazioni inopportune. Da altre parti poca eco a una che ha perso solo una volta, in Coppa


articolo del 2/3/2012



GAMBA TESA SU...Promozione girone C

SCUSATE, INTERVENGO PER SEGNALARE CHE....
Cartellino giallo alla Vivace: bisogna perdere in modo
più sereno, vista l'esperienza societaria.
Contro il Santa Maria delle Mole, 1.700 €
di multe già pagate (!) troppa invidia.
Perchè, contro l'unica imbattuta di tutti e 4 i gironi?


Capisco, personalmente, lo sfogo avuto dalla Vivace Grottaferrata, all'indomani della partita tra il Santa Maria delle Mole e i ragazzi del presidente Benvenuti, battuti 4-0 e con i primi due gol giunti su calcio di rigore. Tuttavia non riesco a cogliere fino in fondo un clima, ostile, che si aggira, tra invidia e facili giudizi, nei confronti del club di Armando De Simone. Andiamo con ordine. La reazione di un tecnico giovane ma allo stesso tempo conoscitore del mondo del calcio, sia della base che da due, tre anni, della Promozione, mi è sembrata fuori luogo. Per tre fondamentali motivi: avevo detto alla vigilia di quanto poco spessore sia la Vivace capace, lontano dal campo degli Ulivi, e purtroppo è un trend che dura da un campionato, a leggere tra i numeri e le prestazioni di una squadra che, almeno lo scorso anno, le partite se le giocava quasi sempre alla pari, anche lontano dall'Abbazia di San Nilo. Secondo motivo: dai contenuti dell'articole che il puntuale ufficio stampa della società di Benvenuti ci è arrivato, e che ci siamo ben guardati dal censurare, ci mancherebbe, ho letto e abbiamo letto soltanto di una vera occasione da rete in tutto il primo tempo per la squadra ospite, pur capace di far accarezzare il pareggio alla Vivace. Che, in mezzo al campo, non ha mollato di un centimetro. Terza considerazione: quando si perde, pur in modo amaro, l'importante è tornare a casa, pensare al prossimo incontro e, se possibile, evitare espulsioni come quelle di Viglioglia. Soprattutto se la domenica, come quella scorsa, è stata quella successiva alla vergogna capitata a San Siro, dove parliamo di serie A e di un assistente che prende diverse migliaia di euro per fare stronzate del genere! Ecco perchè, dai microfoni della radio, in apertura di trasmissioni, alle 8.45, collegato per telefono, ho detto a Max Arrichiello: "Oggi stiamo vicino a questi ragazzi che possono sbagliare: l'importante è che abbiano l'atteggiamento dovuto e votato al rispetto di chi perde senza infierire, nelle parole e nei modi". Concludo la parte dedicata alla Vivace riconoscendo dei palesi e ammirati meriti acquisiti in tanti anni nell'organizzare un gran bel torneo juniores di fine stagione, e nell'aver migliorata la struttura sportiva divenuta in erba sintetica, rispetto alla precedente, naturale terra battuta. Ma una società come quella di Benvenuti, quest'anno, ha messo insieme una squadra meno forte, meno pratica, meno esperta, e anche meno redditizia della passata stagione, di cui parlavo/amo tutti in maniera discreta. Questo, forse, è il primo punto da mettere a fuoco nel fare una valutazione più ampia, e magari più serena, quando si perde una gara contro un'avversaria così attrezzata. Sugli atteggiamenti contestati agli avversari non c'ero, e quindi non dico nulla. Io, però, ho assistito a Cava dei Selci-Santa Maria delle Mole, quella del recupero, finita 2-2, dopo la dipartita del buon Annibale Massullo, e, pur in una battaglia, pur diretta in modo mediocre, ho vissuto una gran partita, con, alla fine, applausi sotto l'acqua, per tutte e due le squadre. Che, finita la gara, non hanno alzato la minima caciara. Questo lo posso testimoniare per via diretta. Bisogna, in sostanza, saper perdere anche quando il concetto è amaro come una pillola contro il mal di pullman. E mi ha fatto specie che una società della lunga, lunghissima esperienza, in Prima Categoria, come quella di Grottaferrata, si sia lasciata andare a dichiarazioni appena al di fuori del suo consueto, apprezzato stile. Nulla di drammatico, per carità, ma andava evidenziato.
Qui Santa Maria delle Mole
Premesso che il Santa Maria delle Mole non ha bisogno alcuno di un avvocato difensore, vorrei dire ai noti illuminati di questo girone come di altri, che osservano, e a uno che domenica pomeriggio, prima di andare in onda in TV, mi stava provando a convincere del contrario, che parliamo di un club la cui prima squadra ha vinto, in un paio di occasioni anche in modo fortunato, la totalità di ben 19 partite pareggiandone 4, con 52 reti all'attivo, vado a memoria ma tra poco vado a controllare, e soltano 16, meno di un terzo del prodotto raccolto, subite. E' vero: nessuno ha giocatori come i vari Alessio Empoli, Marco Terribili, Antonio Virgilio, Claudio Ianneo (classe 1994), Peppe Milazzo, De Paolis, segno che Paolo Armeni e Diego Leone, forti di una società seria, alle spalle, la squadra se la sono saputa costruire, e la sanno gestire. Siccome è diverso tempo che quando la gente nomina Santa Maria delle Mole fanno in parecchi la bocca storta, vorrei sottolineare che si tratta, a oggi, dell'unica squadra imbattuta in tutti e quattro i gironi, con l'unica, reale amarezza, che è stata quella dell'eliminazione dalla coppa di categoria, abbinata, come è stata, a un'avversaria del calibro, della forza collettiva e dei singoli della prima della classe nel girone B, il Montecelio: all'andata la squadra appia perde 2-1 sulla Tiburtina schierando nove under, tra juniores e allievi; a ritorno finisce 1-1 col pareggio della squadra ospite giunto al 38' del secondo tempo, e tutto è finito tra i battiti di mano delle due tifoserie, senza esagerazione alcuna, mi parve.
Oltre ciò va detto che, forse questa è una reale "colpa" che ha il Santa Maria delle Mole, non è una società che va cercando i consensi dei mezzi di informazione: se uno vuole le notizie o va lì, di persona (in quanti lo hanno fatto, durante la settimana, in tanti anni? n.d.r.), o al più telefona e chiede di parlare con qualcuno. Non saranno di certo Armando De Simone e Paolo Armeni quelli che vanno a richiedere le luci sui bianco-celesti, per cui, peraltro, parlano i risultati, vedi la scorsa settimana con la Juniores Regionale B passata in testa al suo girone; come non era Enzo Bazzucchi quello che si metteva al telefono a cercare una riga elemosinata per parlare di un club capace, un anno, con Marcello Pozzi, di vincere coppa di categoria e campionato, mi sembra 9 anni fa!
Prima che qualche scienziato alzi dei dubbi sulla mia onestà intellettuale e di fondo, vorrei che prendeste il telefono, compeneste il numero 06-9309966, sede del Santa Maria delle Mole, e porreste tal quesito: avete voi rapporti di tipo economico con il giornalista Massimiliano Cannalire? Così la smettono, tutti, una volta per tutte, di assiemare un commento a una marchetta. Quelle cose, nel Medioevo, si chiamavano atti di simonia. Ossia comperarsi un pezzetto anzi pensare di comperarsi un pezzetto di paradiso pagando l'obolo. Mi spiace per chi lo pensa, poveri uomini. Non sono San Francesco, ma nemmeno uno distratto. E il Santa Maria delle Mole, tanto per chiudere il cerchio, è la stessa società che, come la Spes Mentana nel 2003-2004, ebbe il coraggio di cacciare dal campo tifosi votati a commettere reati di varia apologia, e casini utili solo a pagare le multe. A proposito. Finora la società di Armando De Simone ne ha sborsati 1.700, di €, per le sanzioni. Stante che io non credo a complotti o cattivi pensieri, per dirla con Dino Zoff, se fosse un gruppo sportivo di raccomandati, sarebbe salato, il conto, per essere tutelati. Non credete?

Massimiliano Cannalire


Nella foto Diego Leone parla con un vecchio compagno di squadra dei tempi in cui giocava alla Rustica o a Genzano (scattata il 4 gennaio in occasione del recupero di Cava dei Selci, finito 2-2).

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