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SORIANESE, PARLA CLAUDIO FAZZINI


articolo del 20/9/2012



Le precisazioni di Fazzini


Sulla vicenda Sorianese-Fazzini, letto il parere della Sorianese e il suo pensiero, abbiamo ritenuto opportuno ascoltare il pensiero di chi, la società cimina, ha contattato ma, evidentemente, non ha convinto, Claudio Fazzini. Il quale ci tiene a precisare le cose inesatte che vanno in giro: “In primis non è la Sorianese che può aver dato il benservito alla mia persona ma sono io che non ho accettato la situazione che mi è stata proposta, in quanto il rimborso non avrebbe coperto nemmeno le spese di viaggio riferendomi ai quattro allenamenti a settimana da me richiesti con orario diverso, rispetto ai tre precedenti, contando anche nel calcolo le gare della domenica e quelle del mercoledì finché saremmo stati impegnati in coppa”. Poi fa l'esempio attraverso l'utilizzo di un popolare strumento matematico legato alle trasferte: da Monteverde in Roma fino al campo sportivo di Soriano, con l'autostrada, sarebbero 109 chilometri per un'ora e 25 minuti di percorrenza, e questo è solo il conto del viaggio di andata. Sarebbero 28 € di gasolio oltre agli 8 € di autostrada ovvero 36 € x 4 = 144 € soltanto per gli allenamenti di una settimana. Che, per 4 significherebbero 576 € senza tenere presente le partite domenicali, e quelle di coppa. La proposta era di 800 €. Come poter accettare una cosa del genere?”.

Questo calcolo, fatto dall'allenatore romano, non tiene conto, a nostro avviso dell'usura della macchina, parafrasando un altro ex tecnico cimino, Giancarlo Carloni, che anni fa ci spiegava cosa possa voler dire prendere un allenatore proveniente non solo da fuori ma addirittura da lontano. Altra considerazione: in una squadra costruita per tentare di essere protagonisti fino alla fine, come si può pensare di omaggiare i giocatori con trattamenti semi-faraonici o comunque coi guanti bianchi, e ipotizzare una cifra così ridotta per uno dei pochi tecnici capaci di vincere in tante categorie?

Poi Claudio Fazzini replica ad un'altra frase non gradita uscita dal comunicato apparso su www.calciodellatuscia.it ossia il fatto che avrebbe tenuto il piede in due staffe: “Io tengo a precisare che il tesseramento non può essere consegnato in assenza di un accordo riguardante i rimborsi, e, cosa che non faccio passare, non sono abituato a vivere coi piedi su due staffe, e non capisco chi si sia inventato e permesso di raccontare la favola dell'Ostiamare dalla quale non ho mai ricevuto alcuna telefonata e tanto meno parlato per telefono. Questa è una cosa falsa e spero che non abbia creato problemi all'Ostiamare”. Infatti proprio ieri il direttore sportivo lidense, Fabio Quadraccia, ha confermato la totale fiducia a nome dell'Ostiamare a Paolo Caputo e il fatto di non aver mai pensato di contattare un tecnico diverso.

Sulle dichiarazioni di Antolovic oggi apparse su www.calciodellatuscia.it (“così svilisce la categoria...”) Claudio Fazzini replica: “Non prendo lezioni da Antolovic: prima di parlare si informi dei fatti. Non mi pare di averci mai parlato”.

Pensieri in libertà

Diciamola tutta. In un calcio che vive al passo con una disgraziatissima congiuntura socio-economica come quello attuale, come si può pensare che l'allenatore, chiunque esso sia, possa percepire, facendosi una imbarcata di chilometri, meno dei giocatori? Come farebbe l'allenatore a far valere i suoi dettami in uno spogliatoio, facendo un paragone coi professionisti di 20 anni fa, in cui ci sono calibri tipo Maradona o Careca? In questo caso ne prendiamo due ad esempio ovvero Bez e Maestà.

Andiamo nel dettaglio. Nel caso di Claudio Fazzini e in attesa di farci una chiacchierata costruttiva coi dirigenti cimini, parliamo di un allenatore che ha vinto due scudetti giovanili Acilia (Allievi) e Ladispoli (Juniores), il campionato di Eccellenza a Nepi (1999), Albano Laziale (2001), Bassano Romano (2007), 6° in serie D l'anno scorso, e vincitore della Coppa Italia Regionale d'Eccellenza il 6 gennaio del 1997 con la Fortitudo Nepi (3-0 all'Anziolavinio). Senza dimenticare i campionati vinti a Fregene, Promozione, e Bracciano, Prima Categoria.

Si possono dare più soldi ai giocatori che all'allenatore? Liberi di farlo ma la contraddizione apre lo scenario a qualche riflessione, non credete?

Va dato atto alla società cimina che la rosa di nomi tra i quali scegliere il titolare della panchina dopo Aquilio, è stata di primissima scelta ovvero Fazzini, Scarfini, Antolovic oltre a Danieli che lo scorso anno è stato a Cantalupo.

Come sempre la parola spetta al campo e al calcio giocato. Soriano è stata una grande piazza, ed è lecito che ambisca a tornare tale. Ma su qualche dettaglio dovrà lavorare. Di tempo ce n'è.

Massimiliano Cannalire

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