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VISTI....DALLA RADIO - IL PUNTO SUL GIRONE B DI PROMOZIONE


articolo del 13/11/2012



Non basta un gran bel

Tor di Quinto, a Grotte

di Castro: magia della

capolista al fotofinish

 

L'undicesima giornata di campionato ha registrato il sofferto successo della capolista, che con un tiro dalla media distanza ha trovato il jolly, utile al 2-1 finale. La Castrense ha faticato e sudato parecchio, per aver ragione di un Tor di Quinto finalmente da combattimento, dopo l'inclemente e indecente prova di Coppa. Anzi, l'ex capolista delle prime sei giornate, è stata penalizzata dall'annullamento di una rete degna delle migliori moviole, poi ha visto sciupare un rigore alla Castrense, nella giornata in cui hanno giocato bene il portiere Carlo Alessandri, il libero Licciardone, impiegato da ultimo difendente, con Mazza e il giovane Macchi bravi a respingere quasi tutto ciò che provenisse dalle loro parti. E dunque non è bastato, al Tor di Quinto, per portare via un punto d'oro, per il morale, per ricostruire alcune certezze andate perdute, soprattutto in classifica, e tornare a casa con rinnovata fiducia nei propri mezzi. Ha vinto la Castrense, che già vanta, a un terzo del cammino, cinque punti sul Grifone Monteverde. Se continua così, la squadra del presidente figlio d'arte, Vincenzo Camilli, quanti punti avrà, tra qualche mese?

Tornando alla partitissima di Grotte di Castro, occorre raccontare qualche dato e fare un'analisi approfondita. La prima: la Castrense ha giocatori di elevato tasso tattico e tecnico, a cominciare da Mirko De Francesco, che non ha solo deciso l'incontro di vertice, ma era anche un ex, per chi ricorda la storia di questo talentuoso atleta dal "caratterino" e dalla "capoccia", come dire, indipendenti. Scherzi a parte, il gol non è casuale, anche se è arrivato al 94' e il modesto arbitro Moriconi, capitato per caso dalle parti di un incontro così delicato (vero, Ceccarelli?, n.d.r.), ha fischiato la fine con la palla praticamente ancora in rete. Vero è che sia un arbitro tra i più in voga, tra quelli giovani, ma ne deve mangiare, di pagnotte, per arrivare alla scorza che serve a un grande arbitro. Dei quattro gironi questo era l'incontro più equilibrato: non voleva scomodare l'esperto Bertoldi di Roma 2, il designatore? C'era una lunga lista di alternative, a cominciare da De Tommaso di Rieti, mandato a dirigere (malino) Cerreto Laziale-Nuova Superiride La Rustica nel girone C.
Dicevamo, comunque, della bravura acclarata di Federici e Pacenza ma non va dimenticata l'utilità di Cosenza e Ingrosso, l'esperienza fatta nei precedenti anni da Cascianelli, non un goniometro ma uno dei più costanti. Quando non gira Isidori c'è quel "paravento" di Turay, che può essere impiegato in più parti del campo. Chi non lo ricorda nelle giovanili della Romulea che vinse un titolo regionale contro la Vigor Perconti al Tre Fontane e poi col Divino Amore in Eccellenza? Insomma Centaro conosce la bravura dei suoi, che pure hanno sofferto, fino al 75', rete di Fanelli, altro bravo atleta. Il pareggio di Ulisse all'83' sembrava aver incanalato la partita verso un giusto pareggio, dopo che in precedenza era stato annullato un gol (buono) ai romani di Fabio Di Marco, e che De Francesco ha sciupato un calcio di rigore al 42' del primo tempo. E' lui, all'ultimo sospiro, a fare un bel regalo alla Castrense e al suo cammino. Anche questi gol inventati, sono jolly. Fosse durata cinque secondi in più, la concentrazione, oggi saremmo in parecchi, qui, a battere le mani al Tor di Quinto. Quante altre squadre, prenderanno un punto, a Grotte, dove è stata strapazzata pure l'attuale seconda forza del torneo?

Dunque la Castrense sale a 29, 5 in più del Grifone, al momento il Tor di Quinto si colloca in posizione più anonime della classifica, dopo l'ultimo mese di torneo: un calo di attenzione, di tensione generale, che pure a Grotte di Castro ha trovato una risposta non soltanto dettata dall'orgoglio, di tecnico e formazione, ma anche dal reale valore dei singoli, opposti, questa volta, di fronte alla capolista e naturale favorita, a mio avviso, dopo che dei presunti esperti di calcio, arenatisi di fronte ai nomi che ne compongono la rosa, hanno indicato, di corsa, in quel delicato ruolo il Grifone Monteverde. La stessa società che ha fatto scappare, e di corsa, via Claudio Franci. Che, detto per inciso, non sarà Franklin "Frank" Rijkaard ma nemmeno un fesso privo di conoscenza della materia, anzi. Il Grifone ha capito subito, a proposito, che la domenica si andasse a mettere per il verso sbagliato, quando il Fiano Romano si è portato in vantaggio, e ha segnato cinque reti, di getto, alla squadra ospite al "Villa de' Massimi", tanto a legittimare il secondo posto inseguito con pazienza, dopo il clamoroso rovescio del confronto diretto perso male (0-5) nella tana della Castrense. Così pure la Vigor Acquapendente mette la firma in calce sulla terza piazza utile ad andare ai play-off, anche se siamo soltanto a un terzo del campionato: la squadra di Quintarelli ha vinto 2-1 con il Cantalupo non in una delle migliori giornate. Infatti dopo i gol di Lucà e Danieli la formazione di casa si è seduta, ha smesso di giocare, e ha punzecchiato ogni tanto l'undici sabino, subendo la rete nella ripresa che ha lasciato almeno il dubbio, tra i presenti in campo e in panchina.
La Sorianese, tenacemente, segna due reti alla Boreale poi ne prende una, quando la partita non regala più moltissime emozioni: passare al Trifoglio può voler dire molto, per i rosso-blù cimini affidati, come un treno in corsa, a Daniele Antolovic. La formazione cara a Ivan Meschini si è staccata di tre punti dal Tor di Quinto e ora è quarta da sola, con 21 punti di dote, con il Riano in scia (19), che ha battuto il Settebagni 1-0, e con l'Anguillara a (18) che passa al "Massimiliano Vergari" di Bracciano, 3-2 il punteggio finale, per una vittoria impensabile, solo fino a dieci anni fa. Infatti la squadra cugina dei rosso-blu o meglio la sua società, per tanti anni ha vissuto ai piani di sotto dopo un passato remoto fatto anche di fasti, ma parliamo degli anni '80.
Ha deluso, sarò sincero, il pareggio sulla terra battuta del Sant'Eugenio che il La Storta ha dovuto patire (1-1) dalla Valle del Tevere: in vantaggio di misura, i ragazzi del presidente Pizzichini avrebbero potuto e dovuto trovare la via del secondo gol, di fronte a una matricola che, al contrario, ha messo tanta grinta e "fame", sul campo, cosa che la compagine di via Cassia deve aver dimenticato, e ora si accontenta di 15 punti. E' vero che sul settore giovanile c'è un caparbio e fiero lavoro lontano dai riflettori, e con tanti vicini non è nemmeno facile allestire collettivi competitivi, vedi la retrocessione poco più che autunnale (!) degli Allievi di un anno fa. Però, almeno nelle partite interne, questo La Storta deve fare di più, per tenere fede alla sua storia recente, fermo restando, tuttavia, che l'ottavo posto deve essere evidenziato, alla pari della critica di circostanza.
L'Ischia di Castro ha meditato, fino a un certo punto, il colpo gobbo, nella tana del Comunale di Capena, ma la squadra locale ha avuto la forza di destarsi e alla fine l'incontro è terminato 1-1. Alla fine del primo tempo viene sospesa la contesa del "Valle Tonda" di Poggio Mirteto, tra il La Sabina ed il Pianoscarano. Che si rivedranno di mercoledì, a data da individuare.

Massimiliano Cannalire

 

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