L'approfondimento: si chiama SAN BASILIO PALESTRINA. Si legge
articolo del 14/12/2012
Tanti, gli interrogativi che aleggiano sul San Basilio Palestrina, alla vigilia della gara interna con l'Isola Liri, che dovrebbe confermare il bel trend positivo costruito. Troppi i dubbi, le incertezze, di un ambiente che, al contrario, se vuole arrivare a giocarsi almeno le posizioni dei play-off, dovrebbe dimostrare più sicurezza nell'accordare la fiducia ai suoi rappresentanti in campo. Ma prima di arrivare al corrente campionato, troppe le perplessità che suscita questa nuova creatura societaria, una volta lasciata Palestrina, e una volta che imprenditori, appassionati sportivi ed editori di provata esperienza quali Roberto Di Paolo, Augusto Cristofari e Giacomo Spaini per ciò che riguarda la struttura, si sono messi assieme.
Cominciamo proprio dalla struttura, che, pur avendo una signora storia alle spalle, è stata il motivo di tanti punti interrogativi sia per la prima squadra del San Basilio Palestrina sia per la Lupa Frascati, che avrebbe dovuto giocare lì tutto l'anno, e invece, nonostante una forte dichiarazione di Alberto Cerrai nei confronti del Comune di Frascati e dei suoi "degni rappresentanti", si è ritrovata di nuovo in terra castellana, ai Conti del Tuscolo, a giocare già due partite. Ma tutto questo nasce perché i problemi dell'omologazione del campo e la sua messa a disposizione sono stati vissuti in modo impreciso e superficiale da chi avrebbe dovuto provvedere con tempi ben diversi. E per tenersi buono uno come Cerrai, presuntuoso, se volete, ma cliente da tenersi da conto, e per la prima squadra allenata da Pirozzi. E questo già è motivo di dubbi, su una valutazione generica. Andiamo agli altri.
1) a causa delle suddette errate valutazioni estive la squadra ha sempre giocato fuori casa, come ricordava a Radioincontro Pirozzi, probabilmente pagando anche in termini di punti in classifica un pedaggio esagerato. E quindi tutta questa unità di intenti con Spaini si è rivelata inconsistente.
2) Un "nemico" in casa - Proprio il fatto di ospitare le partite interne della Lupa Frascati è, al di là della convenienza economica, che può essere ben compresa, coi tempi che corrono, un errore strategico clamoroso. Conoscendo, infatti, il senso dell'ambizione di uno come Cerrai, inserito nello stesso girone, è come se il Savio ospitasse le partite interne della Vigor Perconti a livello giovanile. E il riflesso c'è già stato, sul mercato, al punto che la scorsa settimana siamo stati contattati notte tempo, per pubblicare la dichiarazione di Roberto Di Paolo, alle 23.30, per cui "nessuno si sarebbe mai mosso dal San Basilio Palestrina". E oggi sono arrivate la notizie che, oltre al Matera, all'Ancona, alla Sambenedettese, ci sarebbe anche la Lupa "figliol al prodiga" Frascati, sulle tracce del talentuoso Perrulli, giocatore, quest'ultimo, tra i più conoscitori degli schemi di Sergio Pirozzi. Con lui vinse il campionatone conquistato da Di Paolo da presidente dell'Ostiamare: correva l'anno 2002-2003.
3) la società un giorno fa sapere che la squadra è a posto e qualche giorno dopo che tornerebbe volentieri sul mercato aprendo possibili incertezze in più di qualche giocatore. O rischiando una cosa del genere. In questo Stefano Mattiuzzo crediamo stia dimostrando un'insospettabile dose di pazienza e delle capacità acrobatiche degne del miglior Juri Chechi. I dubbi legati agli arrivi dopo aver ipotizzato l'opposto è ovvio che non mettano neanche lui in condizione di avere precisi dettami. Servono o no, altri giocatori? Noi propendiamo per il "no", visto che erano stati messi in discussione, clamorosamente, atleti dal sicuro valore quali Cicino, Morbidelli e De Angelis, ovvero quelli che hanno segnato tutti gol pesanti, nell'ultimo mese di campionato!, oltre al giovane difensore Casalese, classe 1992, elemento da seguire e da tenersi. Per non parlare di Berardi, a un certo punto in discussione pure lui.
Ora, intanto, parte Di Gioacchino, che andava assolutamente tenuto, e in questo l'errore lo ha commesso pure il tecnico, che nella gestione dei giocatori, nel periodo dei pareggi, ha palesato più di qualche insicurezza. Il difensore ex Tor di Quinto e Palestrina andrà, probabilmente, al Pontedera.
3) il lavoro che il club avrebbe dovuto fare nel territorio tiburtino e nomentano non è stato fatto oppure non ha dato ancora i frutti in termini di presenze al campo. E tutto questo nonostante l'apprezzato lavoro della Fortunati nella comunicazione, e della conoscenza del IV Municipio di uno come Palumbo, evidentemente impegnato in faccende elettorali da Prima Repubblica, riguardanti la sua parte politica, al posto di ottenere consensi urbani, quartieristici e promozionali che sarebbero molto più utili a sostenere una "new entry" nella zona di San Basilio.
Insomma il campo, il duro lavoro di squadra e allenatore, hanno saputo spazzare tutti questi punti interrogativi, questi spifferi anzi queste finestre spalancate, per cui sembra, da qualche tempo, il San Basilio Palestrina, come Roma Città Aperta!
E nonostante tutto oggi c'è una apprezatissima posizione di classifica, da parte di critica e addetti ai lavori. Ma va tutelata, nei particolari, nei dettagli, e senza crearseli in casa, i problemi. Come, per esempio, la squalifica comminata ad Augusto Cristofari, presidente del fu Palestrina, ora del San Basilio Palestrina, appiedato per 2 mesi, per i rumors del "Roberto Pera" successivi la gara di coppa Italia d'Eccellenza, San Cesareo-Pisoniano, per "aver mostrato eccessivo affetto e stima" nei confronti dei colleghi Grimaldi e Curreri.
Insomma, meno masochismo, all'atto pratico, e più determinazione. Come hanno fatto squadra e tecnico, al cospetto della Neapolis Turris, con un pareggio che significa tanto, tantissimo, sulla strada che porta alle ambizioni.