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SERIE D VS. ECCELLENZA/L'AMICHEVOLE DEL "COMUNALE"


articolo del 10/8/2009



Amichevole d’estate

ARTENA-CYNTHIA 0-1

Artena: Vagni, Masella (85’ Latini), Bassi (75’ Canali), Carnevali (63’ Amadio), Cassioli (75’ Pomponi), Fumagalli, Morici (46’ D’Acampo), Mariani, Bernardi, Testa (80’ Capuano), Coluzzi (60’ Casaldi). A disp. Brugnettini, Oppedisano. All. Carlo Cotroneo.

Cynthia: Apruzzese (75’ Guerra), Tittozzi (68’ Marcelli), Battistelli, Santopadre, Pace (85’ Conte), Marongiu, Russo, Vartolo, Chafer, De Angelis (58’ Bernasconi), Morelli (46’ Aiuti). A disp. Acenzi, Orazi. All. Romolo Santolamazza.

Arbitro: Sig. Fabbro di Roma 2 (assistenti Sigg. Barra e Mazzuca di Roma 2).

Rete: 33’ Chafer (rig.)

Note: espulso all’82’ Bernardi per fallo di reazione. Ammoniti De Angelis, Santopadre, Russo, Amadio, Fumagalli.

Artena, Roma – Ha vinto di misura la Cynthia Genzano, giovane come non mai, dalla acerba rosa a disposizione di Romolo Santolamazza. Ma le indicazioni migliori le ha estratte la Vis Artena, che pure è stata penalizzata da un distratto Fabbro, arbitro troppo inesperto per dirigere a questi livelli un’amichevole a un certo punto complicata. L’arbitro romano, visto meglio in passato tra Promozione e settore giovanile, ha badato ad ammonire sul gioco ostruzionistico mentre, una volta per tempo, con lui girato, i giocatori si spingevano come avviene solo allo stadio in occasione di una rete in serie A, con qualche colpo proibito partito di qua e di là. Vanno fatto parecchie considerazioni. Per la Cynthia e per il suo allenatore c’è parecchio da lavorare, con il secondo tempo andato meglio per la maggiore pressione guidata dal grintoso allenatore romano, che pure le sue esagerazioni in fatto di determinazione se la porta appresso. La Vis Artena ha fatto vedere qualcosa di geometrico, ha provato degli schemi e si è vista già una certa mano, sul piano della costruzione, anche se, sarà un problema di carattere o di testa su cui Cotroneo dovrà lavorare, si cerca di arrivare dentro la porta con tutta la palla senza provare più facili soluzioni una volta giunti dinnanzi l’area avversaria. Va bene lo stile, vanno bene le triangolazioni ma di fronte a difese organizzate parecchie trame potrebbero trovare il dovuto argine. Per carità: sia per la squadra di “D” che per l’eccellente rosa dei presidente Di Cori e Petrichella, peraltro ben assortita, siamo a lavori in corso, e ci sono voglia e tempo per migliorare. Ma le perplessità riguardano soprattutto il club castellano, che, intorno ad Apruzzese, gran portiere, Battistelli, Santopadre e la possente punta argentina Chafer, ha messo un rimarcato gruppo di giovani, parte dei quali dovranno dimostrare da subito di soddisfare, per applicazione e volontà, le aspettative del tecnico.

La cronaca – Al 4’ bel tiro di Testa che termina di poco fuori. La Vis Artena va al tiro ancora due volte, tra il 10’ e il 18’: nel primo caso l’ex punta del Boville sfiora il gol con un pregevole tiro dal limite. Nel secondo un bel cross di Bassi vede svettare Cassioli che, dal centro dell’area di rigore, di testa, non dà un giro completo al pallone, finito sul fondo. Al 25’ i padroni di casa saggiano i riflessi della difesa genzanese: Bernardi suggerisce per Morici che con un gran sinistro costringe alla paratona un sontuoso Apruzzese. Imbarazzante lentezza in fase di chiusura per la squadra castellana. Una buona Vis Artena prova a raccogliere i primi applausi di stagione. A parte un timido tentativo dalla distanza terminato fuori grazie a Russo, che prova a metterla sulla velocità, al 33’ l’episodio che costringe l’arbitro a concedere il rigore. Il fallo c’è e Chafer trasforma il penalty in rete. Dall’altra parte, però, il signor Fabbro non ne concede uno palese a Bernardi, portato platealmente giù da Pace.  Al 38’ Coluzzi dal limite manda la palla a sbattere in pieno sulla traversa. Al 40’ qualche scaramuccia di troppo con un Mariani che esagera quanto Santopadre: è meglio sfogarsi adesso che dopo ma non ci si ricorda, forse, che in un’amichevole ufficiale, i cartellini sono veri e portatori di danni che si sconteranno in avanti. Al 45’ Bernardi di testa incoraggia alla mezza girata Cassioli che manda di un niente alla sinistra della porta ospite.

La ripresa è più equilibrata e si vede che la Cynthia ci mette orgoglio e qualche meccanismo più puntuale rispetto alla prima parte. Santolamazza guida per mano i suoi giovanotti in un’insistente pressione esercitata in maniera adesso sì più attenta. Fioccano i cartellini con un arbitro nuovamente attento alle sottigliezze ma non al gioco duro. E’ palese la provocazione, anzi il placcaggio che uno dei due difensori centrali procura a Bernardi nel finale, a venticinque metri dalla porta; censurabile la reazione del centrattacco artenese, espulso, ma altrettanto andava fatto per diversi giocatori che si sono visti all’opera esercitando del gioco duro, fuori luogo, per una gara, il 10 agosto. Andava espulso anche il numero 5 della Cynthia. Dovrà mostrare maggiore concentrazione, questo giovane fischietto, durante l’anno. Perché forse qualcuno non l’ha spiegato alla moltitudine. Ma oramai l’Eccellenza, pur dal livello più basso rispetto a qualche anno fa, è un campionato di semiprofessionisti. Almeno in questo diciamoci la verità. Altra considerazione: con tutto l’affetto per uno “gagliardo” quale è Romolo Santolamazza, qualche esagerazione in meno, vedi il duello con un assistente incline al chiacchiericcio, Barra, l’avremmo gradita. Capiamo la sua voglia di riscatto, e siamo convinti che sia un tecnico capace di “dare qualche punto in più”, con la sua rabbia agonistica, come Apruzzese darà punti pesanti attraverso grandi parate. Ma bisogna conservarsi qualche strillo per il campionato, antico lupacchiotto giallo-rosso. Per spronare uno come Russo a giocare di squadra, e qualche cosa l’ha fatta vedere, ma non basta perché Chafer sembrava solo contro tutti. Per spronare De Angelis, Morelli e Vartolo a fare cose più essenziali, e via dicendo.

La Vis Artena, che in estate ha visto partire Gamboni, destinazione Anzio, sembra avere giovani interessanti, per entrare e dare il giusto apporto o guadagnarsi il ruolo di tiolari. Gente del calibro di Casaldi, Latini, Canali, va tenuto d’occhio. L’undici di base deve sperare anche in un fattore: la condizione fisica a pieno regime di Bernardi. Non basta fare da torre. Evviva la sua generosità, ma ci vuole più velocità.

Massimiliano Cannalire (in collaborazione con Mario Di Stasio)

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