COPPA DI PROMOZIONE: SAN CESAREO-ROCCASECCA 2-0
articolo del 17/5/2010
SAN CESAREO-ROCCASECCCA SAN TOMMASO 2-0 Grande San Cesareo! San Cesareo: Fortunati 6, Nilson 7,5, Schiaffini 6,5 (46' Rocchi 7), Cavallaro 7,5, Laurentini 6,5 (46' Prati 7), Tersigni 7, Brasiello s.v., Ndiaye 8, Tajarol 8 (69' Gabbi 6), Sanetti 7, Hrustic 6,5. A disp. Proietti, Di Giacomo, Cerrone, Pasquini. All. Berti 9. Roccasecca: Diafani 6, Di Battista 6,5, Montemitoli 6,5, Cicala 5, Pistolesi 5,5, Buonora 4,5, D'Aguanno I 5 (69' D'Aguanno II 5), Ricci 4,5, Sergio 4,5, Ripa 6-, Serio 4,5 (55'Zofrilli 4,5). A disp. Baldassare, Vessella, Gabbone, Valev. All. Pecoraro 4. Arbitro: Sig. Minotti di Roma 2 (5-). Assistenti: Sigg. Campana di Latina (6,5) e Corsini di Roma 1 (6,5). Reti: 57' Tajarol, 67' Ndiaye. Note: espulso per somma di ammonizioni Brasiello al 23' del primo tempo. Ammoniti: Buonora, Tersigni, Tajarol, Ripa. Dal nostro inviato al “Pietro Desideri” di Fiumicino (Roma) Il San Cesareo vince la coppa, dopo aver conquistato l'Eccellenza attraverso il successo nel girone C di Promozione: e lo fa di fronte a un arbitraggio enigmatico, pur firmato da uno degli arbitri più efficaci, di questa e della passata stagione. L'espulsione per somma di ammonizioni racconta della giornata-no del direttore di gara capitolino. Ma la squadra di Manrico Berti ha la testa, il carattere, l'ordine tattico, la voglia di stupire, una volta di più, la sua platea e quella in cui è appena giunta, ossia il massimo campionato. E in questa immensa stagione sportiva sancesarese registriamo anche il successo della juniores di Coscia, a testimonianza, che le parole di Carpentieri non sono casuali: “Sì, abbiamo lavorato, con umiltà, con della sana programmazione, dopo aver visto che in un paio di occasioni non ce l'avevamo fatta. Abbiamo in società come in campo gli uomini giusti, e quanto abbiamo raccolto è frutto delle idee che abbiamo, messe in pratica in modo chiaro. Ringrazio tutti i tifosi venuti fin qui, a Fiumicino, ad assistere a questa nostra grande gioia. Grazie di cuore”. La partita ha raccontato di un Roccasecca più votato alle situazioni di calcio piazzato, con qualche calcio d'angolo collezionato nella prima frazione, e con il San Cesareo che accetta di giocare la partita a viso aperto, consapevole della velocità con cui la squadra ciociara sa contrattaccare. E' sicuro, Fortunati, nelle uscite, e laddove non può abbrancare la palla in presa, il giovane numero uno rosso-blu utilizza i pugni uniti. All'11' viene ammonito per gioco falloso (c'è chi dice per proteste ma il contatto c'è stato) per la prima volta Brasiello: e quando arriva al 23' un cross dalla sinistra di Hrustic lo stesso numero 7 anticipa Buonora che lo colpisce sulla gamba destra. Va giù Brasiello, con l'arbitro non convinto dell'andata per le erbe fiumicinesi del talento romano. Lo riammonisce, per una decisione sbugiardata dalle immagini. C'è fallo: non dài rigore, e può star bene, ma non produrre una decisione fantasiosa, benedetto giovanotto. Doppio giallo e San Cesareo in dieci contro undici per oltre settanta minuti. Ha guastato la partita. Ma il Roccasecca, che crede di ricevere un regalo, andrà al tiro solo su calcio piazzato, al 36', Ripa alto dai diciotto metri, e al 47', sempre nel primo periodo, con la punizione che termina di un metro alla destra della porta di Fortunati. Prima, al 30', una grande azione corale del San Cesareo, spedisce sul fondo Tajarol a crossare, per il velo di Hrustic, e il tiro di interno destro, rasoterra, provato da Sanetti, con la palla che esce di qualche centimetro, rispetto alla base del palo destro. Si arrabbia, per il rischio corso, il numero uno del Roccasecca, e ha ragione. Il San Cesareo non solo non arretra, ma si sistema a tre in mezzo restando con quattro difensori e due punte: la squadra di Berti non molla un metro giocando anche in verticale, all'occorrenza. Al riposo è 0-0. Pochi anche gli episodi nella seconda parte. Il primo è un lungo rinvio di Fortunati malbattezzato dal graziato Buonora, che non si sa perché non riscuota il secondo cartellino giallo che pure meriterebbe, e non si sa bene perché più avanti non verrà ammonito Tarabonelli per essere andato giù in area in maniera più goffa di come era accaduto un tempo prima a Brasiello. Dicevamo del buco centrale, con Pistolesi sbilanciato e Montemitoli che non fa la diagonale: la palla arriva a Tajarol, che controlla a seguire di petto, e appena dentro l'area, fa partire un potente tiro di destro, che manda la palla tra portiere e palo sinistro, gonfiando la rete della porta ciociara: 1-0 e grande esultanza per l'ex centravanti del Maccarese. Che esulta forse arrampicandosi e per questo (non si è tolto la maglia) viene ammonito. Mistero di una illogica gestione della partita, da parte del direttore di gara. Il San Cesareo sembra patire per qualche minuto la reazione del Roccaseccca, dopo il vantaggio, ma di reazione vera non si può parlare: e quando parte in contropiede, il San Cesareo è da manuale. Palla portata dal giovane Prati, che ha preso il posto non facile da coprire di Laurentini; sfera centralmente a Ndiaye, che percorre una quindicina di metri, prima di esplodere un tiro di esterno destro che manda la palla nell'angolino basso alla sinistra di Diafani, battuto da una pregevole soluzione balistica. E' il 2-0, che non verrà più messo in discussione. Il segno della resa arriva presto, per il Roccasecca, secondo in una competizione cui hanno partecipato settantadue squadre. Vince il San Cesareo. Roba da raccontare a figli, nipoti e parenti dei grandi protagonisti, siano dirigenti, tecnico o atleti. Applausi a scena aperta per delle immagini che resteranno nella storia della società di Carpentieri e del calcio laziale. Massimiliano Cannalire