Ladispoli, domani il passaggio di consegne dal notaio. 36 anni di amore rosso-blu.
articolo del 4/7/2010
Ladispoli, domani il passaggio di consegne dal notaio. 36 anni di amore rosso-blu Ladispoli è una creatura strana. Francesco Marino, domani alle 5 post-meridiem, saluta. Ma, per fortuna di chi ne riconosce la longeva attività, non se ne va. Non se n'era andato mai, nemmeno quando al suo posto, nella poltrona al vertice dell'Unione Sportiva, ha messo il figliolo, il Geometra (come lui) Massimiliano. Lascia le altitudini della piramide rosso-blu e la consegna in discrete mani, quelle di Umberto Paris, agente per la Index nel Centro Italia, persona serafica, innamorata del calcio e della sana aggregazione che si può materializzare attraverso l'attività sportiva. Prende il testimone da Marino "il burbero" ma anche Marino il signore, quello fiero di rappresentare i campionati regionali nell'alveo del consiglio dell'Interregionale, quello orgoglioso di aver portato Ladispoli e la città di Ladispoli alla ribalta del più importante campionato dei Dilettanti per ben due volte. Quello con cui è difficile andare d'accordo su talune teorie ma anche il primo a venirti a salutare, presidente d'un tempo come è stato, pur, di tanto in tanto, inciampicando in qualche errore. Persino i suoi detrattori in loco ne riconoscono, con grande senso del realismo e dell'equo giudizio, le doti, la caparbietà. E forse è proprio con quella che i vecchi dirigenti, quanti ne sono passati!?, hanno cozzato. Marino ha aspettato per tanti anni la possibilità di avere un campo sportivo diverso da quello quasi cementoso dell'omonima via, perché l'attuale sito calcistico lasciasse il posto ai parcheggi, e lui, in un'altra area, costruisse il sogno non di un trentennio e passa ma almeno degli ultimi dieci anni: un campo in sintetico, che duri per diversi lustri con tanto di manutenzione. Certe cose, è proprio vero, non hanno prezzo. Massimiliano Cannalire (hanno collaborato Alessandro Natali e Andrea Formiconi)
La società resta a un ladispolano, Umberto Paris, agente di commercio per la Index nel Centro Italia. Prende il posto di Francesco Marino, un'eredità di grande spessore
Resterà nel consiglio direttivo della società, con i soliti fidati collaboratori, con i responsabili delle giovanili, per provare a riportare l'Unione Sportiva Ladispoli in Eccellenza. Non sarà facile ma si riparte da un bravo preparatore e determinato allenatore, che è riconosciuto universalmente bravo, quale è di certo Marco Galli, con cui ha accarezzato il sogno play-off fino all'ultima giornata.La conferma in blocco è arrivata per Loiseaux e parecchi dei suoi compagni, mentre Mussoni e La Forgia, il capitano, se ne vanno. Al posto del graduato l'ex terzino di fascia campione d'Italia con il San Lorenzo, Iacovacci, valido elemento, che può giocare anche da difensore centrale, e che di recente è passato a Torri in Sabina e, nell'ultima edizione del girone A di Promozione, nel Fabrica Carbognano. Arrivano Provinciali, valido attaccante, e il portiere Mazzarini, uno in gamba. E con loro uno dei centrocampisti centrali più concreti e stimati della via Aurelia, che sulla Cassia di fortuna ne ha avuta poca, atleta di sicura affidabilità, Roberto Macaluso, già capitano dell'aurea Civitavecchiese di Vespignani e Caputo nell'annata del Signore 2005-2006 quando, contro ogni pronostico, arrivò, coi play-off, in serie D. Domani alle 5 del pomeriggio l'Unione Sportiva cambierà volto presidenzialmente parlando, mentre la città riceve, da Roma e da tante
parti della provincia, una marea di bagnanti. Sembrerà che non sia cambiato nulla ma stiamo parlando, pur con la sua cocciutaggine, di un grande presidente, uno che ha portato uno scudetto juniores negli anni '90 a Ladispoli, che stravinse un campionato alla salute del Rieti (poi promosso nell'amletico incontro con il Pomezia che costò la "testa" a Giulivi, n.d.r.) nel 1996-97. Che ha riconquistato la serie D in quello stupendo pomeriggio di Pontassieve, il 7 maggio 2003. Marino ha saputo costruire intorno alla sua creatura, al suo club, l'immagine signorile sia in trasferta che in casa, con la ferma volontà di non farsi sbeffeggiare o prendere in giro da qualche sbarbatello in vena di ricalcare le "monate" fatte da qualche collega arbitro nella massima divisione, o da qualche sentenza opinabile, particolare. E siccome Ladispoli assomiglia a questa regione, calcisticamente significando, è bene rammentarli, quei meriti. Incancellabili pure per una s.r.l. in una stanza notarile. Sarebbe impensabile che avvenisse, dopo tanti campionati, sforzi economici, fisici, nervosi. Fatti per 36 anni sì per la popolarità, per la fierezza di rappresentare una città, la sua. Se volete anche di convenienza, di varia natura. Ma anche e soprattutto di sano amore rosso-blu.