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TOR TRE TESTE-VIGOR PERCONTI: Alessandro Di Nunno (Tor Tre Teste) e Francesco Bellinati (Vigor Perconti)


articolo del 9/5/2013



IL DOPOPARTITA

GLI SPOGLIATOI DELL'ANCO MARZIO

 ALESSNDRO DI NUNNO (TOR TRE TESTE): "PENSO

 CHE ABBIAMO FATTO IL MASSIMO!"


Alessandro Di Nunno è provato ma sorridente. E’ stata una finale difficilissima, complicata, appassionante, in cui avete giocato un primo tempo alla pari. Con il paradosso che, nel momento in cui avete pareggiato al 1’ della ripresa, poi c’è stata una fiammata della Vigor Perconti per 15-20’, e quando loro sono calati, dopo l’episodio del rigore, e voi avete avuto una molla, che ha dato più energie alla tua squadra.

“Sicuramente non siamo partiti col piglio giusto, e abbiamo subìto la rete dell’1-0. Secondo me la mia squadra ha cercato in tutti i modi di cercare la via del pareggio anche se nel primo tempo l’abbiamo fatto con pochissima intensità. Loro bravissimi a chiudersi e a non farci entrare nell’area di rigore. Poi nel secondo tempo la voglia, il piglio giusto, la cattiveria di una squadra che non aveva nessuna intenzione di andare via da qua a mani vuote. Abbiamo fatto il gol del pareggio, subìto un rigore, rimanere in dieci: abbiamo fatto, penso, il massimo!”.

Nella fase di preparazione della partita, quali variabili, compresa un’espulsione, avevi approfondito, argomentato, coi ragazzi, sul piano mentale, nervoso?

“Dal punto di vista mentale ci vuole poco a preparare una finale, i ragazzi a questa età, sono grandi, e ne hanno vissute tante, sanno come devono prepararsi, quindi meno compiti diamo loro meglio è. Poi dal punto di vista tattico sappiamo che la Vigor Perconti ha dei giocatori importantissimi davanti, e lo ha dimostrato".

Nel primo tempo, loro, coi due mediani davanti alla difesa, vi hanno messo in difficoltà, e voi non trovavate il passaggio di rifinitura: nel secondo tempo avete moltiplicato le energie, avete avuto una fiammata ma soprattutto avete messo molta più attenzione a non lasciare isolati i giocatori tecniamente più talentuosi con un Bertoldi gigantesco. "Sì, loro sono stati bravi nel primo tempo a raddoppiare sempre su Matteo, sempre sugli esterni, sapevano che la nostra forza fosse tutta sui giocatori davanti. E secondo me l'avevano letta in maniera perfetta, poi è uscita fuori la voglia, la cattiveria, quelle sono le cose che ti fanno vincere queste partite, soprattutto quando siamo rimasti in 10".

Sei giovanissimo, come tecnico, però, nonostante tutto, hai messo del fieno in cascina, per il futuro, come esperienza fatta. E' la prima finale, che vinci in diretta radiofonica. Sorride, il tecnico della Nuova Tor Tre Teste, dicendo: "Sì, sì, possiamo dire di sì. Veramente sono contento perché proprio qui, lo scorso anno, abbiamo perso il titolo regionale con i Giovanissimi d'élite".

Già, contro una grande squadre, il Ladispoli, che poi è arrivata fino in fondo o quasi...

"Sì, una squadra importante come il Ladispoli però, ecco, io ci tenevo a portare a casa di nuovo un titolo alla mia società, perché mi hanno sempre, sempre trattato come un figlio".

A parte le due grandi dinastie, Perconti e Di Bisceglia, a parte i tecnici che hanno ben lavorato, possiamo dire che, come rivincita personale tu avessi un piccolo debito morale con la Nuova Tor Tre Teste, per la vicenda di Asciano, quello scudetto sfumato. E che oggi, in particolare con la juniores, vincendo la seconda di tre finali dal 2008, è stato in parte, questo chiamiamolo debito morale, quasi saldato"? Perché brucia, per una voglia di rifarsi...

Di Nunno: "Sì è normale che abbiamo avuto dei momenti complicati, e li abbiamo pagati alla grande tutti quanti. Però sicuramente la grande voglia di riportare un titolo a casa, per tutti questi motivi qua, era importantissimo".

Avete riaperto la partita con Santilli, che è un difensore. Tante volte si alza la difesa e si cambia la storia di una stagione di calcio...

"Beh, sicuramente siamo stati bravi a sfruttare una palla inattiva, che nel calcio moderno adesso fa la differenza. Quindi credo che siamo stati bravi anche su questo".

Dopo 9 anni di finali del Tor di Quinto sono arrivate le due società che vorrebbero, nell'immaginario collettivo, prendere il suo posto, perché avete cominciato, negli anni scorsi, a vincere con tante categorie. Non è facile, per una società, confrontarsi quando in giro ci sono Savio, Urbetevere, dall'ottica di Vigor Perconti e Tor di Quinto.

"Io posso dire che mi sento di allenare, e lo dico tante volte, secondo me, nel club dilettante più importante d'Italia! Credo che sono anni, oramai, che lo dimostra, ogni anno, con queste vittorie, formando sempre belle squadre, ecco. Sì, tutto sommato gli altri rappresentano tutte società importanti ma questa è la più importante".

LE INTERVISTE DELL’ANCO MARZIO

Francesco Bellinati fa un’analisi lucida e realista: “Una partita decisa dagli episodi: in passato ci sono stati favorevoli, questa volta ci sono stati contrari. Il calcio è questo. Credo che la mia squadra ha fatto tutto quello che doveva fare, in virtù anche della situazione con cui ci siamo presentati a questa finale, viste le molteplici assenze. Poi, soprattutto ho visto una squadra stanca, ma era normale, dopo la fatica fatta con l’Urbetevere. Penso che la squadra abbia tenuto bene il campo nonostante la squadra avesse giocatori che non stavano bene, come Di Bari e Piccolo. Peccato per l’errore del rigore, di quello fatto in difesa sul gol del 2-1 loro. In passato abbiamo goduto di queste cose, questa volta è giusto che goda la Nuova Tor Tre Teste”.

Un pensiero a una stagione non facile, con tante posizioni recuperate.

“Posso solo che fare i complimenti ai miei ragazzi. Hanno fatto una stagione e una rincorsa straordinaria, che abbiamo pagato alla fine, con una stanchezza eccessiva”.

Un anno a riprendere gli altri, vivendo il secondo posto, dopo aver ripreso il Tor di Quinto. Oggi, fino a un certo punto, la squadra ha tenuto. E dopo aver preso il gol dell’1-1, ha fatto una fiamma durata circa 15-20’, poi il calo fisico è stato abbastanza evidente.

Il tecnico esprime un pensiero differente: “Mentre nel primo tempo avevo visto la squadra stanca, dopo l’1-1 abbiamo avuto quel quarto d’ora, abbiamo spinto soprattutto a sinistra, dove ci siamo procurati il calcio di rigore; credo che poi a livello psicologico sia un episodio che ci ha buttato giù, psicologicamente”.

E ha caricato loro…

“Sicuramente. Magari quell’episodio poteva migliorare la nostra condizione. Abbiamo avuto contro una grande avversaria, molto forte, tecnicamente, messa molto bene in campo. Sono contento lo stesso. Come sempre il calcio è fatto di episodi. Se magari buttiamo dentro il rigore, parliamo di un’altra partita. Ma, credimi, sono contento lo stesso, veramente”.

Il bilancio della società dice che avete giocato 4 volte su 5 anni la finale per il titolo, solo nella juniores. Partiamo da questo.

Bellinati, orgoglioso, dice: “Nessuno l’ha sottolineata, questa cosa. Abbiamo fatto 4 finali, 3 le abbiamo perse, ahimè, e una vinta. Arrivare a lottare per il titolo significa che sei competitivo, una volta vinci, una volta perdi, in questa categoria, ma anche nelle altre: siamo alle finali in 5 campionati. Dobbiamo continuare così”.

E’ anche una questione di fortuna…

“L’altro anno siamo stati fortunati, con il Tor di Quinto questa volta non siamo stati fortunati. Credo che nell’arco di 5 stagioni, arrivare sempre in finale vuol dire aver lavorato bene”.

Ieri abbiamo scritto due principesse di società, di impianti, di tecnici, di scelte presidenziale sui dirigenti, calciatori. Siete così vicine, e brave, a portare diverse categorie alle finali. Un merito assoluto

“Di questo va dato merito a Giannotta, Trobiani, Gonini, che riescono a portare dei validi giocatori. Noi allenatori abbiamo la fortuna di lavorare con questa gente. Non è facile perché siamo in tante società, a fare calcio, una vicina all’altra; in zona c’è anche il Savio. Quindi la competizione è molto alta. Questi sono meriti che vanno attribuiti a queste tre persone, che stanno lavorando alla grande. Sono convinto che la Vigor Perconti, a lungo tempo, sarà protagonista in tutte le categorie giovanili".

Massimiliano Cannalire

 

SI RINGRAZIA PER LE FOTOGRAFIE PAOLO LORI

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