stampa | chiudi

Intervista al Direttore Sportivo della Romulea


articolo del 3/12/2011

 

 

Incontro con Celestino Migliaccio che ci parla della sua esperienza alla Romulea e non solo.

 

 

 

 

 

­­E' un mercoledì qualunque, un mercoledì di fine Novembre e a Roma la temperatura è ancora mite. Sono circa le quattro del pomeriggio e mentre camminiamo per via Sannio in direzione Porta Metronia  notiamo che le foglie cadute dagli alberi formano come un tappeto sul marciapiede. Sulla destra abbiamo le mura Aureliane, alte ed imponenti ma non abbastanza da coprire il magnifico frontone della basilica di S. Giovanni in Laterano, ancora qualche metro e costeggiamo lo storico mercato di via Sannio fino ad arrivare a via Farsalo. Qui ci fermiamo, perchè in realtà è qui che comincia il nostro viaggio: a via Farsalo.  Nella via che porta il nome della antica città greca, dove Giulio Cesare sconfisse Pompeo nel 48 a.c, si erge il mitico "Campo Roma" sede della Società Sportiva Romulea.  Entriamo nello storico "Campo Roma" di via Farsalo, nel cuore della Capitale, per intraprendere un viaggio nel settore giovanile della S. S. Romulea e non solo. Il nostro "Virgilio" è stato Celestino Migliaccio,  attuale direttore sportivo della Romulea, al lavoro nella società amaranto da tre anni. Celestino Migliaccio, oltre ad essere una persona garbata e cortese, è un uomo di calcio con un curriculum di lavoro nel settore giovanile di questo sport che per elencarlo non basterebbe un'intera pagina. Migliaccio, infatti, ha attraversato tante realtà nel mondo del calcio giovanile prima di approdare alla Romulea, è passato tra le fila dell'Atalanta fino ad una collaborazione con l'attuale C.T. della nostra nazionale, Cesare Prandelli. Mentre attendiamo fuori dalla sua porta, nella segreteria della SS Romulea, per iniziare, quella che più che un'intervista è stata una piacevole chiaccherata, notiamo la  enorme quantità di trofei e foto d'epoca che invadono letteralmente gli scaffali e le pareti degli uffici del Campo Roma. Guardando tutte quelle foto e tutti quei trofei, ci sorge un dubbio : siamo al Campo Roma a via Farsalo o al Paseo del Prado al Santiago Bernabeu ? A riportarci sulla terra è proprio Celestino Migliaccio che con un sorriso ed una stretta di mano ci fa accomodare nel suo studio, anche lui si accomoda rilassandosi  sullo schienale della poltrona. Fa un respiro profondo, uno di quei respiri che si fanno a fine giornata quando il tutto il lavoro è finito e sembra di essere arrivati in cima alla montagna delle fatiche quotidiane. Un sorriso più rilassato e poi << Eccoci qua ! Da dove cominciamo ? >>.

 

 

 

Cominciamo dall'inizio. Lei arrivò alla Romulea tre stagioni fà. Poco dopo la scoperta che la S.S. Romulea era riuscita a salvare il suo campo ma da un punto di vista calcistico la situazione non era delle migliori. Dopo l'ultimo scudetto giovanissimi (2002\2003) la Romulea sembrava essersi presa una "pausa", tanto che qualcuno iniziò a parlare di una " Nobile decaduta", può raccontarci cosa è successo ?

 

Quando sono arrivato alla Romulea, nel giugno di tre stagioni fa, il presidente Vilella aveva appena vinto la battaglia per far restare la società in questo campo. Lo storico "CAMPO ROMA" di via Farsalo. Il temporeggiamento dovuto alle istituzioni, alle norme giuridiche etc..ha rallentato i piani della società e nello stesso tempo non ha permesso al  presidente di organizzarsi. Nel momento in cui la Romulea, invece, è rimasta  nel suo campo, il presidente ha  effettuato subito le modifiche per trasformare il terreno in sintetico di ultima generazione e noi siamo potuti immediatamente partire con il lavoro da eseguire. Partivamo con delle disavventure derivanti dall'anno precedente : la categoria Allievi nei provinciali per dei discorsi di disciplina, ed un'altra retrocessione..Ci siamo rimboccati le maniche insieme alla società per ripercorrere il cammino che la storia della Romulea aveva tracciato negl'anni.

 

 

 

Allo stato attuale dei fatti tutte, o quasi, le squadre del settore giovanile della Romulea hanno un ottimo piazzamento in classifica nella stagione in corso. Dalla juniores alla Prima Categoria, passando per i giovanissimi e gli allievi le squadre della Romulea abitano i piani alti delle classifiche. Danno soprattutto l'impressione di poter restare ai vertici fino a fine stagione. Quale è l'obbiettivo di quest'anno e che lavoro si è fatto per arrivare fino a questo punto ? 

 

 

 

Partiamo proprio da tre stagioni fa', quell'anno vincemmo il campionato Allievi ottenedo la categoria Allievi regionali l'anno successivo. Con i giovanissimi regionali conquistammo la categoria Elite, non abbiamo però potuto evitare la retrocessione dei giovanissimi fascia b regionali d'elite. Fermo restando, se mi lascia aprire un inciso, si tratta di un campionato, forse, troppo esasperato per gli anni che hanno questi ragazzi..L'anno successivo ci siamo riconfermati vincendo il campionato Allievi regionali ed ottenendo di partecipare in questa stagione al campionato Allievi regionali d'Eccellenza e negli Allievi fascia b regionali vincendo il campionato abbiamo potuto partecipare al torneo allievi regionali  fascia b d'eccelenza. Traguardi all'inizio nemmeno preventivati, noi avevamo c'eravamo appunto, preventivati, solo di lavorare e di far migliorare i ragazzi. Far vedere che qua si fa calcio in una cetra maniera. Perchè non ci dobbiamo mai dimenticare che il primo obbiettivo di una società giovanile è quello di far crescere il giocatore. Il settore giovanile è stato creato per far crescere i giocatori per la prima squadra anni addietro. Non ci dobbiamo discostare da queste linee di massima perchè una volta fatto il giocatore la conseguenza è che, se il giocatore è bravo, si ottengono anche dei risultati. Il risultato, però, deve essere una conseguenza del programma di lavoro che viene effettuato.

 

 

 

Dalla Romulea sono "usciti" numerosi  giocatori che poi hanno calcato i campi di seria A, i più giovanni ricorderanno sicuramente Lorenzo de Silvestri ex Lazio e poi Fiorentina ma sopratutto Fabio Liverani. E' ancora questa la politica della Romulea ? Cioè, quella di far crescere ragazzi che poi possano tranquillamente giocare in grandi squadre di serie A ?

 

 

 

L'obiettivo è quello di far fare calcio il più a lungo possibile, perchè non si possono illudere i ragazzi e promettere chi sa che cosa. Crescerli dalla scuola calcio, ottenendo nel tempo dei gruppi che poi magari posso essere integrati con dei rinforzi. Crescerli in casa. Il movimento calcio di quest'ultimi, diciamo, dieci anni è fatto di tante promesse che poi nella maggior parte dei casi non vengono mantenute. Illudendo i ragazzi, facendogli del male sotto l'aspetto prettamente psicologico. Potrebbero subire dei micro-traumi per il proseguo della loro carriera calcistica.

 

 

 

Parlando anche con "vecchie glorie" della Romulea, ci è stato riferito che questa società già vent'anni fa' si differenziava dalle altre società calcistiche nell'attenzione educativa che si dava ai ragazzi. Si era molto attenti ai risultati scolastici, si raccomandava ai giocatori di correre a testa anche quando si facevano i giri di campo negli allenamenti ma sopratutto si era molto attendi all'educazione ed al comportamento sportivo dei ragazzi dentro e fuori dal campo. E' ancora così ? C'è ancora questo spirito ? Una sorta di "comportamento Romulea" ?

 

 

 

E' mutato poco, forse è mutata la società intesa come collettività, perchè il presidente attuale è appunto il figlio Vito Vilella che è qui dal 96' ed oltre ad aver vinto degli scudetti ha dato anche delle linee di condotta che noi cerchiamo di percorrere sotto l'aspetto morale, più che calcistico. Noi stiamo attenti alla scuola e sopratutto all' educazione a partire dai vertici della società fino agli allenatori. Però come ho detto essendo cambiata la società non bastiamo noi, è un discorso più generale che riguarda la scuola stessa e le famiglie, per quanto ci riguarda siamo abbastanza soddisfatti del risultato ottenuto finora sotto il profilo comportamentale dei nostri ragazzi.

 

 

 

Il settore giovanile romano e non solo è molto bello e appassionante, ma ha anche dei lati negativi. Molto spesso vediamo dei giocatori messi sotto stress ed ingarbugliati in un mercato forse "eccessivo" per l'età, appunto, che hanno questi ragazzi. Il calcio italiano, poi, per molto tempo è stato messo "sotto accusa" proprio nel settore giovanile. Ci sono stati dei cambiamenti, ed oggi  il ct della nazionale Cesare Prandelli, per esempio, sta ricominciando a fare calcio con dei giocatori molto giovani. QUali sono, secondo lei, i mali di questo settore del calcio e come se ne può uscire ?

 

 

 

Io penso che ci sia mancanza di educazione Sportivo-civica, nello stesso tempo si lavora con poca umiltà. Spesso per raggiungere solo il risultato finale, quello di vincere un titolo regionale ad ogni costo, quindi c'è dello stress ..del terrorismo psicologico da parte di alcuni addetti ai lavori e degli allenatori nei confronti di questi ragazzi. faccio un esempio: il primo anno che sono arrivato qui, noi siamo retrocessi con i 96 ma l'allenatore ha finito l'anno. Non c'era pressione verso l'allenatore e di conseguenza nei ragazzi.qui si fa il Calcio. Cerchiamo di introdurre metodologie e linee di condotta che esulano appunto dal terrorismo psicologico di vincere ad ogni costo. Il nostro risultato è quello di far fare calcio il più a lungo possibile ai soggetti che stanno qui e che fanno parte della Romulea. Se ognuno fa bene il proprio lavoro..alla fine il lavoro paga. Questo è un programma di lavoro e ci vuole tempo, questo è il terzo anno, noi stiamo percorrendo una strada credo giusta che, però, va migliorata ogni anno. L'anno che verrà dovremmo andare a vedere gli errori che abbiamo commesso. Non stare sugli allori, non fare voli pindarici ma andare a ricercare gli errori e farne sempre di meno.

 

 

 

Senza fare dunque salti mortali, quali sono le prospettive per la Romulea in questa stagione ? ricordiamo che la prima squadra è sesta in classifica ma a soli quattro punti dalla prima. Quindi, quali sono gli obbiettivi di quest'anno ? Si vuole puntare sulla prima squadra o si vuole cercare di portare a casa un buon risultato su tutti i livelli, anche nelle squadra giovanili ?

 

 

 

Cerchiamo di lavorare su tutti i livelli. Per quanto riguarda il settore giovanile, cerchiamo di competere nel miglio modo possibile con le altre compagini. Poi, arrivare a fare le finali o non arrivarci non è questo l'obbiettivo a tutti i costi, è quello di poter essere presenti e poter competere sempre senza discostarsi dal far crescere i giocatori e permettergli di fare calcio il più a lungo possibile. Per quanto riguarda la prima squadra, vogliamo fare un campionato dove giochiamo al calcio, si può far bene e ci si diverte. Senza porre limiti, se poi arriviamo in alto, diciamo, non è questo che ci spaventa. Non è semplice, noi abbiamo molta fiducia nell'allenatore e nei ragazzi. Vediamo quello che uscirà fuori. la cosa principale è che dobbiamo andare a giocare senza far danni altrove e giocando calcio, vero, nel miglior modo possibile.

 

 

 

Quindi possiamo smentire definitivamente le voci che affermano che la Romulea sia una " nobile decaduta", possiamo dire che non è mai "decaduta" ma che ha avuto solo un incidente di percorso, ed è   una "nobile a cinque stelle"..?

 

 

 

Al di là della storia e dei giocatori che poi hanno calcato i campi della massima serie, la Romulea è sempre stata una società che ha sempre cercato l'etica sportiva, di insegnare calcio e non solo. Ci sono stati degli incidenti di percorso, dovuti anche ha dei cambi generazionali degli addetti ai lavori e poi perchè, appunto il campo, poteva anche non esserci. Stiamo tornando alla giusta competizione che ha sempre avuto.

 

 

 

Salutiamo Celestino Migliaccio, e quando usciamo dagli uffici del "Campo Roma" il sole è ormai scivolato al di la dei sette colli. Sul terreno di giuoco ci sono ancora delle squadre del settore giovanile che effettuano gli allenamenti. Nel piazzale antistante la tribuna numerosi genitori, ragazzi e appassionati di calcio chiaccherano davanti e dentro il bar del campo. Noi attraversiamo il piazzale ammiriamo per un ultima volta il magnifico "Campo Roma" al tramonto e riprendiamo la via di casa.

 

 

 

Nicola Mastrangelo

 

stampa | chiudi