PAOLO TESTA, IL PERCORSO AUREO, IRRIPETIBILE INIZIO' CON GLI ALLIEVI 2001
articolo del 17/1/2012
TOR DI QUINTO-APRILIA 2-1
FINALE ALLIEVI 2001
a seguire Lallo Ferzi e Gianni Agabiti. Poi, nel 2001...
Oggi, tra i tanti, ad arrivare al campo di via del Baiardo 25, due genitori, commossi, negli occhi, negli sguardi, nella voglia di abbracciarselo, il presidente, anzi prima Massimo, l'uomo, il papà, rimasto senza il diamante più bello, più puro, che attraverso la società di suo padre, il Sor Vittorio, gli ha dato la fierezza di riportare in auge, coi risultati, sul campo e per i dati delle classifiche disciplina, il suo Tor di Quinto. Erano i genitori di Ferdinando "Nando" Sforzini, roccioso attaccante odierno del Grosseto di Piero Camilli, probabilmente sottovalutato ad Udine e non conservato a Cluj, in Romania, ma predestinato, si dice, a calcare i palcoscenici di serie A. Come un altro romano, anche se gli Sforzini sono un'istituzione, a Trevignano, paese natio e di residenza: Davide Moscardelli, anche lui passato di qui, tra l'inizio a Tor de' Cenci, il proseguimento nella Roma giovanile, prima che Bernardo Iannicelli lo portasse al Tre Fontane, al Maccarese, permettendo al club di Dante Papili di darlo al Guidonia, per poi spiccare il volo nei professionisti.
Tutto questo per dire che la stagione 2000-2001 e quella successiva videro Paolo Testa coltivare la medesima passione che è stata di Vittorio, il nonno, e Massimo, il padre, ma che legittimò, con la squadra degli Allievi regionali, la sua presenza al banchetto dei grandi tecnici della regione e il ritorno a livelli importanti dell'antica Rinascita Tor di Quinto poi diventata Tor di Quinto. Nell'estate 2000, a pochi mesi dall'insediamento di Giampiero Guarracino nel ruolo di direttore sportivo, e con Gianni Agabiti che aveva portato al trionfo regionale la juniores al "Flaminio" (3-2 dopo i supplementari allo Scauri Minturno, arbitro Gennaro Palazzino di Ciampino, prossimo a debuttare in serie A, potrebbe accadere a breve).
Paolo iniziò il ritiro con una squadra davvero forte, che partì con lui, con il direttore generale, Giovanni Francesco Maria Spallucci detto Gianni, e con lo stratega, il tattico, il "ruvido" Giampiero Guarracino, i cui strilli campeggiano ancor'oggi, alla bisogna, quando qualcuno si presenta come non deve fare un atleta, un giocatore, o qualche allenatore ritarda le convocazioni. Fu azzeccata, la sede: era Amatrice, con l'allora allenatore del Centro Italia Rieti che, di lì a pochi anni, sarebbe diventato uno dei tecnici più vincenti tra Promozione, Eccellenza (vinta due volte, 2003 Ostiamare, 2004 Sorianese) e Serie D, con il ritorno, dopo 67 anni, del F.C. Rieti in C2! Non era sindaco come oggi, Pirozzi, ma fu fiero di vedere il Tor di Quinto cominciare i lavori atletici, tattici, tecnici nella sua Amatrice. Dopo dieci mesi, quella splendida squadra, con Sforzini punta, vinse la finale regionale al Centro Sportivo Bancoroma, non si chiamava ancora Salaria Sport Village, contro l'Aprilia, battuta per 2-1. Con Sforzini che si litigava il pallone, dopo la premiazione, con un avversario che voleva tenerselo per ricordo dicendo: "Questo è del Tor di Quinto". Già era battagliero, il centravanti del Grosseto.
Ma lì, a due passi dal fiume Tevere, sponda opposta a quella di via del Baiardo, era appena cominciato un ciclo, costruito su un'asse intensa, forte, salda, sul piano umano e del confronto, della tenacia e della capacità d'analisi dei suoi protagonisti: Massimo Testa-Giampiero Guarracino-Paolo Testa, con l'anima diplomatica di Gianni Spallucci a chiudere un quartetto di eccelsa rappresentatività, singola e collettiva. Un ciclo che, fino al 2011, avrebbe portato a Tor di Quinto, con Paolo allenatore, 1 titolo regionale dei Giovanissimi su 2 finali disputate, 2 titoli allievi regionali su 3 ultimi atti giocati. E, il capolavoro di tante battaglie, dal 2004 a maggio scorso, 6 titoli regionali juniores su 8 finali combattute e vissute qui, nel Lazio. Di quelle 6 coccarde 3 sono diventati scudetti, 2006, 2009 e 2010. Ma tutto cominciò in quel pomeriggio aureo, a Settebagni, in quel 2-1 imposto all'Aprilia. Altra società che è fortemente legata a Massimo Testa perché il papà dell'attuale presidente delle rondinelle pontine, Ferdinando Cavicchioli, ha giocato con Massimo quando erano ragazzi ai tempi del Sora e dell'Aprilia in quella che una volta era una signora serie C. Corsi e ricorsi che hanno dato il via, senza pensarci, allora, a una storia stupenda, sul piano sportivo.