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Tutto il girone A, minuto per minuto. Il punto


articolo del 23/1/2012

Tutto il girone A, minuto per minuto

Fregene, Grifone Monteverde e Vigor: "Ecco, noi, per esempio". Bene il Focene. Ok Santa Marinella, Olimpia e Futbol Club

Il turno, questa settimana, era, è stato favorevole al Fregene, impegnato a Canepina, sul campo del fanalino di coda: e la squadra di Luigi Bernabei ha risposto come i suoi sostenitori, dirigenti, si attendevano, con tre reti, la prima al 2' con Neroni, in grande forma, il moro romano, con Laurato, grande atleta, davvero, al 32', con Romagnoli su rigore nel primo quarto d'ora della ripresa; chiuderà il conto il canepinese Ferri, per il punto della bandiera.
Vorremmo spendere, in questa sede, delle parole d'elogio per un giovane allenatore che, oltre a essere persona stimabile, rispettosa, educata, e rispettata, ha in questa stagione, finalmente, il timone e la guida di una squadra competitiva, dopo aver accettato di lavorare sul settore giovanile lontano da Roma, dopo aver sopportato risibili e opinabili gestioni assurde quali Tivoli e Rignano Flaminio. Ha saputo aspettare, senza fremiti, pur avendo, nel recente passato, messo il suo "record" personale in discussione, e la sua pazienza, maggiore di quel noto democristiano del padre, Giulio, viene ripagata dalla considerazione di un club blasonato quale è quello del quasi omonimo e "Cardinale" Dario Barnabei. Fregene, dunque, piazza orgogliosa, Fregene che sa ingaggiare il duello con un'altra avversaria degna di attenzione, di applausi, quale è il Grifone Monteverde di un altro bravo "eterno ragazzo", Claudio "Calver" Franci, persona squisita, tecnico tenace, buon conoscitore della categoria, e, anche lui da tempo, atteso a un acuto. Il Grifone, già, società dell'ex "parsimonia come ragione di vita", Stefano Ulisse che, però, essendo un grande appassionato di calcio, un romano di quelli di una volta, un imprenditore lungimirante, ha saputo assecondare la costruzione di una compagine messa in piedi per bene. In questa corsa al Fregene, fino a un certo punto, è mancato il filotto d'avvio, nei risultati, poi inseguito, con grande determinazione, con ammirevole dedizione, trovato, ottenuto, e con la consapevolezza che, come nei campionati del mondo di ciclismo di un tempo, potrebbe diventare una corsa a due. Fermo restando il dover esprimere una gran dose di ammirazione per la Vigor Acquapendente. Tre squadre per tre considerazioni. Sul Fregene ci siamo già espressi, e il difetto su cui ha lavorato Bernabei, su cui la mamma chioccia Cioffi deve aver convinto i più giovani compagni di avventura, lo abbiamo dichiarato. Il Grifone Monteverde dà, invece, l'idea, rispetto al Fregene, di avere un bell'undici di partenza e, ma può accadere, un gruppo di giocatori in panchina non all'altezza dei naturali titolari utilizzati dall'allenatore di Vitinia, grazioso agglomerato alle porte di Roma, sulla Via del Mare. Ha un gruppo, Franci, a nostro avviso, che fin qui ha risposto bene a qualche acciacco e qualche cartellino di troppo rimediato, per l'esuberanza, l'irruenza di qualcuno, l'esuberanza di altri, e che ha dei discreti giovani. Prosegue il duello, dunque, in attesa del confronto diretto da giocarsi al "Paglialunga". Queste due compagini fanno parte della provincia di Roma una, Fregene, comune di Fiumicino, grande nei numeri, e della Città Eterna stessa, visto che lavora sulla Portuense, il club di piazza Scotti, Monteverde e dintorni. Questo per dire che non è facile, a nostro parere, trovare giovani interessanti per la Vigor Acquapendente, che vuole rinverdire i fasti del periodo di Alessandro Celli, quando nel 1995 vinse una coppa Italia d'Eccellenza con il tarquiniese al comando della prima squadra acquiesana. E quindi va detto che il direttore sportivo Bruno Silvi e i soci della Vigor si stanno dando, da tre stagioni, soprattutto nelle ultime due, compresa quella corrente, un gran da fare, al fine di trovare giovani bravi nel Viterbese.
Il campionato racconta - Il Fregene fa sua l'intera posta in palio mentre la fierezza, la volontà di un plausibile Santa Marinella frena il Grifone, che anzi deve rincorrere, al "Comunale" di via delle Colonie, con la partita che termina 1-1, e presenta un conto duplice, alla squadra di Franci. La restituzione del primato ai tirrenici, avversari di stagione, 40 punti contro 39, e l'avvicinamento della Vigor Acquapendente, che, con i gol di Goretti, consumato bomber dal grande valore, e del giovane Campana, supera per 2-0 l'Ischia di Castro, costruendo una prima selezione di vertice, alla terza giornata del girone di ritorno.
Al quarto posto in classifica il Pianoscarano, blitz a Tolfa per 3-1, agguanta la Caninese (35), battuta al "Nanni" da un volitivo, maturando, apprezzabile Focene, in rete con Mirto junior, figliolo del tecnico, Franco, che ha saputo correggere la rotta, in corso d'opera, portandosi ora di fianco alla squadra ischiana, 32 punti, e a tre lunghezze dalle inseguitrici del trio di vertice. Si sta rendendo conto, alleluja!, il Focene, delle buone potenzialità a disposizione, per la gioia del presidente Carlo Turco.
Il Casalotti frena, bruscamente, ad Anguillara, prende due reti, entrambe di Catracchia, resta a 29, ha, ora, l'Olimpia a un punto, perché i ragazzi del presidente Romano Scipioni battono il Cerveteri con un rigore realizzato dal bravo Stornelli, e la legge del "Vittorio Bachelet" torna a farsi sentire, su questo torneo, su questo girone.
Il La Storta fa il suo dovere, vince 3-1 a Vetralla sulla Foglianese, reti di Scelilla, pareggio di Lanzi, gol di Verdiglione e rigore di Policano, e si sistema a 26, al cospetto del menzionato Anguillara che sale a 25 col Santa Marinella. Ai confini della zona calda perchè a 24 registriamo l'aggancio del generoso Futbol Club che vince e riprende, nello scontro diretto, il Bracciano, superato dal gol di Di Felice e ora a quella quota c'è anche il Tolfa, col Cerveteri a 21, e le due di sotto, Foglianese, 12, e Canepina, 8, che sembrano spacciate. Tra l'altro per la Foglianese sarebbe, è la seconda retrocessione di fila. Dove sono quelli che affermavano, scrivevano, superficialmente, forse per "onor di obolo", magari ipotizzato, che avrebbero ricostruito tutto, ai piedi del Monte Fogliano? Il calcio è uno solo, non una scienza strana. E probabilmente l'arrivo in Eccellenza ha avuto effetti destabilizzanti per una realtà utile in loco, nella provincia, ma che sta rischiando di tornare nell'oblio della I Categoria. Questo si chiama realismo, sano compagno di viaggio. Che, di fianco alla memoria, fa ricordare gli autori di questa doppia, palese débacle.

Massimiliano Cannalire
(hanno collaborato Fulvio Ventura e Andrea G. Burla)


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