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Il punto del girone A: il Grifone è in vetta...con la testa. Il Fregene presuntuoso e indecente


articolo del 20/2/2012

Il Grifone Monteverde
passa al Futbol Campus


Il Grifone Monteverde vince 2-1 sul campo del Futbol Club e, soprattutto, dà un gran segnale di acquisenda maturità, nel contesto della singola partita. Gara che non è stato facile conquistare, e perchè il successo è giunto nei minuti finali, e perchè la rete è arrivata da un terzino, Lolli, cosa non comune, di solito. Ma nelle annate in cui si cerca la gloria e si annusa la possibilità di fare propria l'intera posta i segni e i segnali sono importanti, così un gol, pesante, di un difensore, può incoraggiare i diretti interessati nella strada intrapresa. Soprattutto per aver mantenuto la calma dopo il rigore parato da Croppi in situazione di parità e nel corso del secondo tempo.
Nello stesso il pomeriggio consegna alla capolista un regalo, fatto di una grande prestazione, quella del Tolfa, che ne segna in poco tempo tre e alla fine quattro al Fregene, che adesso dista sei lunghezze dal primato anche se in commissione disciplinare, a breve, verrà discusso il caso della partita con l'Ischia di Castro, in cui, per un errore di trascrizione e non per una reale sostituzione sbagliata, la società ischiana ha prodotto un reclamo per ottenere quei due punti in più rispetto al pareggio finale (2-2) che sul campo avrebbe anche meritato. E quella non è una questione da nulla, considerati anche i precedenti in materia, legati, anche, ai tabellini prodotti sui giornali oltrechè al confronto con arbitro e assistenti della contesa terminata in parità. Qualcuno sparge in giro voci sulla reale puntualità economica della Polisportiva Fregene a cui personalmente non crediamo. Sarebbe troppo, il divario, tra l'aver costruito una bella macchina da corsa, con giocatori di livello - magari qualcuno senza "palle", come è successo ieri al "Felice Scoponi" di Tolfa, e lasciare indietro delle mensilità. No, non crediamo sia così. Il problema del clamoroso cappotto è la poca attenzione mostrata in campo, non la superficialità dei giocatori, i quali sanno bene quali siano le difficoltà di giocare a Tolfa contro i bianco-rossi, che in casa si esaltano, e puntualmente è accaduto. Ma far diventare la squadra tolfetana come il Milan contro l'Arsenal, francamente, è cosa imbarazzante, che va definita assurda, e rasenta il ridicolo, nell'ottica delle ambizioni tirreniche. Aggiungiamo dell'insana presunzione di un tecnico giovane ma nella fattispecie sprovveduto e, in questo girone, privo di esperienza, o non adeguatamente suggerito perchè a Tolfa, si sa, lo dice la storia almeno degli ultimi quattro, cinque anni, ci sono cascati e ci cadono ancor'oggi in parecchi, e il 4-0 è così spiegabile. Le reti, per la cronaca, sono state segnate da Roberto Braccini, Russo, classe '94, Orchi e Amabili. La società del Comprensorio ringrazia, di tanto spazio e tanta celebrità, dopo un paio di anni di chiara incostanza.
 Fatta questa fotografia c'è un virtuale aggancio, in attesa che venga recuperata Canepina-Vigor Acquapendente, della Caninese sulla squadra di Quintarelli. Diciamocelo francamente: ieri la squadra di Riccardo Sperduti, tra le poche cose positive, ha raccolto il risultato perchè nel primo tempo ha giocato male, ed è stata autrice di una prestazione brutta assai. Merito, non v'è dubbio, del La Storta, che era anche passato in vantaggio per primo, con Corsi, al 14'; al 45' Pellegrini finalizzava con caparbietà un'azione insistita dei suoi compagni di squadra. Poi, nel secondo tempo, Mr. Hyde lasciava spazio a Doctor Jekyll e la Caninese si ricordava di essere stata, perlopiù, una brava protagonista di stagione segnando con Feola e firmando il 3-1 con Borriello.
Il gol più veloce della Promozione e degli ultimi anni, tuttavia, lo segna Loiseaux, perchè vede il portiere dell'Anguillara messo male dopo pochi secondi e il suo tiro finisce in rete! L'Ischia di Castro vincerà 3-1 con un'altra rete dell'ex ladispolano e un gol di Emiliani, e il positivo torneo dei ragazzi di Gasperini prosegue.
La quinta giornata di ritorno registra due pareggi, uno senza reti, tra Focene e Bracciano, in una partita combattuta e d'altri tempi, con le difese e i portieri a prevalere, uno con quattro gol, tra il Santa Marinella e il Pianoscarano e con i rosso-blu marini che andavano sul 2-0 con grandi meriti, prima di patire la reazione dei viterbesi. Segna subito Mancini (4') e raddoppia Carsetti (65'). Poi Russo e D'Amico rimettono a posto le cose per la squadra ospite, e il pubblico al "Comunale" si è divertito. E due successi, uno interno, uno esterno, completano il quadro delle sette partite giocate: l'Olimpia batte il Casalotti con le reti di Mazzeo e Macchiaiolo mentre per i giocatori di De Narda in gol va Bianchini. Il Cerveteri va sotto a Vetralla, rigore di Silvestro per la Foglianese, prima del pareggio di Bentivoglio, del vantaggio cerite segnato da Salastri e della doppietta di Borgognoni, per il 4-1 verde-blu che sarà l'esito finale.

Massimiliano Cannalire
(hanno collaborato Fulvio Ventura,
Andrea G. Burla, Carlo Mari, Alessandro Ferretti)


FUTBOLCLUB - GRIFONE MONTEVERDE 1 -2

Futbolclub: Croppi, Marzetti, Capponetti, Iacovacci, Di Felice, Midulla, Barra, Casanova (78’ Privitera), Bergamini (75’ Mennini), Allena, Pantanella (80’ Amici). A disp: Berretta, D’Antoni, Delli Muti, Amici, Giannantoni, Privitera, Mennini. All.: Eros Guglielmo.
Grifone Monteverde: Vallati, Celli, Ronzani, Consorti, Salvati, Mechelli (65’ Landi), Torroni, Montepaone, Ferro, Tomassini. A disp: Blundo, Gherardi, Di Carlo, Bornino, Cann, Landi, Laruffa. All.: Claudio Franci.
Arbitro: sig. Giancola di Latina. Assistenti Arbitrali: Rosella di Latina e Tonello di Latina.
Reti: 6’ Tomassini (GM), 50’ Iacovacci (F), 82’ Lelli (GM).
Note: ammoniti 26’ Iacovacci (F), 27’ Ronzani (GM), 49’ Salvati (GM), 75’ Casanova (F). Recupero: 1’ pt, 4’ st.
Roma - Già nella mitologia greca il Grifone, padrone incontrastato di terra e cielo, simboleggiava la potenza del leone e l’astuzia dell’aquila. Si narra che Alessandro il Grande avesse affidato a tale figura leggendaria tutte le sue immense ricchezze. Molti, a partire dal Medioevo, decisero di onorare il proprio nome facendo di questo animale epico un elegante simbolo araldico. Tale usanza non è sfuggita al mondo calcistico, neppure nel girone A della promozione laziale, dove un "Grifone" a 45 punti domina, al momento parrebbe in modo incontrastato, il campionato. La squadra di mister Franci, con la vittoria di via del Baiardo, mostra di possedere i valori dello stemma che porta sul petto e di meritare il primato solitario in classifica. Il Futbolclub, invece, si rammarica per l’ottima prestazione e recrimina per una direzione arbitrale non particolarmente illuminata.
Il Grifone Monteverde ruggisce fin dai primi minuti e azzanna al 6’ con Tomassini che, su punizione battuta da Ferro, anticipa Croppi e porta in vantaggio i suoi. Il Futbolclub pare intimorito e vede gli spettri della partita di andata terminata con un irriverente 5-1. Al 20’ è Pantanella a scuotere i suoi compagni con un tiro che termina di poco a lato della porta difesa da Vallati. Lo stesso numero 11 ci prova pochi minuti più tardi ma il suo colpo di testa termina la sua corsa sui cartelloni pubblicitari. Gli attacchi sporadici del Futbolclub si infrangono contro la compattezza e la solidità degli ospiti che stupiscono per tranquillità e padronanza. L’ultima azione del primo tempo è targata Mechelli che, su cross di Ronzani, calcia debolmente non trovando la giusta coordinazione.
Quello che ritorna in campo nel secondo tempo più che un Grifone sembra un gattino spaurito. Ne approfittano, i ragazzi di mister Guglielmo, che al 5’ trovano il pareggio: Bergamini pennella per Iacovacci che supera Vallati in uscita rendendo vano il tentativo della difesa di salvare sulla linea di porta. I padroni di casa avrebbero anche le occasioni per poter passare in vantaggio se Bergamini ed Allena non si mostrassero troppo sciuponi, sotto porta. Svanito l’effetto sonnifero e passata la paura, il Grifone Monteverde si ricorda di essere la capolista e ritorna a macinare gioco da destra a sinistra. Il frutto di questo arrembaggio è un calcio di rigore decretato al 18’ dal signor Giancola di Latina: Terzigni va sul dischetto. Il suo tiro è forte e preciso ma non è sufficiente. Super Croppi: parata! Quello che avrebbe tagliato le gambe a qualsiasi squadra dà nuova linfa al Grifone Monteverde, team mai domo, che ottiene il sospirato vantaggio al 37’: in seguito ad un calcio di punizione, Lelli, approfittando di una sponda di Consorti, svetta di testa sul secondo palo e regala ai suoi una vittoria oramai insperata.
Il Grifone Monteverde prosegue la sua marcia conquistando tre punti d’oro colato. Anche Alessandro Magno li avrebbe messi nel suo tesoro.

Alessandro Ferretti


CANINESE–LA STORTA 3-1

Caninese: Castra, Lemme, Marcoaldi (36’st Di Carlo), Pesci (18’st Feola), Pellegrino, Boriello, Renzani, Macaluso, Carletti (32’st Trombetta), Paoloni G., Iheanacho. A disp.: Manzotti, Galli, Barletta, Paoloni A.. All. Contrucci (Sperduti influenzato).
La Storta:  Bartozzi, Molinari, Sibilio (8’st Tucci), Giampietro, Fabiani, Cellini, D’Angeli, Verdiglione (24’st Matteucci), Corsi, Policano, Scelilla  (11’st Maschietti). A disp.:  Travaglini, Calisti, Mautia.     All.: Ferri.
Arbitro: Di Matteo di Roma 2.
Reti:  13’ Corsi, 43’ Pellegrino,  24’st Feola, 36’st Boriello.
Note: ammoniti Pesci, Di Carlo, Fabiani, Sibilio.

Canino -   Partita dai due volti, quella che opponeva la Caninese alla compagine ospite del La Storta. La squadra locale, priva del suo allenatore Sperduti (influenza: auguri di pronta guarigione!) la fa sua meritatamente, grazie alla quantita industriale di palle-gol create. Ma deve lamentare il brutto primo tempo mostrato, a cavallo tra i suoi demeriti e i meriti della buona avversaria incontrata. Prima frazione con un La Storta capace di presentarsi davanti a Castra, oltre al gol, in altre ben tre occasioni; Caninese lenta e prevedibile con il duo di mediana Macaluso-Pesci che stenta a prendere la trama del gioco e spesso si fa anticipare dai dirimpettai capitolini, apparsi molto più reattivi.
Seconda parte di gare totalmente diversa, cala la lucidità ospite e cresce vistosamente la mole di gioco della Caninese, anche grazie alla verve data dall’innesto nel reparto avanzato del bomber Feola. L’ingresso della punta maremmana in attacco giova anche a Paoloni, apparso un po’ isolato nel primo tempo, risultato eveidente è che i padroni di casa costringano spesso gli ospiti ad affannose chiusure e che si rendano moltissime volte pericolosi dalle parti di Bartozzi.
Pessima la direzione di gara tenuta dal signor Di Matteo di Roma 2, che culmina in un clamoroso rigore non concesso ai locali al 29’, allorchè Paoloni, in azione solitaria, viene platealmente falciato nell'area ospite.
La cronaca - Al 3’ Ihenacho, imbeccato da Carletti, spreca sparando malamente su Bartozzi. Al 13’ meritatissimo vantaggio ospite. La difesa caninese gioca alle belle statuine, la palla arrivata sui piedi di Corsi si trasforma in una perfetta parabola rasoterra che si insacca alla sinistra dell’incolpevole Castra. La reazione locale è poca cosa, anzi un paio di ripartenze del La Storta meritavano miglior sorte, e avrebbero, se concretizzate, potuto scrivere la storia di un'altra gara.
Al 29’ Paoloni scappa via e in piena area avversaria viene palesemente affossato: sarebbe penalty e probabile espulsione per fallo da ultimo uomo, ma il "censurabile" Di Matteo lascia proseguire tra le proteste degli inviperiti tifosi di casa. Al 35’ ancora Corsi in evidenza, questa volta l’avanti romano si mangia un gol già fatto sparando alto un facile pallonetto sulla disperata uscita di Castra.
Al 40’ Iheanacho emula l'avversario calandosi nei panni dello sprecone, e,  solo di fronte a Bartozzi, angola troppo il diagonale del potenziale pareggio. Al 43’ pareggio della Caninese: colpo di testa di Macaluso sul palo, sulla ribattuta si avventa Pellegrini che sigla il pareggio ancora con un’inzuccata.
Al 45’ contropiede magistrale degli ospiti: Verdiglione manca l’appuntamento con la rete angolando troppo il diagonale.
La ripresa ribalta completamente i valori in campo. Al 4’ Paoloni dal limite può controllare indisturbato, ma calcia male e grazia Bartozzi. Al 20’ il neo-entrato Feola triangola con Renzani, la sua conclusione chiama Bartozzi al miracolo della giornata. Al 22’ Paoloni ruba palla sulla trequarti, la sua sventola trova ancora prontissimo Bartozzi. Al 24’ vantaggio biancoceleste: angolo di Renzani e tap-in vincente del rapidissimo Feola. Al 36’ tris per la Caninese e gara in freezer. Tutto nasce ancora da un calcio d'angolo di Renzani, Macaluso fa da torre, di testa, per l’inzuccata di Boriello che da tre metri fulmina Bartozzi.
Al 40’ Castra, sulla linea di porta, sventa l’ultima velleità della compagine romana. Finisce 3-1 per la Caninese ma il pessimo primo tempo serva di lezione.

 

Carlo Mari

Carlo Mari

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