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Il punto del girone A: BOATO-FREGENE: 3-1 ALLA CANINESE


articolo del 23/4/2012

Boato-Fregene: 3-1 alla Caninese
Prova collettiva di grande livello
 per la neo-capolista


Il segnale, forte, che in parecchi attendevano. Soprattutto a Fregene, là...."dove si vede il mare", chiamando a citazione una stupenda canzone di Toto Cotugno ("Emozioni"). Perché era "LA PARTITA", quella della verità, contro una Caninese crescente, gestita bene da Riccardo Sperduti come dalla società; perché quel punto "fregato" da un colpo d'astuzia (paraculescamente) dall'Ischia di Castro, ancora brucia, nell'orgoglio di una delle società più stimate del nostro panorama, relativamente alla sua storia, fatta di conquiste della D sul campo (1998, spareggio con la Tivoli al Flaminio, 3-1, per vincere il girone A d'Eccellenza dopo un biscotto fatto ai danni del Villalba a Civitacastellana, 0-0: ma questa è un'altra storia, n.d.r.). Perché non può andar giù un campionato senza che nelle prime due piazze ci sia una compagine costruita bene, nei dettagli, nella tecnica, nell'abbinamento degli esperti e dei suoi giovanotti anche se una tirata d'orecchie andrà pure fatta, alle giovanili bianco-rosse, da troppo tempo lontana dai tavoli che contano. Il Fregene ha battuto una diretta concorrente, lo ha fatto con una signora partita, dopo i primi venti, trenta minuti di difficoltà fisiologici, di fronte a un'altra gran protagonista, la Caninese.
Con il Fregene primo torna secondo il Grifone Monteverde, che però la partita con il fanalino di coda non deve averla presa proprio col massimo della concentrazione, a bene leggere tra le righe del 2-0 finale: la prima rete arriva al 16' con La Ruffa, la seconda al 47' del primo tempo con Montepaone. Questi tre punti servono come il pane, in ogni caso, alla squadra allenata da Claudio Franci, che si riprende una posizione di prospettiva, a 450' e spicci dal termine della stagione regolare.
In quattro punti quattro realtà, in sei addirittura cinque. La classifica menziona i 58 punti del Fregene (che sarebbero in realtà 59, senza la paraculata ischiana, n.d.r.), i 57 del Grifone Monteverde, i 56 della Caninese, i 55 della Vigor Acquapendente, vittoriosa con una doppietta di Danieli intervallata dal parziale pareggio di Fontana, su un interessante Focene, e i 52 dell'Ischia di Castro (diversamente a 50). La squadra di Massimiliano Gasperini, bruscamente ricacciata indietro dal derby con la Caninese, prova a rifarsi sotto con il 4-1 imposto al La Storta, adesso invischiata nella zona dei play-out: rete di Parri, gol di Brizi e siamo sul 2-0; poi nel secondo tempo un rigore viene finalizzato da Aquilani, e il quarto gol lo segna Poscia. Rete della bandiera per i romani segnata da Corsi.
Il Pianoscarano, pur positivamente sesto a 45, viene avvicinato ora dal Bracciano, vittorioso a Viterbo 5-1 nel confronto diretto, coi gol di Ziroli, Miguel Vittorini e per due volte di Zanchi, una su rigore. Tutto questo al termine del primo tempo; altri due rigore riempiono il tabellino, nel secondo tempo, uno segnato da Mandro per i padroni di casa, l'altro da Colombini. Mentre il Casalotti, 42, battuto 2-1 in casa dal Cerveteri (39, secondo successo di fila, reti di Paravschy, rigore di Bianchini, gol decisivo di Bentivoglio), viene avvicinato da Tolfa e Olimpia, 40, con i bianco-rossi del Comprensorio che regolano 3-0 la Foglianese, da ieri retrocessa a tutti gli effetti, e i rosso-verdi romani per poco non fanno il colpaccio, che avrebbero anche meritato, al "Comunale" di via delle Colonie, dove finisce 2-2. Un pareggio faticosamente inseguito per il Santa Marinella, che non passa la domenica a bocca asciutta, e che fa sperare almeno nel play-out, per il team di Ivano Fronti e Livio Valle. E pensare che i rosso-blu hanno iniziato subito col piede giusto, rete di Caffarelli di testa. Ma all'8' del secondo tempo arriva il pareggio di Mazzeo, e alla mezz'ora la rete di Maresca fa venire seri brividi al "Santa", ripresosi nel finale, al 42', grazie al rigore trasformato da uno della vecchia guardia, Lele Pelliccioni, che non tradisce mai.
Il dettaglio della gara del "Felice Scoponi" ha visto il Tolfa andare all'intervallo con la Foglianese sullo 0-0, poi Amabili (20'), Russo (27') e Baldini (42') fanno sorridere Giuseppe Marrocchi e soci. Nel delicatissimo confronto per meglio piazzarsi in vista del rush finale, al "Capparella" importantissima vittoria degli orange del Futbol Club, con gol di Pantanella al 20' del secondo tempo e ora per l'Anguillara si rivedono gli antichi spettri dei play-out.
vantaggio di Paravschy nella prima frazione di gioco. Pari romano su rigore con Bianchini. I verdeazzurri tornano in vantaggio con Mirko Bentivoglio con gli avversari rimasti prima in dieci e poi in nome uomini. Clamorose le occasioni mancate da Bentivoglio per la terza rete.

Massimiliano Cannalire
(hanno collaborato
Marco Pinchera e Giorgio Attolico)

FREGENE-CANINESE 3-1
Fregene: Roberti (71'Di Martino), Acreman, Battistelli, Brancati, Cioffi, Mazza, Laurato, Cardinali (86' Romagnoli), Cianfanelli (79' Sebastiani), Neroni, Ricci. A disp. Martone, Maramao, Galderisi. All. Luigi Bernabei.
Caninese: Castra, Galli (71'Terzini), Lemme, Renzani, Pellegrini, Boriello, Di Carlo (71'Perugini), Carletti, G. Paoloni, Feola, Inehacho. A disp. Manzotti, Morosini, Trombetta, Barletta, A. Paoloni. All.Sperduti.
Arbitro: Bolsi di Parma. Assistenti Arbitrali: Sigg. Valente e Ferrini di Roma 2.
Reti: 46' p.t. Brancati (F.), 58' Cianfanelli (F.), 88' Romagnoli (F), 92' G. Paoloni (C.).
Note: ammoniti: Mazza, Cardinali, Cianfanelli, Neroni (F.), Galli e Carletti (C). Calci d'angolo: 6-3 per il Fregene. Recupero: 1' nel I tempo, 5' nel II. Prima della partita, è stato osservato un minuto di raccoglimento in memoria di Piermario Morosini, giocatore del Livorno, tragicamente scomparso sabato 14 aprile durante Pescara-Livorno. Cielo sereno, temperatura primaverile.

Il Fregene supera con una grande prestazione al "Paglialunga" la Caninese per 3-1, dopo una gara molto intensa in cui gli ospiti, soprattutto nel primo tempo, hanno messo in difficoltà la squadra di Gigi Bernabei. Ad inizio gara parte meglio la squadra di Riccardo Sperduti, che va vicinissimo al goal al 14': Carletti serve molto bene in verticale sul versante sinistro Paoloni G. che si accentra e conclude a rete ma il suo tiro termina sull'esterno della rete, alla destra di Roberti, creando più di un brivido ai bianco-rossi. E' un buon momento per la squadra prima della classe mentre il Fregene è un po' contratto. Al 26' la Caninese è molto pericolosa: Di Carlo serve Peppe Paoloni che conclude dalla destra ma Roberti, dopo aver respinto la sua conclusione, è lesto ad anticipare Renzani pronto per il "tap-in". Al 29' il Fregene, alla prima occasione, spreca una clamorosa opportunità per passare in vantaggio: Neroni, tra i migliori in campo con Cardinali, Laurato e Brancati, s'invola sulla destra ed effettua un perfetto cross per il colpo di testa in tuffo di Cianfanelli, appostato all’altezza dell’area piccola. Ma la soluzione del numero 9 di casa, tra lo stupore generale, termina incredibilmente fuori, alla destra di Castra. La gara è molto equilibrata con le due squadre che lottano caparbiamente e non accade più niente di rilevante fino al 46'. E' l'episodio che neutralizza la parità: su angolo di Neroni dal versante sinistro, Brancati s'inserisce bene di testa e realizza con il pallone che termina in rete alla destra di Castra, incerto, nell'uscita. E' un gol che peserà molto, sulle sorti della gara.
Ad inizio ripresa la Caninese non si dà per vinta e, dopo appena un minuto, Ineanacho, tra i migliori degli ospiti con Carletti, serve dalla sinistra Peppe Paoloni che manda fuori di un "soffio" alla destra di Roberti, con un tiro tentato dal limite dell’area. Il Fregene, rispetto alla prima frazione di gioco, è più intraprendente nel secondo tempo mentre la squadra di Sperduti cala d’intensità. Al 23’ i bianco-rossi vanno vicinissimo al raddoppio con una bella triangolazione tra Neroni, Cianfanelli e Laurato con la conclusione di quest’ultimo che viene deviata dalla difesa ospite in calcio d’angolo. E’ il preludio al gol, che arriva pochi istanti dopo dato che sul conseguente tiro dalla bandierina di Neroni, Cianfanelli, indisturbato, svetta molto bene di testa ed insacca alla destra di Castra il punto del 2-0. Al 26’ arriva, però, una brutta notizia per il Fregene perché Roberti, dopo un rinvio, è costretto ad uscire per infortunio, che sembra talmente serio da far ipotizzare che potrebbe tenerlo fuori fino alla fine della stagione. Al suo posto Di Martino. Contemporaneamente Sperduti effettua un doppio cambio cercando di riaprire la partita con gli ingressi di Terzini e Perugini per Galli e Di Carlo. Al 31' gli ospiti si fanno vedere con un calcio di punizione insidioso di Perugini, provato dal limite dell’area, versante destro, che viene bloccato da Di Martino alla sua destra. La Caninese prova a riaprire la partita ed al 34’ Iheanacho serve dalla destra Renzani che manda alto di controbalzo, da ottima posizione. Bernabei spedisce dentro Sebastiani per Cianfanelli e (41’) Romagnoli rileva Cardinali. Al 43’ il "tris" del Fregene: Laurato s’invola in contropiede sulla destra e serve Romagnoli che infila con un "tap-in" facile, con la palla in rete, nell’angolino alla sinistra di Castra. Il che denota il riscatto del fregenese per un errore precedente commesso in contropiede. Nel recupero il gol della bandiera: cross dalla destra di Carletti, colpo di testa di Feola respinto da Di Martino con il pallone che finisce sui piedi di Peppe Paoloni, che realizza nonostante l’inutile salvataggio di Cioffi, avvenuto oltre la linea di porta. Dopo 5' di recupero arriva il triplice fischio di Bolsi, buona la sua direzione, con la grande gioia del Fregene, al settimo risultato utile di fila: la compagine di Dario Barbabei e "Gigi" Bernabei vola in vetta alla classifica scavalcando proprio il team di Sperduti, caduto dopo tre vittorie consecutive. A cinque giornate dalla fine sarà lotta a cinque tra Fregene, Grifone Monteverde, Caninese, Vigor Acquapendente ed Ischia di Castro, con il campionato che potrebbe veramente decidersi all’ultimo minuto…
Giorgio Attolico

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