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Girone B: LA POLEMICA. E' VERO CHE MONTECELIO VINCE SENZA....?


articolo del 30/4/2012

La polemica sul girone B


Montecelio, il campo fuga i
"dubbi gestionali"

Se non ci fosse la serietà di Villalba e dintorni.
E quella di mister e giocatori, non si farebbe l'impresa...


Salvo smentite, da più parti arrivano gli applausi per il Montecelio, con forti chiacchiere legate a rimborsi che non arrivano, per palesi dissidi interni al club che da pochissimi anni frequenta la Promozione. Non è una novità, in un calcio come quello laziale, dove promesse di..... viaggiano con al rapidità con cui un cameriere ti porta acqua e pane a tavola. Eppure la forza collettiva, la costanza, la maniera con cui è stata costruita questa compagine, la bravura del tecnico e di una formazione intera, da Ricci al più giovane, sono tutti fattori capaci di sorprendere il Monterotondo, la voglia matta di rifarsi per quell'autunno così freddo, per gli eretini, e la volontà di giocarsi le proprie chance di una novizia, a certi livelli, quale è il Riano. Eppure il Montecelio sono diversi mesi che fa uscire dai suoi corridoi queste voci, se va bene da gennaio ma i bene informati dicono pure da dicembre. Non lo so e non lo voglio sapere, perché la coerenza è di pochi, al pian terreno, quello delle brave persone; però una cosa va detta, e in modo netto. Non ci fosse la collaborazione con il Villalba e con la serietà di Pietro Scrocca, che di calcio ne mastica da quando aveva i calzoni corti, e di qualche amico che con lui sta cercando di portare la barca fino all'arrivo, che fine avrebbe fatto il Montecelio? Ovviamente lui e un gruppo di quei dirigenti che, con la barca in mezzo al mare, si sono rimboccati le maniche e hanno preso visione di una situazione che, nella ragioneria e nel rapporto atleti-club, non funzionava, con palesi malumori, parrebbe.
In diversi dicono che due, tre forse, sono stati rimborsati fino alla fine, tecnico a parte. Io valuto, giudico solo le vicende del campo. E se queste voci corrispondono al vero, a maggior ragione, in una Tiburtina dai tanti, troppi dubbi del passato, Castel Madama ma anche la stessa Villalba, che però ha scelto di fare attività giovanile, Tivoli, disintegrata dalla parsimonia di una città intera e dagli sperperi che hanno fatto scappare uno coi soldi veri come Serafino Caucci, e dai dubbi del presente, vedi Roviano, che vende - cosa non permessa - il titolo al Torbellamonaca, dice di rifare il campo e a momenti se ne va giù di sotto, beh, in una Tiburtina così poco capace di programmare, bisogna battere le mani a De Filippo e ai suoi seguaci, capaci di fare ciò che il Settebagni ha sperperato, che il Torrenova non ha saputo costruire fino in fondo, che il Centro Italia ha, nonostante il pareggio al 90' in casa del Riano, buttato alle ortiche, dopo tanto inseguire. Senza farsi l'illusione che, come è avvenuto negli anni passati, da altre parti, vedi proprio la squadra di Forte, siamo qui a parlare di una piazza e una città così generosa, coi calciatori. Diverso è il discorso di Monterotondo che, tolto il popolare Gatta, ha puntato sui giovani, ma veramente, sui giovani. Il merito di Riano, semmai, è quello di aver valorizzato tanta gente del posto senza a tutti i costi far giocare questo perché è figlio di tizio o di caio, tendenza che in un centro non immenso può succedere. Non a Forte, che a calcio ci ha giocato e ci è saputo stare.
Insomma, ci siano o meno i rimborsi, poi questa società, il Montecelio, e chi la rappresenta deve avere la chiarezza e la puntualità, appena tagliato il traguardo, di presentarsi, fossero vere le voci che arrivano da più spifferi. Altrimenti verrebbero vanificati gli sforzi, i sacrifici fatti per nove, dieci mesi e sarebbe giusto che se ne vadano tutti, Ricci compreso. Perché vincere col soldo in tasca è facile. Diversamente no.

Massimiliano Cannalire

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