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TOR DI QUINTO-VIGOR PERCONTI: LE PAGELLE DELLA SQUADRA DI QUADRELLI


articolo del 9/5/2012

Tor di Quinto

De Simone 9       E’ un voto alla serietà dimostrata da quando era un “allievotto” quasi di fascia B fino all’ultima partita giocata in regione. Se dovesse rientrare un giorno nel discorso juniores lo potrebbe fare come fuori quota, ma vorrebbe dire, tra dodici mesi, che il Tor di Quinto è salito di nuovo sul trono regionale. Intendiamoci: in una finale scarsa di tiri in porta veri, nel bersaglio grosso, non è che abbia la possibilità di mettersi granché in mostra ma nel complesso del suo percorso agonistico con “la società che è la storia della juniores” (definizione a metà tra Maurizio Perconti e Francesco Bellinati, n.d.r.), si dimostra sicuro tra i pali, sono due anni che dimostra concretezza, senso della posizione. E dire che due rigori li ha parati aprendo la strada ad altrettanti match-point, poi non sfruttati dai suoi compagni di squadra. Un portiere coi numeri.    

Macchi       7,5    Ha dimostrato di essere un valido difensore uscendo dai duelli, prima con Piccone, poi con uno dei due Di Bari, sempre senza commettere fallo. Pulito nei suoi interventi, efficace, è stato tra i migliori giocatori delle finali e della stagione. Ha poco, da rimproverarsi, il giovanotto. Affidabile.          

Proietti       5       Passa il primo tempo a cercare di arginare Nicolini limitando le potenzialità di cui dispone. I 17 gol in stagione sono un lontano ricordo perché anche nel secondo tempo, quando prova a prendere l’iniziativa, i suoi cross risultano bassi, sovente imprecisi, e preda della difesa, un po’ come è capitato a Berillo, che sembrava giocare a racchettoni col portiere.

Pellegrini    6       Nel primo tempo deve fare da incontrista per merito dei due centrali della Vigor Perconti, Castellano e Borgia, e della rapidità della mediana in casacca bianca, abile a rubare il tempo a lui e Ulisse. Più propositivo nel secondo ma di geometrie se ne vedono poche ed è costretto a portare il pallone in giro. E’ il primo a soffrire i crampi ed esce alla fine dei tempi regolamentari (91’ Riccucci 6: è piaciuto l’approccio alla gara, di questo ragazzo, che ci ha messo della sana, buona volontà, realizzando anche un rigore con grande sicurezza).

Floris          7,5    Un difensore di provato senso pratico, che riesce a chiudere tanti palloni per via aerea, col suo omologo Lunetta, e anche di piede, quando nel primo tempo in tre, quattro occasioni, Francesco Di bari, Castellano e compagni arrivano sia sul fondo, a pochi metri dalla porta, che nei pressi dell’area piccola. Nel secondo tempo regolamentare non fa passare nulla, dalle sue parti, anche quando l’azione avversaria torna costante, dalle fasce. Nei supplementari scappa solo una volta Cardella, che si porta la palla sul fondo. Prova da evidenziare.

Lunetta      7,5 Valgono i discorsi fatti per Floris, perché come senso della posizione e come giocatore si può dire poco, sul piano degli appunti, dei rilievi. Generoso in difesa, si sgancia come può nella ricerca delle fortune trovate in semifinale, gioca una gagliarda partita. Rischia l’espulsione a metà del secondo tempo quando, già ammonito, manda giù Giancarlo Di Bari, in una delle rare volte in cui il 18 della Vigor tenta di partire a campo aperto. Anche lui si fa trovare sbilanciato nel contropiede divorato da Cardella. Ma Lunetta è un giocatore classe ’93, che saprà farsi ancora apprezzare. Partito da gregario, è cresciuto e può essere una base per l’immediato futuro,  da fuori quota.

Berillo        5: col Futbol è entrato in due azioni importanti e decisive, coi suoi cross. Contro la Vigor Perconti ne ha spediti parecchi sul portiere, direttamente, e altri sul fondo. Ha inciso poco, di sicuro meno di quanto era nelle sue corde. Raramente si ricorda uno scatto vincente nell’uno contro uno, merito dei tempestivi raddoppi della Vigor, che ha studiato, per saper arginare giocatori come lui, evidentemente (71’ Alaimo       6,5: vivace, propone rapide giocate e salta l’uomo, venendo spesso rincorso anche con modi spiccioli. Lui e Attili provano a cercare un gioco geometrico, che crei difficoltà alla retroguardia della Vigor)

Ulisse          6: nel primo tempo viene spesso anticipato dai centrocampisti avversari, e deve limitare il campo d’azione. Meglio nella seconda parte quando prova a dare più sostanza all’azione riuscendo a scambiare diversi palloni con Pellegrini. Ma non è che sia una partita trascendentale la sua. C’è chi dice che può diventare un giocatore di categoria. L’idea lasciata da due gare play-off è che abbia giocato con volontà e concretezza appena sufficiente. Sulla stagione il giudizio, complessivamente, è positivo.

Giovannetti                  6 tra i pochi in generale, l’unico dal centrocampo in avanti, che provi a mettersi a disposizione di quelli davanti; tanto vero è che prova in tre circostanze a verticalizzare e, prima dell’intervallo, tenta di spedire un diagonale per Berillo che non ne segue le intenzioni. Non fa sfracelli e potrebbe, ma prova sia davanti che a centrocapo qualcosina (64’ Attili 6,5: a differenza del ballerino Bongura quando c’è da prendere i calci si getta nella mischia e prova qualche seria giocata in profondità, dandola, al reparto centrale e a quello avanzato. Ci mette volontà e voglia di fare qualcosa, riuscendo, in buona parte).

Marioni     5: non può essere quello visto contro Futbol Club e Vigor Perconti il Marioni che abbiamo imparato a conosce da due anni in qua. Fisicamente giù, da buon capitano avrebbe potuto dare segnali, in questo senso. Di palloni ne ha portati a spasso parecchi, tentando delle geometrie, ma i raddoppi di marcatura hanno spesso avuto buon gioco. Conclusioni verso la porta solo accennate. Non può essere questo, il Marioni “vero”.

Bongura    5: partecipa poco fin dal primo tempo, a un senso collettivo del gioco. Quando la palla va per vie aeree è sempre anticipato da Pomposelli e Santori, che gli lasciano pochissime possibilità di mettere il pallone giù. Nella positiva partenza del secondo tempo regolamentare ci entra ma sbaglia un gol a pochi centimetri dalla porta, dimostrando che non è in giornata. Anche quando si aprono gli spazi non costruisce nulla di palpabile. Si fosse pagato il biglietto sarebbe stato uno spettatore invitato. E’ persino irritante, quando si mette sull’esterno, lontano dal sacro fuoco dell’agone.

All. Daniele Quadrelli 7,5. Il buon Quadrelli ha preso un’eredità dolorosa sul piano umano, forte su quello agonistico. E il suo onesto lavoro, caparbio e orgoglioso, lo ha svolto con grande volontà. Portando il Tor di Quinto a vincere tutte le partite con la sola eccezione, a primo posto acquisito, di Maccarese, con la sconfitta subita al 91’.

Massimiliano Cannalire


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