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MACCARESE-FIUMICINO, altri tempi supplementari. Il caso Zamperini


articolo del 30/5/2012

A parere mio

Ci sarebbe stato, il tempo necessario,
a muoversi, prima dell'imbarcata...


di Max Cannalire


Il Fiumicino scende in piazza, davanti alla Federazione Italiana Giuoco Calcio, per protestare contro l'impiego e l'utilizzo di Alessandro Zamperini da parte del Maccarese. La cosa fa eco, naturalmente, nei giorni in cui le inchieste partite da Cremona scaturiscono effetti rilevanti sul piano della custodia cautelare di qualche elemento implicato nelle indagini. Ma bisogna fare dei distinguo.
1) Il Fiumicino ha tutto il diritto di dire la propria, anche dovesse avere torto, come sostiene, in questo senso, anche il l'A.S.D. Gia.Da. Maccarese. E su questo non ci piove.
2) Si può discutere sull'etica di un utilizzo così scomodo da parte della prima squadra bianco-celeste, e in diversi potrebbero storcere il naso, sulla possibilità di un ex professionista di giocare in un torneo dilettantistico, come l'Eccellenza, dopo essere stato coinvolto in un'inchiesta così delicata, difficile, restrittiva. Il Fiumicino evidenzia anche il fatto legato al tardivo tesseramento del giocatore, cosa che però è permessa dai regolamenti, una volta che in via Po sono state valutate le carte idonee e certificata la posizione del giocatore. Infatti essendo stato tesserato la volta precedente all'estero, in Lettonia, l'atleta e la società devono espletare procedimenti con la FIGC nazionale e non con quella regionale.
Partiamo dal presupposto che il Fiumicino, come tutto il calcio laziale, o meglio, come la parte attenta del calcio laziale, ha letto, avrà letto, sul nostro sito, nelle settimane passate, dell'arrivo di Zamperini a Maccarese, cosa di cui abbiamo anche argomentato su Radioincontro. Non basta. Se Zamperini era così scomodo, perché non muoversi in occasione della penultima giornata di campionato, quando ha giocato all'Anco Marzio, contro l'Ostiamare, perdendo 4-3? La 33° giornata si è giocata domenica 6 maggio, tanti giorni prima delle rimostranze prodotte ieri pomeriggio, 29 maggio, dal club di Fiumicino, dopo aver sciupato il vantaggio prodotto sul campo al 17' del secondo tempo, gol di Marconi, con Zamperini che pareggia al 41' portando la sfida per la salvezza ai tempi supplementari. Nei quali il Maccarese ha segnato ancora tre volte, una con Accrachi, un'altra con Zamperini, su punizione, e infine con un gran sinistro di Bellucci. 4-1 e Fiumicino retrocesso.
Vero è che l'arbitro Luciani di Roma 1, già promosso al ruolo scambi da tempo, vista la buona, scorsa stagione, la ottima prima parte di questa, abbia permesso il gioco duro, con Scrocca che andava perlomeno ammonito, se non espulso, e Accrachi che ha giocato di fisico, di mestiere. Vero anche che l'arbitro che ha diretto il 6 gennaio la finale di coppa Italia d'Eccellenza ha scontentato tutti e due, permettendo troppe rudezze. Ma la sconfitta, pur amara, pur difficile da digerire, probabilmente andava metabolizzata in altra maniera, dagli esperti dirigenti e tecnico di Fiumicino. C'è modo e modo di perdere. Non regge, il richiamo all'etica. Si poteva svegliare prima, la società di via Balsofiore: avrebbe, per esempio, dovuto costruire una squadra di certo più attrezzata, avrebbe dovuto porre rimedio prima di trovarsi invischiata nei bassifondi, avrebbe forse dovuto affidarsi prima all'esperienza di uno in gamba come Cozzi, che è buona parte della storia del Fiumicino degli ultimi 20 anni. Il problema è che tra lo spartito, la considerazione, la lungimiranza di uno ammirato come Massimo Carsetti, e qualche esecutore nel ruolo di dirigente, sono diverse, forse tante, le cose a stridere, ben oltre il suono di un violino del mese di maggio.
Troppo comodo, fare casino adesso, dopo aver preso quattro reti. Troppo facile, in una regione che dimentica in fretta certi errori, certe cose strane. Del recente passato. Non di cento anni fa.

Massimiliano Cannalire
maxcannalire2@alice.it

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