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SEMIFINALE SCUDETTO JUNIORES/GARA-2: MANFREDONIA-VIGOR PERCONTI 0-3


articolo del 14/6/2012

 

 












MANFREDONIA-VIGOR PERCONTI 0-3

 

Manfredonia: Conoscitore 5, Manzella 5 (46' Salvemini 6) Rinaldi 5, Di Candia 5,5 Telera 5, Armillotta 5, La Torre 6, Simone 5, Gramazio 4,5 (59' Riso 5,5), Coccia 5, Lupoli 5,5 (70' Bolocan 6). A disp. M. Di Bari, Nenna, Brigida, Sellari. All. Varrecchia 6,5.
Vigor Perconti: Nasti 6,5, Nicolini 7, Santori 7, Pomposelli 7,5, De Luca 7, Borgia 6,5 (66' Davola 6), Campanella 8 (77' G. Di Bari 6), Castellano 8, Piccone 8, F. Di Bari 7,5 (58' Narcisi 6), Palmieri 8. A disp. Testiccioli, Celeste, Cardella, Piccolo. All. Bellinati 8 (sostituito in panchina da Vito Trobiani).
Arbitro: Cavallina di Parma (7).
Reti: 31' Piccone, 43' F. Di Bari, 56' Campanella.

Note: espulso Gramazio (M.) al 75' dalla panchina. Ammoniti La Torre, Manzella, Borgia, De Luca. Calci d'angolo: 5-1 per la Vigor Perconti. Recupero: 1' nel II tempo.


Manfredonia (Foggia) - La più bella immagine, dopo una semifinale persa, è lo straordinario pubblico della bella città di Manfredonia, e del Manfredonia, che applaude la formazione vincitrice della doppia sfida, la Vigor Perconti: la squadra di Francesco Bellinati, sostituito in occasione della (ingiusta) squalifica da Vito Trobiani, antico ma mai trascorso alfiere di un settore giovanile ricco come quello della Lazio dei tempi di Tommaso Maestrelli, mai dimenticato da queste parti, nella Lazio d'inizio anni '70. Una soddisfazione, per uno dei fedelissimi di Maurizio Perconti, dover prendere il posto del giovane e bravo allenatore romano, che a questa squadra dà un gioco, delle geometrie, della sana consapevolezza nei propri mezzi e, cosa non da poco, della utile personalità. Con queste doti e con altre, tra le quali un'invidiabile condizione atletica generale, l'estro dei singoli e il loro mettersi a disposizione del gioco collettivo, la squadra romana, campionessa per la prima volta nel Lazio dopo i tiri di rigore che l'8 maggio le hanno permesso di superare il Tor di Quinto, che è la storia di questa categoria a tutti i livelli, ha ottenuto il lasciapassare per la sfida finale, valevole per lo scudetto, che si giocherà il 23 a Casal del Marmo, con la Liventina Gorghense.
E la squadra di Maurizio Perconti e della nota famiglia di imprenditore del quartiere Prenestino a Roma, ricambia con grande sensibilità e cavalleria sportiva, l'applauso del pubblico del Manfredonia, consolando gli avversari di questa doppia semifinale.
Negli intendimenti della vigilia, e dopo il bel secondo tempo di Colli Aniene, in gara-1, ci sarebbe la volontà di mettere a segno un golletto magari senza prenderne, per tornare a Roma, da sfidanti per lo scudetto: ma il Manfredonia di oggi è poca cosa in mezzo al campo, solo una volta ricordiamo un calcio d'angolo per un'azione di una certa consistenza, ed è poca sostanza anche nelle retrovie. In questi spazi è abile, la compagine laziale a infilarsi con i suoi più rapidi esecutori dello spartito calcistico "belliniano". La partita della Vigor è intensa, veloce sul piano delle geometrie, capace di eludere fronzoli e di puntare in verticale appena se ne presenti l'occasione, e il tutto senza strafare, e comportandosi bene perché aleggia qualche rischiosa diffida, nell'aria. L'undici romano prende subito in mano le redini di gioco, dal primo minuto, ell'8' Castellano, da gran mediano quale si è dimostrato, serve Palmieri chiuso sul fondo. Dal corner non frutta nulla, per i volenterosi giocatori romani.
Il Manfredonia è la copia sbiadita di quello visto a Roma e via streaming da tanti appassionati del genere, merito di Doria Channel TV, moderna espressione mediatica che segue nella splendida zona dauna tutte le discipline della zona: la squadra di Varrecchia non è fluida nella manovra, che viene arginata con grande puntualità dalla mediana avversaria. Tuttavia la maggior parte dei mille sportivi intervenuti, come si diceva una volta, si infiamma per una bella soluzione offensiva della squadra di casa: corre il 26' e La Torre scende sulla destra, serve un signor pallone per Lupoli che, di testa, manda il pallone fuori di poco. Brividi, lungo la schiena dei sostenitori e dei dirigenti della Vigor. Che, fuor di metafora, allontana gli spettri del sorpasso al 31', grazie alla velocità di Piccone, bravo a sorprendere Armillotta e a battere con un morbido pallonetto Conoscitore. E' l'1-0, in questo momento, che esalta la rappresentante laziale e romana, e che costringerebbe il Manfredonia a segnare due reti per il prolungamento, tre per la via della qualificazione diretta. La reazione che in parecchi si aspettano, nei fatti, arriva col contagocce, e al 43', con una signora azione corale. Campanella smista a sinistra per Piccone, palla messa in mezzo col contagiri per Francesco Di Bari, che firma il raddoppio di testa battendo la seconda volta Conoscitore. E' il knock-out. Nessuno, tra i mille del "Miramare", pensa al "secondo tempo della vita". E infatti a inizio ripresa la qualificazione prenderà, definitivamente, la via della Capitale. Tutto questo accadrà all'11' della ripresa: al 6' il Manfredonia produce una delle rare azioni di un certo spessore, culminata nel colpo di testa di Armillotta finito di pochissimo fuori dalla porta di Nasti, per il resto sicuro granatiere, quando chiamato in causa su cross e traversoni vari.
Il 3-0 arriva cinque minuti dopo: Piccone incoraggia Campanella che, dalla sinistra, si porta, veloce in mezzo, e con un tiro a girare, un signor destro liftato, manda la palla nei pressi del "sette". E' la firma, autografa, di una grandiosa partita, giocata con autorevolezza dalla Vigor Perconti.
Il resto della cronaca menziona al 17' un tiro di La Torre, col suo destro che manda il pallone fuori. E il tentativo di segnare ancora con Palmieri, che conclude sul fondo (23'). L'orgoglio sospinge fino al termine il Manfredonia, bello, nel secondo tempo di Roma, impalpabile, dinnanzi a un pubblico fantastico, per numeri e colori. Di Candia al 44' tira alto e finisce con la Vigor Perconti applaudita dagli sportivi presenti, a tributare una evidente differenza nelle due prestazioni viste al "Miramare", con la superiorità della pattuglia guidata da Francesco Bellinati, di fatto, mai in discussione.
Il 23 a Casal del Marmo, la Vigor Perconti troverà la Liventina Gorghense, passata, ai tiri di rigore, in quel di Narni, per la grande soddisfazione della società del Trevigiano, e del direttore sportivo Marino Basei, interpellato per telefono sulla via del rientro, e sfinito, esausto, dopo due giorni lontano da casa, a inseguire il sogno di tornare a Sud del bel Veneto. Per, con la Vigor Perconti, giocarsi uno scudetto. La squadra laziale ha il compito di provare a ripercorrere le vittorie nazionali di San Lorenzo (2005), Tor di Quinto (2006, 2009, 2010 e finale persa ai suppelementari nel 2007 dal Pianura di Napoli, n.d.r.), Tor Tre Teste (2008). Per tentare di diventare la quinta squadra del Lazio a vincere uno scudetto. L'altra fu, a pari merito col Tor di Quinto, la Spes Artiglio nel 1991-1992.

Ivan Salvemini
(si ringraziano Mino Dell'Orco della Gazzetta del Mezzogiorno,
Antonio e Roberto Caterino per la diretta streaming
con Doria Channel TV; Alessandro Natali e Nicola Mastrangelo )

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