L'editoriale: LA LUPA NON HA MAI SMESSO DI CREDERE
articolo del 18/6/2012
Al fischio finale è grande festa, come nelle belle favole, capaci di diventare una realtà. C'è riuscita, la creatura societaria di Alberto Cerrai, di Alessandro Luci, di Attilio Gregori, con una compagine ben costruita, fatta di atleti dalla mentalità di Giocatori, di professionali atleti idonei a migliorare il risultato della passata stagione, quando tutto si fermò proprio nella finale contro il Sansovino, che veniva dato, con troppa superficialità, in disgrazia, per poter cogliere la promozione in categoria superiore. C'è riuscita questa Lupa Frascati, quella che ha sfidato il San Cesareo, finito a un punto, quella che ha avuto l'umiltà di rimettersi sotto, in vista del doppio play-off. Prima in Toscana, poi in Lombardia, inframezzate da due gare interne, e raramente ha steccato, la formazione orange, dinnanzi al proprio pubblico. La Lupa cancella, come ha giustamente scritto sul suo sito, le delusioni della retrocessione col Morolo, delle sconfitte del Flaminio con la Vigor Cisterna, nella finale regionale di Coppa Italia, e col Sora, e ancora, la suddetta fermata di fronte al Sansovino. Tutto in un colpo solo, eppure dopo una partita emozionante, che a un certo punto si è complicata da sè, con il doppio giallo riscosso dall'ingenuo Celli. Sarà pur un bravo giocatore ma la sua espulsione per poco non ha fatto saltare il banco, rendendo difficile l'arrivo in volata. Perché, si sa, basta una palla spizzata, un'incertezza, per rovinare tutto, per doversi andare a raccomandare, al fine di essere ripescati. Invece Di Mario ha chiuso la porta due volte, una nel finale, ed è una festa sentita, partecipe, di quasi mille persone accorse all'8 Settembre a rendere ossequio, a dare omaggio a chi, un "testone", un caparbio, Alberto Cerrai, non ha mai smesso di credere che potesse diventare tutto vero. Tutto così difficile, tutto così reale. La Lupa ha superato l'esame regionale di laurea, e due play-off. Cose da raccontare in un'appassionante diretta radiofonica. Come è stato fatto, come era giusto. Il domani è già cominciato.
di Max Cannalire