EMANUELE MARRA, DA TOR DI QUINTO A ROMA, A FIRENZE PASSANDO DA CATANIA
articolo del 19/6/2012
Cuori amaranto-blù
MARATONETA. DA TOR DI QUINTO ALLA ROMA,
DA CATANIA A FIRENZE, PROSSIMA FERMATA
del Baiardo numero 25 alla volta del calcio professionistico, dopo Fabrizio Tafani (Chievo, Brescia, Sampdoria). Ha detto...
Emanuele Marra, già impegnato con la Roma giovanissimi nazionali al fianco di Vincenzo Montella come preparatore atletico, e poi in prima squadra un anno fa; reduce dall'avventura di Catania, prossimo a lavorare con l'Aeroplanino nella Fiorentina, è intervenuto nella trasmissione "Tutto il calcio regionale minuto per minuto", in onda su Radioincontro 105.8 domenica pomeriggio. Una rapida chiacchierata.
Max Cannalire: "Buon pomeriggio, Emanuele. Quest'anno in forza al Catania, prima con la Roma e con i Giovanissimi giallo-rossi, prossimamente a Firenze. Complimenti per la qualità del lavoro svolto".
Emanuele Marra: "Grazie mille ma non è stato molto difficile perché lavorare in una scuola di qualità e con il Professor Fabrizio Tafani, che poco fa menzionavi, è stata una scuola capace di agevolare il mio percorso e renderlo qualitativo, e di aiutarmi molto".
Max Cannalire: Avete lavorato nella Roma giovanile e poi, a un certo punto, vi siete trovati in prima squadra.
Marra: "Dire che la fortuna ha avuto una parte rilevante è dire poco; nessuno di noi pensava a ciò che poi sarebbe successo. La fortuna ha avuta la sua parte, il mister è stato bravo nel gestire la situazione, e poi la componente importante dell'occasione, e l'occasione c'è stata. Di persone brave ce ne sono molte ma senza questa situazione non avremmo dato il meglio di noi, e l'occasione è stata sfruttata".
Cannalire: "Trovarsi ad allenare i Giovanissimi Nazionali e poi trovarsi con Totti e De Rossi non è stato facile, sul piano dell'impatto, non tanto per Montella quanto per te..."
Marra: "Sì, assolutamente anche se poi l'assurdità della situazione ci portava a non pensare troppo, ma a lavorare tutti i giorni, a fare il meglio possibile; ci siamo resi conto soltanto alla fine, di ciò che è successo. Nessuno se l'aspettava, una cosa del genere, e quando è successo il tempo di riflettere su ciò che stava accadendo ce n'era ben poco. C'era una situazione abbastanza difficile da risolvere e si è pensato solo al lavoro".
Max Cannalire: "Che avventura è stata, a Catania?"
"Quest'anno, devo dire, sotto tutti gli aspetti, estremamente postiva perché era il primo anno che si affrontava una cosa lontana dalla città, e con una responsabilità superiore, perché comunque iniziavamo da zero, dal ritiro, dall'inizio dell'attività. E' vero che a Catania hanno fatto bene molti allenatori ma una cosa che è stata trascurata è che negli ultimi tre anni hanno visto tutti gli allenatori che hanno cominciato non hanno finito, anche se poi hanno finito tutti benissimo".
Cannalire: "E con Montella avete accarezzato l'Europa è stata una gran bella cosa".
"E' stato un peccato perchè, inaspettatamente, bisogna ammetterlo, si erano create delle aspettative ad anno in corso che erano quelle quasi da Europa League, per come si stava comportando la squadra, e forse l'avremo meritata. Poi, però, è andata bene sia sul piano umano che professionale al di là dell'Europa mancata perché è stata un'esperienza positiva".
Cannalire: "In quanti amici da Tor di Quinto ti hanno chiamato dicendoti "La mi porti un bacione a Firenze"? Visto che oramai è prossimo l'accordo..."
Marra sorride: "Sì, siamo molto vicini ma ora non mi va di parlare prima perché abbiamo visto cosa è successo con la Roma, fino a che non è tutto sistemato è inutile fare proclami, però diciamo che siamo vicinissimi.
Marra: "Può darsi anche, può darsi anche. In realtà Tor di Quinto è una famiglia, sono persone e sono in molti a domandarmi su quello che sarà di qui a poco la questione fiorentina".
Cannalire: "Insomma l'hai presa o no, casa, a Firenze?"
Marra: "Ancora no, ancora no, siamo in cerca".
Cannalire: "Salutami l'Aeroplanino anche se sappiamo che è un tipo riservato...".
"Estremamente riservato ma mai dire mai"
"Buena suerte, tanto nello spogliatorio a Catania, c'erano parecchi sudamericani..." .
"Praticamente la metà".
In un calcio professionistico, magari una volta all'anno, si può essere uomini con la valigia.