A CANINO E' SEMPRE FESTA: DALL'ASCESA IN ECCELLENZA ALLA NAZIONALE DI PRANDELLI
articolo del 29/6/2012
A Canino è sempre festa: dalla squadra di Morosini, Luzzi e mister Sperduti fino alla Nazionale di Prandelli Dal nostro inviato a Canino (VT) Domenica scorsa grande festa per tutta Canino, per la città intera, le autorità politiche e amministrative e tutte le generazioni. Una festa di grande intensità e attenzione popolare, che è proseguita in piazza, per la proiezione della partita tra Italia e Inghilterra, ed ha avuto il grande seguito per Germania-Italia di ieri. Insomma Canino l'operosa, l'allegra, la volenterosa. Vedere, infatti, all'opera, squadre di operai che in realtà sono dirigenti della Caninese ha rappresentato la testimonianza più bella di come si possano fare cose insieme che siano di spolvero, di vetrina ma anche di efficace sostanza, in un paese di seimila abitanti. E' passato meno di un anno, da quella famosa chiacchierata sotto al pino, al campo Piermattei, e, con la metà del tempo ipotizzato, forse anche un terzo, l'ascesa in Eccellenza è diventata una grande realtà, conquistata con rara determinazione. Domenica scorsa, con la maglietta rossa d'ordinanza, la squadra del presidente Morosini è stata prima ricevuta con tutti gli onori del caso nella apposita sede del Comune, poi è passata tra la gente, di ogni generazione, per riscuotere un primo applauso, e un secondo tributo alla consegna delle targhe ricordo per Riccardo Sperduti e per i suoi giocatori, sotto lo sguardo vigile di Fosco e Adriano Luzzi. Uno spettacolo, vedere un paese intero, e gente di fuori, a battere le mani prima di sedersi tutti a tavola per una cena talmente buona da far impallidire chi organizza i banchetti matrimoniali. Tra una battuta e la voglia di sorridere, da domenica a giovedì tutti quanti a tifare per l'Italia, come nelle migliori tradizioni. Perché Canino è così, prendere o lasciare: aggrappata alla sua storia, fatta del ricordo del Bonaparte sempre ossequiato, fatta di un Colagé che fece parte della spedizione azzurra campionessa del Mondo di Ciclismo su strada nel 1986, quando a Colorado Springs vinse Moreno Argentin da San Donà di Piave. E, va detto, è una città, Canino, che sa quando è il momento di lavorare e di far baldoria. Ma quest'anno la festa sembra non finire mai. Allegria: meglio così. Massimiliano Cannalire