LE RADIOINTERVISTE DI "DIARIO di BORDO CAMPO": FULVIO COLLOVATI
articolo del 11/10/2012
FULVIO COLLOVATI A “DIARIO DI BORDO CAMPO”: CI PARLA DI ROMA, NAZIONALE, JUVE E NAPOLI Lo stopper di Milan, Roma e campione del Mondo nel 1982 è intervenuto a Radioincontro, nella trasmissione “Diario di bordo campo”. Parlando della Nazionale, l'opinionista della Domenica Sportiva ha detto: “Se guardiamo il presente Balotelli da quante partite non fa una gara intera, perché non mi risulta che sia titolare, a oggi, nel City. Osvaldo non ha giocato contro l'Atalanta. Quindi i punti interrogativi ci sono, e dirimerli tocca a Prandelli, che ha una coppia di qualità. Magari con certi atteggiamenti che vanno oltre ma è una coppia che può fare molto bene”. Sulla partita che la Nazionale dovrà affrontare a breve, Collovati fa una precisa analisi: “E' vero che all'Armenia mancano tre, quattro giocatori titolari, ma non va sottovalutata, teniamola in considerazione”. Dallo studio Massimo De Caridi chiede: “Per quanto riguarda il centrocampo, il reparto è praticamente quello della Juventus, a parte De Rossi al posto di Vidal. Lo vede De Rossi da intermedio?” Collovati: “Gioca nella Nazionale e non nella Roma così perché ci gioca in maniera diversa. Lui predilige quella posizione. Io lo farei giocare in qualsiasi ruolo perché è insostituibile. Forse perché gioca alternandosi con Pirlo va più tranquillo con Prandelli. Non è vero che gioca esterno, in ogni caso”. Quale può essere il reparto più debole o su cui migliorare, per l'Italia? “Stiamo parlando di una squadra che è arrivata in finale agli Europei. E' una squadra che prima dell'Europeo sembrava debole davanti, invece poi ci siamo resi conto che i dubbi fossero altri. E' venuto fuori Balotelli. Mi sembra ingiusto parlare di punti deboli. Forse sulle fasce perché c'è chi deve trovare la forma fisica, la costanza. E' la seconda partita impegnativa, siamo all'inizio del nostro campionato, quindi è anche normale che qualcuno sia ancora non al meglio della condizione”. Una domanda sul pallone d'oro la propone Luca D'Alessandro: nella lista dei candidati a vincerlo sono stati inseriti sei giocatori italiani. Che sono Balotelli, Buffon, Marchisio, De Rossi, Di Natale e Pirlo. Quale lo potrebbe ottenere, vincesse un italiano? Collovati ribadisce il concetto di quanto fatto dagli azzurri: “La squadra di Prandelli è arrivata in finale quindi è normale che ci tengano in considerazione. Indubbiamente lo meriterebbe Pirlo, sottovalutato, spesso, dalla stampa internazionale. Per quello che sta facendo e per quello che ha fatto agli Europei è un giocatore di valore”. Il derby l'ha vinto l'Inter ma ci sono stati giudizi arbitrali discutibili. Come le ha viste, le milanesi? Può entrare nel novero delle pretendenti, a oggi ristretto a Napoli e Juventus, l'Inter? “Faccio una premessa. E' stato un derby deludente: in questo momento le milanesi non stanno attraversando il loro miglior anno. Non credo possano ambire allo scudetto, credo, però il terzo posto lo potrebbe centrare l'Inter: ha una rosa più qualitativa, rispetto al Milan, ha una rosa anche ampia. Il Milan è in difficoltà. A gennaio dovrà non dico rifare la squadra ma sette punti come li ha oggi sono pochi, davvero. E' un calcio milanese di secondo piano, rispetto alle vicende importanti. Questo è evidente”. Quando si ricomincia, poi, il Milan verrà a Roma... Collovati: “C'è da dire che Lazio-Milan viene dopo la Nazionale. Occorrerà vedere come ritornano in campo i nazionali dei diversi paesi. Tutti i favori del pronostico sono per la Lazio, che ha una punta che segna, cosa che il Milan non ha. Il Milan ha il cuore e l'orgoglio, vediamo se basterà, anche se resto un po' scettico”. Il Milan è costretto ad aspettare che rientri Pato? “Non penso giocherà dall'inizio”. Lei ha parlato della mancanza di un centravanti. Hanno scritto che Ibra, un giorno, potrebbe tornare... “Ci avrebbe dovuto pensare un mese fa, la società. Su Ibra dico che non credo all'eventuale ritorno. Sono cose per la stampa, per farsi bello agli occhi dei tifosi del Milan”. Come vede la difesa della Roma? “Non posso rispondere diversamente: 11 gol in 7 partite parlano chiaro. Una gara contro il Cagliari che non si è giocata, quindi una in meno. Mi pare palese che i problemi siano difensivi, a parte i 4 gol presi con la Juve. E' una difesa che è priva di amalgama e deve trovare i suoi equilibri, i suoi movimenti. Siamo in serie A e quando giochi con la difesa alta, con il Bologna, con l'Atalanta, con il Genoa, soffri quelli veloci. Anche se è difficile che Zeman rinneghi il suo modo di pensare, il che è apprezzabile ma presenta dei problemi. La difesa sta ballando e caricare di responsabilità un ragazzo di 18 anni non mi sembra corretto”. Luca D'Alessandro: “Burdisso ha fatto capire che non è d'accordo con I punti di vista di Zeman, su come è messa in campo la squadra, dietro. La Roma si è sbloccata, dopo i tre punti presi con l'Atalanta?”. “La vittoria, anche se ottenuta con qualche rischio, aiuta, magari non risolve tutto, ma dà fiducia, anche nell'applicazione dei meccanismi. Credo non sia nemmeno giusto mettere in croce Zeman o metterlo in discussione. Qualche dichiarazione dopo la gara magari io non l'avrei fatta. Quello che si dicono Burdisso e lui, e gli altri giocatori, dovrebbe rimanere nello spogliatoio. Per lo scudetto vedo Juve e Napoli, poi vedremo se l'Inter saprà stare al loro passo. A gennaio può succedere qualcosa ma con questa crisi la vedo ardua, che tante squadre possano comprare tanto”. Intervista dattiloscritta da Max Cannalire