stampa | chiudi

ALBERTO DRAGO E IL SUO PENSIERO


articolo del 4/3/2013

ALBERTO DRAGO risponde in modo garbato e analitico alle dichiarazioni che nel primo pomeriggio ci ha reso il suo ex presidente, Fabrizio Valentini: "Bisogna ribadire che lascio una squadra terza in classifica, che mi è stata consegnata dopo lo sfortunato avvio di Lamberto Mazzoli (un punto in tre gare, due reti fatte e otto subite, n.d.r.). In pochi pensavano che avremmo lottato per i primi tre posti, con il terzo miglior attacco e la terza miglior difesa. E oggi il Cre.Cas. è sotto solo a società "grandi" e organizzate, e ancora blasonate quali sono il Futbol Club e la Polisportiva Ciampino, che sono più pronte e strutturate storicamente rispetto a una società apolide e giovane, che sta lavorando in maniera ambiziosa solo da quest'anno per diventare una realtà importante anche a livello giovanile. Dove a oggi hanno solo categorie provinciali, e per crescere ci vogliono basi importanti, non basta prendere giocatori buoni per la prima squadra; tra i quali si devono dividere, per motivi professionali, tra l'azienda del presidente e il calcio, e quindi spesso per lavorare, cosa legittima, alcuni di loro devono saltare, tuttavia, gli allenamenti".
Se la situazione è questa, oltre al discorso del rigorista, quali sono stati, secondo te i motivi di divergenza?
"Forse era abituato ad ingerenze sul piano tecnico con qualcuno, relativamente alla gara della domenica, mentre per me non è una cosa che si possa concedere; forse in questo possiamo leggere il motivo per cui non è mai scoccata la scintilla. E' giusto che facesse le considerazioni sulla prima squadra, in quanto da presidente è lui che procura le energie economiche, ma è una cosa lontana dalla mia mentalità. Nessuno aveva obbligato il Cre.Cas. a prendere Drago Alberto, per il quale contano gli allenamenti e il campo, in vista della domenica, e nient'altro. Non voglio fare lo scienziato ma io la penso così".
Sul rigorista è vero che eri stato messo in campana?
"Il rigorista è Alfonso Ferramini, ma siccome è una squadra coesa, che sta crescendo, qualche volta poteva accadere che il rigore lo tirasse un altro, ma lui non la pensa così. E la scelta tecnica, se permettete, rientra nella mia sfera di decisioni. Pago, probabilmente, questa cosa, ben orgoglioso di pagare per questo".
Un'ulteriore considerazione che ha lasciato perplesso Alberto Drago, riguarda il commento sulle possibili e presunte vertigini del diretto interessato, sulla strada che porta ai play-off: "Non capisco l'accostamento alla passata stagione e come faccia a intrufolarsi in una storia diversa come è quella del Settebagni, realtà ben differente, che ha vissuto di altre storie, con altre prospettive. In cinque anni ho lavorato con enormi soddisfazioni, gratificazioni, sia sulla base che per quanto fatto con la prima squadra".
Quale considerazione puoi fare sulle dieci giornate che restano? "La squadra, con tutti quei punti, oggi, è in condizioni di giocarsi le sue opportunità per arrivare ai play-off. E va evidenziato che il Cre.Cas., dietro, ha squadre e società del calibro e della voglia di far bene di Real Torbellamonaca e Serpentara Bellegra Olevano, che hanno organici di prim'ordine".
L'ex allenatore di Anagni, Anziolavinio e Tor Tre Teste ringrazia, come pensiero, il Cre.Cas. come società e come squadra per "avermi permesso di girare questa regione da protagonista, per quattro mesi".
L'eterna diatriba tra i presidenti appassionati, impegnati e tesi a dire la propria, e i tecnici in cerca di indipendenza "applicativa", prosegue. Eternamente.

Massimiliano Cannalire

stampa | chiudi