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Girone A: Santa Maria delle Mole-Fregene 1-1


articolo del 18/3/2013

SANTA MARIA delle MOLE-FREGENE 1-1

 

Santa Maria Delle Mole: Brugnettini, Paduano, Spiniello, Milazzo, Panella, Verdini (60’ Terribili), Mazzotti, Empoli (84’ Forte), Petrangeli, Ciolfi (60’ Bottoni), Giuffrida. A disp. Torraco, Bucciarelli, Ianneo, Izzo. All. Leone.

Fregene: Assogna, Perelli, Battistelli, Bensaya, Leccese, Quadrini, Sebastiani, Germoni (84’ Zino), Garat, Gay, Laurato (81’ Cardinali). A disp. Izzo, Tafi, Acreman, Neroni, Faruggia. All. Vigna.

Arbitro: Sig. Lorenzin di Castelfranco Veneto. Assistenti: Sigg. Minà di Latina e Perna di Roma1.

Reti: 32’ Garat (F.), 88’ Petrangeli (S.M.M.)

Note: espulso Verdini (S.M.M.). Ammoniti Milazzo, Mazzotti (SMM), Leccese, Quadrini (F).


Termina 1-1 la sfida dell’Attilio Ferraris tra Santa Maria delle Mole e Fregene ovvero la prima della classe contro la terza in classifica del girone A di Eccellenza; vanno in vantaggio gli ospiti a metà del primo tempo e poi allo scadere dei novanta minuti arriva il pareggio dei biancocelesti allenati da mister Diego Leone. E’ stata una partita bella e piacevole per i primi 45 minuti di gioco; i secondi 45,' infatti, sono stati caratterizzati da diverse, opinabili decisioni arbitrali, che hanno interrotto il gioco decisamente troppe volte, non permettendo a nessuna delle due squadre di esprimersi al meglio. Decisioni arbitrali che peraltro hanno lasciato perplessi i più: difatti al direttore di gara sono sembrati irregolari numerosi contrasti di gioco che ai più, dalla tribuna, non sembravano tali. Non fischiando, invece, altri interventi che, almeno dagli spalti, davano l’impressione di andar sanzionati sia da una parte che dall’altra. Nonostante questo atteggiamento i giocatori in campo non hanno perso la calma e tranne qualche sporadica occasione, vista anche la natura della posta in palio, non si sono registrati momenti di nervosismo.


Il Santa Maria delle Mole si presenta all’appuntamento priva del suo numero 10 Bottoni, infortunatosi ad una spalla durante la settimana, al posto del quale Leone schiera il giovane Ciolfi. Non è solo l’assenza del fantasista a pesare, per l’undici di casa, che sembra giocare con il freno a mano tirato: scadono nel gioco anche Empoli e praticamente tutta la linea difensiva. Dal canto suo il Fregene si dimostra una squadra forte e ben organizzata, capace di far male soprattutto in fase offensiva dove la qualità tecnica non è inferiore a quella della capolista.

Nei primi cinque minuti sono proprio i tirrenici a rendersi pericolosi con Garat che devia di destro al volo un assist di Gay; il pallone, calciato dentro i sedici metri della porta difesa da Brugnettini, costringe il numero uno bianco-celeste a bloccare e la paura sfuma. E’ l’occasione che fa capire a tutti che il Fregene non è venuto all’Attilio Ferraris in gita: la squadra di Leone prende coraggio e con Mazzotti tenta una conclusione dalla distanza che termina di poco fuori dallo specchio della porta. Laurato inizia al 15’ una serie di percussioni dalla fascia sinistra che manderanno in crisi il terzino sinistro di casa. Le Mole, però, non demordono, si spingono in avanti e guadagnano metri: Mazzotti e Giuffrida ci provano dalla distanza e dai pressi dell’area di rigore, ma le loro conclusioni non vanno a buon fine. Le lancette scorrono siamo intorno al 20’ e i padroni di casa mettono in piedi solo alcuni calci d'angolo, che non fruttano la sorte ipotizzata.

Il Fregene rimette la testa fuori dalla propria metà-campo, il gioco torna ad essere nuovamente equilibrato: al 32’ Gay serve con un lancio calibrato Garat che, sul filo del fuorigioco (dalla tribuna pioveranno accuse, sulla mancata decisione arbitrale), sfrutta il buco difensivo di Empoli e compagni, controlla la sfera, entra in area di rigore e batte di giustezza Brugnettini: 0-1. L’Attilio Ferraris inveisce per il fuorigioco non dato e il Fregene esulta. I minuti che seguono vedono la formazione di casa spingersi in avanti senza creare vere difficoltà alla porta difesa da Assogna.

La ripresa si apre con il Santa Maria delle Mole alla caccia del pareggio. Milazzo ci prova con una punizione da fuori ma il pallone termina alto. Al 15’ Leone tenta anche la carta Bottoni nonostante l’infortunio e per poco la sorte non è dalla sua; al 25’ il giocatore riceve il pallone dentro l’area di rigore avversaria da traversone proveniente dalla fascia opposta. Il fantasista controlla la sfera, salta un difensore, spiazza il portiere e conclude a rete ma la palla è allontanata da Quadrini sopraggiunto in fase di estremo recupero, e appostato sulla linea di porta. Poi tocca di nuovo al Fregene: Laurato va in dribling dalla fascia sinistra, entra in area di rigore salta due avversari e tira, ma la palla esce di poco a lato. Non succede granché, fino al 30' salvo qualche sporadica situazione: Petrangeli sgomita in zono d’attacco per cercare qualche spazio e andare al tiro ci riesce ma sempre con scarsi successi.

Si registra al 30’ circa la più bella azione offensiva della partita. Laurato e Garat scambiano veloci in uno-due mandando a gambe all’aria tutta la difesa; l’attaccante sudamericano entra in area e con un pallonetto supera Brugnettini, Verdini arriva in recupero e salva sulla linea di porta in scivolata togliendo ai tifosi del Fregene l’illusione del gol del raddoppio. Il tempo scorre, le Mole si ributtano in avanti ma nessuna conclusione è felice per i biancocelesti della via Appia. Si arriva al 43’ con la compagine appia all’attacco; una serie di batti e ribatti in area di rigore, Giuffrida va per controllare un pallone, viene toccato, finisce a terra e un difensore in maglia rossa tocca il pallone con la mano. L’arbitro fischia il calcio di rigore, per cosa non si è ben capito. Sul dischetto va Petrangeli che sbaglia, Assogna è bravo a parare il penalty ma non blocca la palla che resta in area. Petrangeli è più svelto di tutti, si avventa sulla sfera e realizza l'1-1.

Nei minuti finali ci sarà anche il tempo per l’espulsione di Verdini, già sostituito perché infortunatosi nel corso della gara, per aver protestato. Termina così con un punto a testa la sfida ai piani alti della classifica, Il Santa Maria delle Mole non perde ma anche a detta di Leone stesso nel dopo partita oggi ha incontrato una grande squadra. E che sia un'annata per costruire qualcosa di interessante lo confermano le notizie che arrivano da Radioincontro: il Rieti cade ad Albano, subendo la rimonta avversaria, come il Real Pomezia patisce egual sorte a Tor Lupara dal Fonte Nuova. Prima di questo turno il Santa Maria delle Mole aveva quattro punto sul Rieti, ora ne ha cinque sul terzetto secondo ossia Albalonga, Fregene, Real Pomezia, con la squadra di Infantino a sei.

Nicola Mastrangelo

Da ricordare - Quattro imbecilli, nel corso della gara, inneggiano con un coro alla svastica, gettando fango su di un pubblico sportivo, caloroso e colorato. Rischiano di rovinare una domenica di sport, per fortuna il resto della tribuna (gremita) prende le distanze e l’episodio dura pochi secondi, per l'intervento dei validi dirigenti di casa e delle restanti persone per bene, per fortuna la stragrande maggioranza dei presenti.

N.M.

 

Le interviste del dopo-gara all'Attilio Ferraris

Diego Leone, allenatore della prima della classe, ha dichiarato, dopo l'1-1 interno con il Fregene: “Sì, in questo momento i risultati dicono questo, che passano le giornate, ne restano otto e non possiamo nascondere l'ambizioni di vedere come andrà a finire, in proiezione Serie D, ma non ci nascondiamo perché se siamo arrivati fin qui ci sarà più di una ragione. Una giornata in meno, è ovvio. Cerchiamo di dare continuità ai risultati. Le altre le sentiamo sempre alla fine, magari diversi tifosi e dirigenti le ascoltano per radio”.

Una squadra che ha grinta, ha fame, ha consapevolezza nei propri mezzi, e qualche bel numero, dalla sua: “Non moriamo mai. Va detto che il Fregene ha giocato un primo tempo migliore; abbiamo preso gol e sofferto il vento contrario. Credo, poi, che il pareggio l'abbiamo meritato”.

Qui Fregene

Vigna: “Fatichiamo a chiudere la gara. Purtroppo subiamo delle situazioni sfortunate: subiamo un rigore a quattro dalla fine, dopo aver sciupato la possibilità di segnare il secondo gol. Non sto qui a prendermelo con l'arbitro anche se su una situazione a noi un pallone sembrava dentro, all'arbitro no: pazienza!”.

Un bel Fregene, riconosciuto, in pratica, da tutti i presenti, quale una grande squadra: “Chiedo sempre di giocare a pallone, ai miei, e di provare a imporre l'idea di gioco che abbiamo. Ma giustamente loro sono usciti alla distanza, e noi non abbiamo saputo assestare il colpo del 2-0”.

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