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Miei pensieri di Max Cannalire: Cerveteri, oggi e domani


articolo del 29/4/2013

Miei pensieri

di Max Cannalire


Il Cerveteri ha messo a frutto il lavoro di una stagione intera, cominciata nel mese di agosto, con una superba rimonta nei confronti dell’avversaria di tutto un campionato: e, in un solo colpo, ha prodotto una grande sintesi di tutto ciò che della squadra di Marco Ferretti si dice, riprendendo due reti alla Compagnia Portuale Civitavecchia destinata ai play-off. Intendiamoci in modo chiaro e netto. La compagine cerite ha meritato il successo finale, ha meritato l’Eccellenza, ha saputo rimettersi in discussione, consapevole che gli esami non finiscono mai: quando è uscita dalla Coppa ciò è accaduto a causa di un Tor di Quinto che viveva il suo miglior momento, quando non c’era soltanto Federici, a segnare, ma quando nella squadra teverina romana militavano i Neroni, i Mazza, gli Adornato e compagnia bella, ed era primissima della classe, nel girone B. E da quella delusione i verde-azzurri hanno trovato la giusta forza per andare oltre. Il gioco espresso nella maggior parte anzi nella stragrande maggioranza delle partite giocate ha fatto sì che si creasse una selezione, evidente, in classifica, anche quando i distacchi erano minimi. Diverse volte, sono state, quelle in cui la C.P.C. ha ottenuto in zona Cesarini dei punti pesanti, che alla fine sono una parte dei quattro messi tra la seconda posizione attuale e il Montespaccato, anche ieri rallentato da un costoso pareggio interno con la volitiva Città di Fiumicino. Ognuna, tra le prime tre, ha raggiunto il traguardo sognato, costruito, ipotizzato, alla conta dei fatti.

Il Città di Cerveteri, ieri, ha saputo catalizzare poco meno di un migliaio di persone, allo stadio Enrico Galli, quanto e più sanno fare alcune piazze di Eccellenza e di Serie D: vero è il fatto che questi sportivi domenicali dovranno essere vicini spesso, nella prossima avventura, alla compagine di Mauro Mazzarini, sennò significa, chiaro e tondo, che si trattava di gente casualmente passata sulla provinciale che porta sulla Braccianese, in fondo in fondo, no?! Facile stringersi intorno a una squadra che vince con nove punti di distacco un campionato con due giornate di anticipo, se dal “Nannini”, mercoledì I Maggio, arriva il sospirato punto che serve alla certezza numerica. In diversi ieri mi hanno chiesto se il Cerveteri avesse già vinto il campionato per la differenza creata dal 4-3 finale rispetto al 3-3 della gara di andata. No, perché se si arriva a pari punti c’è spareggio, per cancellare gli stessi numeri maturati in 34 giornate. Ma siccome un punto arriverà o nel giorno della Festa dei Lavoratori o domenica, come giusto tributo al bel lavoro svolto dal tecnico romano, Marco Ferretti, forse poco reclamizzato in quanto schivo, di carattere, e per quanto fatto dal suo gruppo: un collettivo di grande valore, che ha portato, per la prima volta da quando frequenta la Promozione, la piazza di Cerveteri in Eccellenza. Avviso ai naviganti: occhio, che anche il buon Fiorenzo Collacciani, nella pallacanestro, aveva portato in Serie A2 con Tiziano Carradore grande allenatore, la città, con Tarquinia, tra le più floride espressioni della civiltà etrusca, senza trovare del tutto una pronta risposta. Bisognerà entrare nel tessuto sociale, nella testa delle genti di Cerveteri, nelle fasce sociali e nelle famiglie, per costruire un prodotto “credibile”, oltre ogni ragionevole dubbio. Non bisognerà, a livello giovanile, dove ci sono ampi margini di miglioramento, sperare, nemmeno per un attimo, che i giovani piovano dentro al “Galli”, solo per essere arrivati in Eccellenza. Sennò diventa una cosa dopolavoristica. E’ inevitabile, prima che il paragone lo faccia Fabio M. Nori, che qualcuno accosti l’essere a momenti giunti nel massimo campionato all’illustre vicinato: ma proprio dal Ladispoli, che pure qualche errore, nel passato, l’ha fatto, bisognerà trarre insegnamento, visti anche gli ottimi “uffizi” tra i due presidenti, Mazzarini e Paris. Insomma, torna a sorridere la via Aurelia, che ha perso, negli anni, realtà fertili quali il Santa Marinella e il Maccarese, ha ritrovato, per due volte, il Fregene, ma, andando più a Nord, ha perso la Maremmana, e, aggiungo, con Civitavecchia che ha la stessa stabilità di una zattera in prenda a onde e vento. Intanto, applausi, Cerveteri!

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