Bernardini: "che i ragazzi e Lucidi vincano sul campo, noi lo faremo nel posto giusto, al momento giusto"
articolo del 24/1/2009
Il caso Ansini/Pisoniano Intervista al presidente del Pisoniano, Giovanni Bernardini, di professione avvocato, con tanto di studio al centro di Roma, a due passi, veramente due, dalla maestosa Piazza del Popolo. Alla luce del corposo comunicato ufficiale della commissione disciplinare, abbiamo provato a sondare l’umore di piazza, dirigenti, giocatori e allenatore, con il numero uno empolitano. Ecco la garbata e profonda analisi del giovane giurisprudente tivolese. “Ogni campionato dobbiamo vincere una causa”, esordisce così il rappresentante dirigenziale e legale dell’A.S.D. Pisoniano. Cannalire: “Comincia a diventare un’insana abitudine”. Bernardini: “Mi piacerebbe dire che tutto questo è utile a farsi pubblicità ma non è cosi. E in queste condizioni è complicato tenere unito il gruppo, e far sì che resti concentrato”. Cannalire: “Nel dettaglio….?” Bernardini: “Sono convinto di avere gli elementi idonei a ribaltare la decisione della Disciplinare. Di cui prendiamo atto, anche se ho avuto una sorpresa nel ricevere un provvedimento del genere, a maggior ragione se pensiamo che la richiesta della Procura Federale era imperniata su due punti di penalizzazione. E ne sono stati tolti quattro. Il che mi sembra un intento punitivo nei nostri confronti. Queste sono le regole del diritto e del calcio ma sono convinto di riuscire nell’intento di sovvertire questa situazione nel prossimo grado di giudizio”. Cannalire: “Come sta vivendo la squadra questo enigmatico momento?” Bernardini: “Ho parlato con l’allenatore, con il capitano, intanto per telefono. Poi sabato spiegherò a tutti i giocatori i dettagli. Darò loro un’iniezione di fiducia perché vincano sul campo, e noi fuori, unendo le forze. Certamente è una situazione che potrebbe, come dire?, creare uno scompiglio a livello emotivo. Cosa scansata la scorsa stagione dopo il caso Pizzolatto, quando il Pisoniano reagì bene, dimostrando una grande forza collettiva. Tutto questo per riprenderci il primo posto, che il campo ha detto essere meritato”. Cannalire: “Che idea si è fatto, sul piano squisitamente formale?” Bernardini: “Non entro nel merito perché devo lavorare su più di un elemento per dimostrare nel modo più preciso quanto sostengo e sosteniamo”. La partita non è finita. Questo è certo. Massimiliano Cannalire