ECCELLENZA/B: FORMIA-CIAMPINO 3-0
articolo del 15/11/2009
FORMIA-CIAMPINO 3-0 Formia: Musto, Fernandez, Scipione, Esposito, Di Franco, Valente (53' Cardinale), Marzano, De Santis, Marcucci, Corrado (91' Marano), Ferraro (81' Caiazzo). A disp, Di Fiore, Cuomo, Merola, Maggio. All. Salvatore Amato. Ciampino: Macellari, Cosimi, Samà, Di Ruzza, Cremonini, Ferraioli, Guarano, Meneghello (58' Ruffini), Bartoli, De Gasperis (46' Sina), Gagliardi (59' Gabrielli). A disp.: Mannanici, Mastrosanti, Foresi, Massimi. All. Pannunzio. Arbitro: Sig. Dell’Università di Aprilia. Reti: 21' pt Marcucci, 42' pt Ferraro, 45' st Scipione. La vittoria formiana è stata possibile per le firme dei realizzatori Marcucci e Ferraro, con la ripresa che porterà la firma del giovane Andrea Scipione. Al Ciampino l’onore delle armi in quanto messo bene in campo ma di costrutto se n’è notato poco. La partita si apre con Ferraro che sfiora la rete al 3’, senza trovarla. Al 21’ si cala nei panni di rifinitore, quando suggerisce un buon pallone a Marcucci, il cui piatto, comodo, manda la palla in rete. Sarà un pallonetto prima del riposo a dare la soddisfazione individuale a Ferraro, autore del raddoppio. Nel secondo tempo il Formia vivacchia di contropiede senza patire più di due soluzioni offensive ospiti. Al 45’ Scipione-Marcucci-Scipione con diagonale di chiusura e terza rete formiana: termina 3-0, e la graduatoria, oggi, è anche corta, per i le speranze di risalita.
Note: ammoniti Ferraro e Cosimi. Recupero 2' e 3'.
Formia, LT – Il Formia si rimette a correre, in una classifica che si accorcia per la vittoria della Vis Artena al “Mastrangeli” di Zagarolo. Peccato che per il ritorno ai tre punti lo stadio di Palazzo Condotto fosse semideserto. Per il cammino dei tirrenici era vitale e importante dimenticare l’erroraccio di Di Fiore, relegato in panchina, patito a Cave: una reazione c’è stata, dopo un k.o. subito al termine di una gara, nonostante tutto, ben giocata. Non ci sono stati grandi problemi contro un Ciampino modesto sul piano del rendimento, al cui timone Pannunzio ha tentato di cambiare inerzia, senza riuscire nel nobile intento.