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DIANA (NEMI), DEA DELL'UMILTA' - LE RADIOINTERVISTE DEGLI 88,100


articolo del 21/12/2009

DIANA, DEA DELL’UMILTA’

 

Giacinto Bertucci, presidente della squadra in vetta, e prossima al giro di boa, per diventare campione d’inverno: “Effettivamente il 18 agosto eravamo ancora in Promozione. Se ci penso mi vengono i brividi, e non per il freddo. Poi c’è stato il fatto dei ripescaggi, con tutti i giocatori ipotizzati per quella categoria. Abbiamo dovuto scegliere giocatori e allenatore diversi, perché Scagliola per il lavoro ha dovuto rinunciare. Siamo stati due giorni a pensare chi prendere, chi non prendere, ma due giorni pieni”.

Poi la scelta è caduta su un semisconosciuto…

“C’è un certo Manolo Liberati, mi ha indicato uno dei nostri; un cognome che non seguivo se non tramite i tabellini della Tivoli prima che subisse le vicissitudini societarie. Lui ha accettato, e prima di dire ogni altra cosa, il merito di come sta andando della Diana è dei giocatori e dell’allenatore, senza dimenticare il direttore sportivo, Baldolini, e il direttore generale, Baldazzi, che, con il tecnico, hanno scelto i giocatori facenti parti di questa bella realtà”.

Nessun dubbio, visto che in giro ci potevano stare altri nomi?

Bertucci: “Mi avevano posto dei dubbi, una volta firmato il contratto. Qualcuno mi ha detto prendi un allenatore. Io ce l’ho. E la replica è stata: prendi un allenatore. Come dire che quello attuale non era adatto a noi”. Si ferma qui, la battuta del presidente, che in fatto di umiltà ha dimostrato di averne in grande quantità.

Le sconfitte sono maturate con le quinte in classifica. Non è che nel girone di ritorno vi dovrete guardare da quelle che vorranno essere mine vaganti e non dalle attuali compagne di viaggio?

Bertucci: “Alla prima giornata avevamo pareggiato con il Fiumicino, poi abbiamo subito il gol nei minuti finali. Se rivediamo le immagini di Ostia era giusto un pareggio: un episodio. Alla conta dei fatti sono cose che ci stanno. Ma in sedici partite nessuna squadra ci ha messo in difficoltà, al di là delle sconfitte. Per come sono fatto io già sto pensando alla partita di Velletri, il giorno dell’Epifania”.

La chiosa del massimo dirigente nemorense: “Sotto l’albero abbiamo trovato questo dono. Cercheremo di mantenere il primo posto senza nessuna pressione o stravolgimento. E’ un regalo che scarteremo con calma. Non facciamo trionfalismi, e quanto è stato ottenuto è merito della squadra: avessimo perso, ieri, era uguale. Rimaniamo, tosti, con i piedi per terra. Abbiamo passato due anni fa i play-out, perdendoli in casa, la discesa in Promozione quindi siamo ben vaccinati”.

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