ECC/A: LE RADIOINTERVISTE DEGLI 88,100/BRUNO CAMERINI
articolo del 25/1/2010
L’intervista a Bruno Camerini (Albalonga) andata in onda in “Babilonia e dintorni” L’Albalonga vive in collina, non soffre di vertigini. E ha reso il campo di Pomezia dolce, da aspro che era. Con un grande significato… “Alla fine il significato è una cosa importante: l’evoluzione della vicenda-Di Bartolomeo ha avuto un finale importante: Gigi era in panchina, ieri, e per noi costituisce una grande felicità”. Avete dimostrato di possedere tante doti: compattezza, unità d’intenti, determinazione, consapevolezza nei mezzi messi assieme… Camerini su questo è più realista del re: “Anche statisticamente non si potrà continuare a vincere fino a maggio ma proseguire questa striscia positiva è importante, utile. Già da qualche tempo abbiamo acquisito la mentalità giusta, di ottenere i risultati tramite il gioco, non tramite l’affanno. Sappiamo oggi che possiamo giocarcela con tutti, se non manchiamo di umiltà e di sacrificio”. Albano come agglomerato urbanistico, come risponde, di fronte a tanti esiti positivi? “Si comincia a vedere qualche leggero sorriso, in giro per la città. Stare lassù fa piacere. Se dopo due giornate di vertice i punti di distacco aumentano ci fa piacere. Ma c’è la consapevolezza di verificare questo dato a maggio, dopo la trentaquattresima giornata. Alla domenica stiamo tutti in famiglia per scaricare la tensione, e stiamo bene quando vinciamo. Ci fa piacere, ci fa passare la domenica pomeriggio e la sera in serenità. Da stamattina, per come siamo fatti, però, abbiamo iniziato a pensare alla prossima, che è il Real Pomezia, capace di soffrire in casa ma di fare grandi cose in trasferta”. Ieri anche la Pescatori ha avuto le sue brave difficoltà, a Bagnoregio… “E’ vero che a lì vincevamo 5-2 all’80’, e ne abbiamo presi altri due, fino al fischio finale. Segno che fare gol al Bagnoregio non era facile, e la nostra vittoria, pur con quattro reti al passivo, assume un peso specifico differente, a leggere quanto è accaduto ieri”. Rimarrete in tre, se la Diana Nemi dovesse rallentare. “Il girone d’andata è un campionato, quello di ritorno tutt’altro campionato. Il tempo per recuperare, per le formazioni pericolanti, diventa meno, e la necessità di fare risultato diviene obbligo. Ecco perché la striscia di risultati assume una valenza più spessa”. Massimiliano Cannalire