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Allievi: Vigor Perconti - Axa 2 - 1


articolo del 8/3/2010

Vigor Perconti: Mosciatti, Pralini, De Luca, Tiburzi, Secci, Antonica, Hrustic (63° Miccio), Rei (80° Evangelisti), Di Bari (76° Rosati), Castellano, Campanella (70° Riccardi). All. Belardo.
Axa: Caiazzi, De Franco, Calvo, Porrari, Fini, Viti (52° Pantaleoni), Verna (52° Fratocchi), Bellini, Princigalli, Pettinella, De Angelis (63° Ligios). All. Giuliani.
Arbitro: Sig. Almanzia di Latina.
Reti: 3° Campanella (V.P.), 26° Pettinella su rig. (A), 44° Pralini (V.P.).
Note: Espulso Fini (A) al 66° per somma di ammonizioni. Ammoniti: De Luca, Campanella, Antonica (V.P.) Pettinella e Pantaleoni (A). Recupero: 1’- 4’.

Gli ospiti le hanno provate tutte, anche in inferiorità numerica, ma si sono trovati davanti un vero e proprio muro invalicabile che non ha permesso nulla. In casa Vigor tre punti importanti non solo in chiave classifica ma soprattutto per rialzare il morale dopo la sconfitta di Ostia.

LA CRONACA - Belardo, ancora alle prese con problemi di indisponibilità, si affida al solito Di Bari in fase offensiva, facendo partire Campanella a destra come accaduto nella ripresa dell’Anco Marzio. Giuliani lascia Fratocchi in panchina optando per un più attento 4-4-1-1 con Pettinella a supporto dell’unica vera punta Princigalli.
L’inizio è subito scintillante e dopo un tentativo di De Angelis verso gli incroci, la Vigor passa in vantaggio al 3°. Rei serve palla a Campanella, bravo a girarsi e a far partir un violento tiro dal limite che, complice la deviazione decisiva di Porrari, scavalca Caiazzi. De Angelis e Pettinella provano subito a rispondere con due tentativi che non trovano impreparato Mosciatti. Il primo tempo vede una Vigor concentrata a sfondare per vie laterali, sfruttando qualche difficoltà dei terzini avversari mentre l’Axa punta maggiormente ad un gioco verticale nel tentativo di sorprendere con Princigalli la difesa locale. Al 15° Di Bari crossa sulla sinistra per Hrustic che manca la deviazione vincente a due passi da Caiazzi; qualche minuto più tardi è Pralini a seminare il panico in area di rigore ma il suo prezioso assist verso il centro non trova nessun compagno di squadra lesto a concretizzare. Al 25° il direttore di gara, tra le proteste del pubblico di casa, punisce con la massima punizione dal dischetto una presunta trattenuta di Secci su Princigalli. Pettinella dimostra freddezza realizzando il gol del momentaneo pareggio. Dopo questo episodio il match perde di intensità e le due squadre tornano negli spogliatoi facendo registrare solo una conclusione in acrobazia di Hrustic
Come accaduto nel primo tempo, la ripresa si apre subito con il gol della Vigor Perconti. Punizione di Rei dalla sinistra e tuffo vincente a centro area di Pralini che buca Caiazzi. Pettinella ha sui piedi l’immediata palla del 2-2 ma la parabola del suo pallonetto è mal calibrata e si perde sul fondo. Giuliani allora corre ai ripari giocando la carta Fratocchi e riportando la sua squadra ad un classico 4-4-2. I primi venti minuti della ripresa sono poco emozionanti, le due squadre calano improvvisamente di ritmo facendo temere un secondo tempo noioso e scarno di azioni. I timori però svaniscono dopo il 20° quando l’incontro si accende sia sul piano agonistico che sull’intensità e Mosciatti sale in cattedra guadagnandosi il titolo di uomo-partita. L’estremo difensore blaugrana si oppone inizialmente ad un pericoloso tentativo di Fini di testa sul primo palo, poi deve fare gli straordinari sue due punizioni di Princigalli, una di queste diretta verso l’incrocio dei pali. Sul fronte opposto Campanella potrebbe chiudere l’incontro ma il suo lob termina sulla parte esterna della rete dando solo l’illusione ottica del gol. Nonostante l’espulsione ingenua di Fini, l’Axa non demorde e continua a spingere, sfiorando nuovamente la rete con un tiro dal limite di Licios, sul quale c’è l’ennesima respinta di Mosciatti. Nel recupero c’è spazio ad un tentativo per parte. Prima Riccardi trova l’opposizione con il corpo di Porrari, mentre l’ultima sortita dell’Axa arriva con Bellini di prima intenzione, buona l’idea ma non altrettanto la mira con la sfera che termina sul fondo.

Elia Modugno

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