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LE RADIOINTERVISTE DEGLI 88,100: GIACINTO BERTUCCI (DIANA NEMI)


articolo del 25/3/2010

 

Roma - Ecco l'intervento del presidente nemorense a "Babilonia di sera", poche ore dopo la clamorosa rimonta della Diana, negli ultimi 200 secondi di gioco, in casa dell'Albalonga: “E’ stata una cosa clamorosa. Al 40’ del secondo tempo sbagliamo il rigore per rimettere in piedi la partita, e al 48’ abbiamo fatto il punto del 2-2. Il calcio è bello proprio perché ti dà, in un minuto, forti emozioni. Solo il calcio le può produrre in così poco tempo”.

Sulla partita il presidente nemorense è sincero, ammirevolmente sincero: “L’Albalonga meritava il risultato pieno perché è andata sul 2-0, e noi abbiamo giocato una delle peggiori partite di tutto l’anno; non ho difficoltà a riconoscere i loro meriti e la nostra pessima prova. A quel punto i giocatori dell’Albalonga avevano la gara in mano, hanno preso il palo, fatto altre azioni. I nostri ragazzi hanno giocato con troppo timore, per onestà intellettuale l’Albalonga meritava di vincere. Bogdanov ha voluto provare il cucchiaio trovando una parata di petto, per risposta. Poi una palla che arrivava bassa in area Dezi l’ha impattata e ha segnato il primo gol. Quello del pareggio è arrivato quando il mio cronometro segnava il terzo minuto e un secondo, con il pallone preso dal nostro centrale di esterno e fatto girare per bene; e l’arbitro ha fischiato quattro volte, una per la rete, tre per la fine della partita”.

A quanti è venuta la tentazione di lanciare improperi a Bogdanov per l’ingenuità commessa in occasione del rigore? Ce n’erano di tifosi, a dirgliene di tutti i colori?, o è passata in subordine?

Bertucci, con grande franchezza, rivela: “Uno di quelli sono io, a tirargli appresso qualche frase colorita. Ma come? Ti danno un rigore e tu vai a fare il cucchiaio. Fai la finta, che ne so?!, prova una mezza mossa. Con l’esperienza che ha ti va a prendere quella scelta scriteriata, e dire che è uno tra i pochi ad aver giocato bene”.

L’Albalonga non ha fatto i conti con il vostro orgoglio, una caratteristica che vi accompagna dal 6 settembre…

Bertucci, nell’analisi, è lucido: “Si vede poco da fuori, forse, ma la convinzione dei miei giocatori è qualcosa di incredibile. Hanno creduto fino all’ultimo e ci hanno creduto anche dopo un rigore sbagliato al 40’ del secondo tempo; invece sono ripartiti, poi, per carità, c’è stata fortuna, e tanta. Loro è altrettanto vero che si sono tirati indietro: sapevano i risultati delle altre squadre e quindi assaporavano due punti di più sul Fidene e di guadagno anche sull’Anziolavinio”.

Chiediamo per il futuro di non giocare più, presidente, durante la settimana?

“Sono contrario anch’io ai turni infrasettimanali. Abbiamo dovuto costringere tre genitori ad andare a prendere i loro ragazzi. Si penalizzano i campionati, si creano problemi agli sportivi sui posti di lavoro, ai ragazzi nelle scuole, a chi li deve andare a prendere. Si perde quel feeling domenicale, oltretutto”. Come dargli torto?

S.P.

 

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