COPPA DI PROMOZIONE: SAN CESAREO-LADISPOLI 1-1
articolo del 1/4/2010
SAN CESAREO-LADISPOLI 1-1 Tante occasioni per la squadra di Berti, frenata dalla sorte mancante, da un grande Izzo, e dalla compattezza altrui San Cesareo: Fortunati, Nilson, Persia, Cavallaro, Laurentini, Tersigni (57’ Sanetti), Cerrone (66’ Rocchi), Ndiaye, Tajarol, Brasiello, Coto (73’ Hrustic). A disp. Sidai, Borsa, Prati, Pasqualini. All. Manrico Berti. Ladispoli: Izzo, Paris, Costantini, Colibazzi, La Forgia, Boriello, Zimmaro (72’ Sandu), Mussoni, Sacco, Loiseaux (80’ De Luca), Esposito (92’ Petronio). A disp. Landi, Iacovella, Giacinti, Zanchi. All. Marco Galli. Arbitro: Sig. Pizzoli di Ostia Lido (6=). Assistenti: Sigg. Marini di Ciampino (7) e Holweger di Aprilia (6). Reti: 17’ Sacco (L.), 25’ Tajarol (S.C.). Note: allontanato Manrico Berti (all. San Cesareo) al 93’. Espulsi: dalla panchina (76’ Borsa, San Cesareo), all’88’ Costantini per condotta gravemente scorretta, al 93’ Sacco per somma di ammonizioni. Ammoniti Tajarol, Zimmaro, Laurentini, La Forgia. 300 spettatori di cui una rappresentanza di 50 sostenitori ospiti. Dal nostro inviato allo stadio “Roberto Pera” - Un generoso San Cesareo non riesce ad andare oltre l’1-1 in gara-1 di semifinale contro il Ladispoli: la sfortuna, l’imprecisione e la bravura di Izzo e della difesa tirrenica costruiscono una piccola dote che i rosso-blu tirrenici (stessi colori per i club di Carpentieri e Marino, n.d.r.) si portano a casa, per il secondo incontro, utile a determinare chi giocherà la finale. A proposito: dalla terra di Ciociaria arriva la conferma dello 0-0 finale tra Roccasecca San Tommaso e Marino. La compattezza ladispolana, evidenziata dal giocar corto tra difesa e centrocampo, con il passare dei minuti, ha chiuso parecchia strada alla formazione locale, nel primo tempo, mentre nel secondo una serie di episodi non ha sorriso ai sancesaresi. I primi dieci minuti sono di studio poi al primo attacco ospite arriva il gol della rete che determina il vantaggio esterno: gran punizione di Bebo Mussoni dalla corsia di destra che arriva sul secondo palo, con la difesa di casa affatto impeccabile, che lascia Sacco colpire in controtempo, di testa, sorprendendo il giovane portiere Fortunati. Al 24’ la prima, palpabile replica del mediano Laurentini: il suo calcio piazzato, provato da trenta metri, finisce a pochi centimetri dal palo sinistro della porta ladispolana, a portiere battuto. Al 25’ il punto del pareggio: Tajarol, centravanti evidentemente d’altri tempi, si va a cercare con ammirevole generosità un bel pallone a centrocampo, lo lavora in favore di Brasiello: l’esterno salta un avversario e, prima dell’arrivo del raddoppio di marcatura, pennella un delizioso traversone per l’attaccante e capitano di casa. Il cui stacco di testa prende il tempo, come era accaduto otto minuti prima dall’altra parte, al portiere Izzo, per l’esplosione di felicità del tifo locale: 1-1. Al 26’ cross dalla sinistra di Cerrone, la palla è lunga, e forse questo è il motivo di tanta disattenzione, viene spinto palesemente alle spalle Tajarol ma l’arbitro o non vede il fatto o non lo valuta per ciò che era: un’infrazione degna della concessione del calcio di rigore. In mezzo al campo sono tre le decisioni invertite dal distratto Pizzoli di Ostia, compresa una rudezza subita da N’Dyaie e trasformata in una punizione avversa alla squadra di casa: sono stati pochi frangenti ma si è trattato di decisioni capaci di causare imbarazzo… In una mischia di fine frazione non viene fischiato un rigore a Cavallaro con la palla che danza pericolosamente davanti all’area piccola. Al momento di staccare il forte difensore è stato spintonato con mestiere ma nel traffico dei sedici metri questa infrazione era più difficile da cogliere. Il primo tempo si gioca sull’equilibrio, sostanzialmente, in una porzione di campo, con le squadre corte e mai disposte a concedere spazi: quando il San Cesareo lavora con caparbietà e precisione sulle corsie laterali, qualche geometria inizia a vedersi, ma l’operato oscuro di diversi gregari di Galli, Colibazzi e Sacco in testa, ma anche il buon Mussoni, regalano pochi metri ai “bianchi” di casa. Il secondo tempo è tutta un’altra storia: per avere notizie del Ladispoli nell’altrui metà campo occorre aspettare il 20’. Prima di ciò (1’) Laurentini prova un gran calcio di punizione da posizione centrale, e dai trenta metri; la palla scende all’ultimo e sembrerebbe diretta sempre centralmente, sotto la traversa. Il riflesso di Izzo è da applausi, e serve a togliere il pallone dalla porta, con la palla che finisce sul fondo. Applausi per entrambi. Altre due punizioni di Laurentini nel primo quarto d’ora, costringeranno all’utilizzo della respinta coi pugni la saracinesca ladispolana; in mezzo (11’), un gran cross di Laurentini col piattone destro al volo dalla tre-quarti destra, manda Tajarol all’imperioso stacco di testa. La palla batte internamente, sulla traversa, scende a pochi centimetri dalla linea bianca, e viene cacciata via, non senza fatica, dai difensori marini. Al 24’ doppia occasione per il San Cesareo: una grande palla viene spedita da Brasiello dalla sinistra al centro con la difesa di Galli che “buca” in modo palese. Il pallone scorre verso l’area di rigore per Sanetti che tira, ma è chiuso alla grande da Izzo e, sulla ribattuta, appostato sulla linea dei sedici metri, Tajarol prova la sforbiciata, che arriva debole nell’area piccola, cacciata fuori e lontana da La Forgia e compagni. Poco dopo il pignolo arbitro manda fuori Borsa dalla panchina di casa: sembrerebbe, il fischietto lidense, più impegnato nelle chiacchiere e nel prenderla sul personale, che non a dirigere la partita con costanza. Al 43’ il Ladispoli resta in dieci per il ruvido intervento di Costatini che viene espulso. Al 44’ un tiro dalla media di Hrustic termina non lontano dal palo sinistro. Al 47’ il modesto Pizzoli di Ostia caccia dal campo Berti, autore di una “colpa grave”: non farsi prendere in giro da Loiseaux che prima di uscire fa il campo al contrario, perdendo palesemente tempo, e suscitando la perdita altresì di pazienza di avversari e parte del pubblico di casa. Al 48’ Sacco macchia la sua prova rischiando il “rosso” diretto (lo avrebbe meritato, n.d.r.); in ogni caso la somma di ammonizioni si materializza e il Ladispoli termina in nove. Ma prima del fischio finale, in tempo di recupero, Laurentini batte una gran punizione in favore di Nilson, autore di un gran colpo di testa con la sfera che finisce di un nulla alla destra della porta ladispolana. Finisce 1-1 ma quanti rimpianti, per il San Cesareo. Sulla direzione di gara va detto che il fatto di aver atteso l’uscita dei due espulsi, e prima di Borsa, mandato dalla panchina, quindi del tecnico Berti, ha evidenziato la latente concentrazione sulle reali vicende di gioco su cui gli osservatori del signor Pizzoli dovranno lavorare. Oltre ciò la sufficienza è appena sfiorata perché di episodi da rigore ce ne sono due evidenti, che mancano all’appello del San Cesareo. E il fatto di aver rincorso la partita con i tardivi provvedimenti presi, non lo esimono da un voto che rasenta un mediocre raccolto. Un peccato, perché sembrerebbe, nella maggior parte dei piani, saper distinguere le infrazioni lontane dalle aeree di rigore. Massimiliano Cannalire