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Giovanissimi: N. T. T. Teste - Savio 0 - 0


articolo del 18/4/2010

Nuova Tor Tre Teste: Serpietri 6.5, Zei 6.5, De Luca 6, Capobianchi 6, Rinaldi 5.5, Cataldi 5.5 (18’st Mattiuzzo sv), Bertoldi 6, Sistopaoli 6, Isabella 5 (9’st Taranto 5.5), Saccoccia 6.5 (23’st Reati sv), De Cicco 6 (31’st Petrosino sv)  A disp: Rampi, Rausa, Tassi
All. Sig.: Alessandro Di Nunno
Savio: Amati 6.5, Femia 6, Benedetti D. 6.5, Boserup 6.5, Santarelli 6.5 (23’st Buonocore sv), Ferri 6, Frau 6 (27’st Santoro sv), Chiamori 6, Atturo 6.5 (30’st Bozzitelli sv), Bendia 7 (34’st Cataleta sv), Di Vittorio 7 A disp: Finocchioli, Benedetti M., Zampetti
All. Sig.: Valerio D’Andrea
Arbitro: sig. Funari di Rm 1, voto 6.5
Note: Prima del fischio d’inizio osservato un minuto di silenzio in memoria delle vittime della Val Venosta. Ammoniti: Rinaldi, Reati (N), Corner: 3-3. Recuperi: 1’pt, 4’st.

Finisce a reti bianche il confronto fra la capolista Nuova Tor Tre Teste ed il Savio, big match della terzultima giornata di campionato che metteva di fronte due sicure partecipanti alla fase finale di categoria. Non inganni il risultato, poiché rispetto al medesimo esito maturato sullo stesso campo dieci giorni fa fra i rossoblu di casa e l’Urbetevere, la gara di quest’oggi ha offerto uno spettacolo tecnico assai superiore. Il pareggio soddisfa maggiormente i padroni di casa, che mantengono la vetta seppur in coabitazione con i gialloblu di Iceti, in considerazione del fatto che la prestazione offerta è stata leggermente al di sotto delle attese. Tutt’altro discorso per il Savio, che trascinato dalla coppia d’attacco Bendia – Atturo (gli stessi giustizieri dell’andata del 6 gennaio) ha mancato più volte il colpo del ko. La prima frazione in particolare ha visto un assedio degli ospiti allenati da mister D’Andrea, che hanno creato seri problemi alla retroguardia che al momento è la migliore del girone. I ragazzi di via Candiani, scampati i numerosi pericoli, hanno poi controllato meglio la partita nella ripresa, senza tuttavia riuscire ad innescare le potenzialità offensive dei vari De Cicco e Bertoldi, coadiuvati da Isabella prima e da Taranto poi, assai poco ispirati.
Prima del “pronti, via” l’arbitro Funari di Roma 1 ha fatto osservare a giocatori e pubblico un minuto di silenzio in memoria delle vittime dell’incidente ferroviario in Trentino Alto Adige. La prima perla tecnica la regalava il biancazzurro Bendia dopo quattro giri di lancette, che dopo un dribbling ed una “veronica” in area calciava di sinistro con Serpietri bravo a sventare la minaccia. Il Savio sorprendeva gli avversari con un pressing asfissiante e con trame offensive veloci e ficcanti, sulle quali la coppa difensiva rossoblu Rinaldi – Capobianchi mostrava continue pecche in copertura. Dal 13’ al 16’ gli ospiti mostravano il massimo sforzo per incanalare il punteggio a proprio favore, ed è da questi frangenti che deriva il rammarico per la formazione del presidente Fiorentini. Prima Atturo lanciava no-look in area il compagno Bendia, che colpiva al volo di sinistro senza trovare il bersaglio. Lo stesso attaccante veniva nuovamente servito bene in profondità, fermato stavolta dall’intervento provvidenziale di Serpietri che deviava in corner, sugli sviluppi del quale la sfera veniva colpita di testa da Boserup che spediva fuori a lato. Il festival dell’errore sotto porta si completava al 16’ con il cross rasoterra di Di Vittorio dall’out mancino per l’accorrente Bendia che concludeva sull’esterno della rete. I padroni di casa mostravano segni di risveglio un minuto dopo, con l’incursione sulla destra di Zei che pescava bene in mezzo De Cicco, che al volo provava a sorprendere Amati ma il suo tiro risultava lento e prevedibile. Nonostante l’ottimo ritmo tenuto dalle due compagini, brave ad affrontarsi a viso aperto e con notevole correttezza, le occasioni da gol si esaurivano qui. Nella ripresa i due allenatori provavano a far ruotare diversi elementi per cercare anche di dosare le forze in questo finale di campionato. Da una parte Taranto sostituiva uno spento Isabella e Mattiuzzo prendeva il posto di Cataldi in mezzo al campo, quindi nei minuti finali passerella per De Cicco e Saccoccia, rimpiazzati da Petrosino e da Reati. Nelle fila avversarie, invece, Buonocore per Santarelli e poi nel finale Santoro per Frau, Bozzitelli e Cataleta per due dei migliori giocatori della giornata, Bendia e Atturo. Le opportunità migliori le realizzavano i rossoblu: al 10’ Sistopaoli dal lato corto dell’area crossava dentro dove nessuno dei suoi compagni riusciva a ribadire in rete, mentre la punizione dal limite di De Cicco al 20’ faceva gridare al gol almeno metà della tribuna dello “Ielasi”, con la palla che gonfiava la rete solo dalla parte esterna. Lo zero a zero si manteneva tale fino alla fine dei quattro minuti di recupero, il triplice fischio del direttore di gara decretava il pari finale a via Candiani.
Entrambi i mister, ottimi amici nella vita, al termine della gara si sono ritrovati a far delle considerazioni davanti ad un buon caffè al bar. Per entrambi bicchiere mezzo pieno in questo 0-0 a due settimane dalla fine della stagione regolare. Alessandro Di Nunno, conscio del calo dei suoi nell’ultimo periodo, ha fatto i complimenti agli avversari: “Nel primo tempo c’hanno fatto rabbrividire con quelle occasioni da rete nitide. Poi nella ripresa abbiamo tenuto meglio il campo avendo anche qualche chance di segnare. Siamo partiti col tridente, poi ho chiesto a De Cicco di rientrare di più. Nicoletti fuori? Lo stiamo preservando per i prossimi impegni.”
Negli occhi di Valerio D’Andrea c’è dipinto per ciò che poteva essere e non è stato: “Credo che, in proporzione all’avversario affrontato, quella del primo tempo sia stata la migliore prestazione esibita quest’anno. Eravamo veloci, precisi e concreti. E’ mancato solo il gol.” Alla fine il Savio esce imbattuto dal doppio confronto nel torneo contro la Nuov Tor Tre Teste, e a ben vedere se si fosse arrivati a dover calcolare la classifica avulsa fra le tre big, i biancazzurri avrebbero ottenuto il vantaggio di punti. Discorsi inutili per l’assegnazione dei posti, ma in chiave playoff questo dato potrebbe rivelarsi determinante.
Federico Ghera

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