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UNA DEDICA SPECIALE, AD ALESSANDRO BINI


articolo del 31/5/2010

Ci sono storie che un semplice articolo non può raccontare, che una macchina da presa non può evidenziare, che una sola immagine non può fermare. La storia di Claudio e Delia Bini è uno di quei racconti che quando ascolti non credi vero, è una di quelle storie che non capisci se non la vivi in prima persona, che non la fai tua, fin quando non ti trovi ad affrontare un tema difficile come la scomparsa di un figlio. Alessandro era un ragazzo come tanti, che amava il calcio, la vita, gli amici e tutto quello che una ragazzo in età adolescenziale poteva desiderare: il pallone suo compagno di avventure per molti anni, il giuoco che portava il sorriso e la gioia nel volto del giovane calciatore e che lo spingeva giorno dopo giorno a sognare di diventare il nuovo Vincent Candela. Ma in questo "pezzo" la tragedia si trasforma in un racconto bello attraverso quello che i genitori di Ale stanno facendo: il coraggio di due esseri umani sconvolti, toccati per sempre nel profondo dell'animo, la tenacia di due persone che per l' amore verso il "piccolo campione" scomparso, lottano e combattono le attuali normative, le attuali leggi, e, soprattutto, fanno sì che il ricordo di Alessandro rimanga vivo per sempre nei cuori di tutti noi. Claudio e Delia, due genitori forti che a poco più di un mese dalla scomparsa del loro "angelo" trovano la forza, con l'aiuto di amici a loro vicini, di fondare l'Associazione Alessandro Bini, con la speranza di sensibilizzare quanto più possibile i fruitori degli impianti e per far sì che tragedie come quella che ha scosso la loro vita non possano capitare nuovamente. Guidati dal motto "Sicurezza nello sport è sicurezza nella vita" vanno avanti su una strada tortuosa, fatte di leggi assurde e di personaggi ignari a queste realtà di vita cittadina, e lottano con tutte le loro forze per il bene dei ragazzi e di tutti coloro che solcano i rettangoli verdi, e che, per delle vistose mancanze o distrazioni, rischiano di perdere la vita durante una partita di pallone. Spalle larghe e petto in fuori, si direbbe così anche in gergo calcistico (sicuro che la citazione farebbe felice anche Ale..), Delia e Claudio, e tutta l' Associazione, fanno sì che la Legge Regionale n.11 del 6 aprile 2009 "Interventi per la promozione il sostegno e la diffusione nella sicurezza nello sport" diventi una realtà, vera e concreta del panorama cittadino e non solo, e che venga varata soprattutto una norma a livello nazionale che vada ad impletare l'attuale decreto legislativo 81 per quel che riguarda l'impiantistica e la tutela di coloro che amano lo sport e lo svolgono come forma di divertimento. Ma il nostro racconto è una storia di uomini e di donne di valori, di genitori che per il ricordo e la memoria del loro figlio sono pronti a sostenere questo grande sforzo con tenacia e con ardore, col "core grosso", come si direbbe in gergo capitolino. Con Delia e Claudio scendono in campo molti amici, molte persone dell'Associazione Alessandro Bini, ma soprattutto la risposta di organi federali e di giunte regionali e assessorati comunali ha fatto in modo che l'eco della spiacevole e triste vicenda avesse il giusto e meritato interesse da parte di tutti; e che la promessa fatta sulla carta - che non succederà mai più - qualcosa di simile non sia solo il sogno lontano di due genitori disperati per la morte del loro figlio. Il settore giovanile scolastico della F.I.G.C, tramite la parola e l'impegno di Barbara Benedetti, sta facendo molto, sta lanciando progetti e si impegna soprattutto per far sì che le parole dei "più grandi" non siano solo promesse fatte a vuoto poichè di fatti e di opere concrete ce ne sono ancora tante da compiere, nella speranza che la nostra coscienza eviti altre disattenzioni come quella capitata ad Ale, e a tanti altri ragazzi deceduti per la mancanza di norme di sicurezza non adeguatamente applicate negli impianti del nostro paese. Barbara fa una promessa a tutti i ragazzi e pianta il suo seme della speranza per gettare le basi di un futuro migliore e lo fa scrivendo un pensiero-promessa in ricordo di Alessandro: "E' il terzo anno che con la tua mamma, il tuo papà e tanti ragazzini che ti hanno voluto bene, ricordiamo quello che ti è successo. Sono andata nella scuola che frequentavi, ho letto quello che scrivevi, ho tante tue foto. Caro Alessandro, voglio farti una promessa, a te che puoi controllare quali degli adulti che oggi ti piangono e quali raccontano bugie. Ti prometto, Alessandro, che farò di tutto perché quello che è successo a te non succeda a nessun altro, ti prometto che mi impegnerò in tutti i modi perché i sogni di tanti ragazzini come te non finiscano contro un rubinetto, un muro, una rete di recinzione. Sono certa che da là, dove tu ora sei, allegro e gioviale come sei, hai organizzato qualche partita di calcio! Noi, con mamma e papà, stiamo cercando di far giocare anche qui, sulla terra, le partite con la stessa gioia, la stessa voglia di divertirsi in allegria, senza pericoli, come stai facendo tu. Controllaci per favore”. Partite, che come da tre anni, si svolgeranno in memoria di Alessandro. L'undici giugno avrà il via il terzo Memorial Alessandro Bini, per i calciatori della categoria Giovanissimi 1996, al quale parteciperanno tante società locali e non solo, dilettanti e professioniste, tutte unite sul manto erboso per sostenere l'Associazione per uno sport sicuro e per onorare e rispettare il ricordo del nostro piccolo nuovo Vincent Candela. Nicolò Ballarin

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