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LE PAGELLE DI TOR DI QUINTO-ARZANESE


articolo del 6/6/2010

Tor di Quinto:

De Simone 7: è sempre pronto, a ogni evenienza, padrone di pali e area piccola, sa destreggiarsi bene anche quando di mezzo c'è la deviazione di suo compagno. Chiude quelle tre, quattro falle della difesa in realtà costruite più dal merito di Sandomenico.

Andreani 7: non parte benissimo e soffre l'altrui rapidità, il che significa che carbura male l'inizio della partita. Poi, come ogni atleta di livello, e qui parliamo di un grosso difensore, prende meglio le distanze ed esce alla distanza, con autorità e orgoglio, doti importanti per chi ambisce a confermarsi campione d'Italia.

Loreti 7,5: giocatore di grande intelligenza tattica, intraprendenza, personalità, sicurezza nei suoi mezzi. Già pronto per altri palcoscenici. E' giocatore. E lo conferma, ben al di là del gol segnato.

Ciavarro 8: non dite a Paolino Ciavarro che sarà un giocatore di calcio, come prima occupazione, perché con il giusto cipiglio – ed è ciò che dovrebbero avere tante famiglie speranzose in risposta – ti direbbe: prima lo studio poi il pallone, come divertimento. Ha corsa, tempo, puntualità, e quella che a Napoli chiamano cazzimma. E tiene compatta la squadra attraverso una gestione della palla semplice, efficace, al servizio della squadra. Fa bene Paolo Testa a gestirlo in vista di gara-2 (64' Poggi 6,5: entra subito nel vivo della gara, nel bel mezzo dei tanti dubbi sofferti da diversi suoi compagni. Di fatto, quando entra lui, il centrocampo è sfilacciato e la squadra allungata: lui va in soccorso di chi smarrisce qualche pallone di troppo. Mette in campo la giusta concentrazione).

Marcelli 7: il “biondo” come lo chiamano dalle parti del Tevere commette una piccola sbavatura in una partita in cui corre, e tanto, appresso ai folletti della squadra avversaria. Buon marcatore dalla tre-quarti all'indietro, dimostra anche di possedere un'invidiabile condizione atletica. Che gli permette vari scatti protesi a difendere (58' Luca Di Gioacchino 6,5: mezz'ora per confermarsi a discreti livelli, e lui risponde presente. Una sola, grande “cappa”: su cui deve riflettere)

Cruz 7: dimostra di saper gestire la squadra nel momento più complicato, e questo lo sa fare solo un buon libero. Convince meno quando, ed è una sensazione che si è vista in più di una circostanza, gioca poco distante dai marcatori. E' spaesato, deconcentrato o vuole tenere alta la squadra? In ogni caso se il senso della posizione lo vede in difetto, di sicuro chiude in parecchie situazioni, con Andreani.

Frasca 7: perché quando si tratta di andare uno contro uno si mette a fare le cose da circo? Basterebbe uno scatto in profondità come in altre gare di finale si è visto. Generoso nell'attaccare e difendere, lavora molto, ed è apprezzabile per ciò, al fine di servire palloni da mettere in rete. Non tutti i compagni gli affidano dei facili palloni, quando è smarcato, e lui evita di innervosirsi oltre il lecito. Prova discreta.

Commini 7,5: partita di sacrificio in cui si trova a fare il mediano difensivo per oltre un quarto d'ora, perché l'Arzanese di oggi è una cosa particolare, all'inizio. Sale in cattedra con De Rossi e Ciavarro, con Frasca e Loreti, e ogni volta che il Tor di Quinto scende, passa anche negli spazi che sa costruire, e bene, in verticale come di lato. Una prova da applausi sul piano squisitamente tattico.

Pischedda 4,5: nessuno ne contesta la caparbietà, la volontà, la voglia di correre appresso al pallone. Ma il suo mestiere sarebbe, sarà, forse, un giorno, quello di mettere il pallone dentro una porta, con tutte le soluzioni d'attacco, se possibile non come quel mascalzone demagogo di Henry, capace di coglionare una nazione e il mondo intero, e, soprattutto, due idioti che avrebbero dovuto accorgersene. Ma lui non ci riesce di piede, non ci riesce di testa, quando ha il pallone facile cerca il colpo a effetto. Troppe occasioni, tutte assieme, sbagliate. Insufficiente.

De Rossi 7,5: un giocatore di altra categoria, che a sprazzi è da applausi, per come incastona dei lunghi passaggi in diagonale, verso Frasca, verso Commini, nell'incoraggiare le discese di Loreti (79' Cola 5: sbaglia quello che non si può sbagliare. Ci arriva troppo leggero, ma non è l'unico, oggi, da quelle parti. Rivedibile).

Marioni 4,5 Inaccettabile, il Marioni di oggi. Lezioso, votato alla giocata a effetto. Se segna di punta non credo che il suo direttore sportivo lo spedisca a quel paese. Una prova superficiale, persino irritante. Torni a giocare per la squadra, con cose semplici. Lui e Pischedda, oggi, in due non hanno fatto una mezza punta.

All. Sig. Paolo Testa 7. Non c'è dubbio che abbia preparato a puntino i suoi giocatori, capaci di una buona partita. Ha costruito negli anni la personalità, il carattere, la capoccia dei suoi rappresentanti sul manto erboso. Gli lasciamo due appunti su cui riflettere: il primo riguarda la posizione di Cruz, troppo avanzata in più circostanze, rispetto al metodo storico, del Tor di Quinto (1-3-4-2). Il secondo concerne l'aver osato tardi nel cambiare qualcosa magari nell'inserimento di Cola e, perché no?, di Bianco. Perché oggi vedere Marioni e Pischedda, e poi Cola, sbagliare quanto non hanno realizzato è uno schiaffo alle capacità tecniche di questi giocatori. Direte voi: c'era un portiere insuperabile. Vero. Direbbero in tanti: una finta ogni tanto, no?

Arzanese

Giannelli 9: si prendono portieri da paesi lontani per le più elevate categorie, in cui albergano e vivono discreti “quagliaroli”. Questo sa parare tutto, e in tutti i modi, e per chiudere un avversario si fa pure male. Poi guadagna, su quell'episodio, parecchi minuti: un paravento, di intelligenza, astuzia, tra i pali, nel tentare di svegliare la parte della squadra che sembra alle corde. Ma sul piano tecnico è un portiere di grandi riflessi, che servono a evitare una goleada altrimenti sicura. E' un classe 1989: vuoi vedere che in Campania ci sono direttori sportivi scienziati e alchimisti, nelle serie D e nelle serie C, come nel Lazio? Un atleta da prendere e mettere in serie C. E se non lo fate peggio per voi.

Silvestro 6,5: uno degli ultimi a mollare, uno dei più votati alla generosità. Tra i pochi a credere di ribaltare il fronte evitando la débacle. Di fronte ha clienti non facili, e questo va a sua parziale scusante. Non ci è dispiaciuto.

Gagliardi 3: come si fa a pensare di provarci una prima volta e poi una seconda, a prendere un avversario, senza essere visto? Evitiamo ogni ulteriore commento, dopo una prova già di per sé insufficiente.

Esposito 6,5: autore di una prova generosa, rischia di farsi espellere subito dopo quel genio di Castellano. Lotta finché ne ha (61' Piscopo 6,5: uno dei simboli della buona volontà dell'Arzanese. Apprezzata, la sua prova individuale).

De Falco 5: si è perso parecchie volte Pischedda e altrettante Marioni. La difesa ha ballato, e anche parecchio, e lui non si è chiamato fuori, nel naufragio delle tante occasioni giunte nei pressi di Giannelli. Cardamone 2: se vuoi essere calciatore non puoi fare ciò che ha fatto questo giovanotto. Se l'arbitro già ha avvisato per una rudezza a quaranta metri dalla porta, e tu ne commetti una a quarantacinque, e ti ammonisce, non puoi tirare il pallone verso l'arbitro. Non è previsto, nelle opzioni del giocatore. Impreparato, caratterialmente e in fatto di concentrazione. Deve riflettere sull'accaduto perché lascia i suoi in nove. Non si gioca per sé stessi. Quelle sono altre discipline, non il calcio.

De Rosa 6,5: prova fino alla fine a inventare qualcosa dimostrando che il carattere c'è e anche qualche numero. Partecipa attivamente al lavoro del centrocampo sia nel primo tempo quando l'Arzanese va bene sia nella ripresa, prima che la squadra resti in nove. Prova più che sufficiente.

Castellano 6,5: per quello che ha fatto meriterebbe un 4, spietato! E sul piano disciplinare ci sta tutto. Ma il primo tempo di sostanza non va dimenticato, come lui, che è un ragazzo volenteroso, e un onesto faticatore, non deve omettere quanto di pessimo ha fatto. Lasciare la squadra in dieci per un'ingenuità del genere non può appartenere al bagaglio di un calciatore.

Canditone 6,5: ha fatto vedere discrete cose in mezzo, riportando avanti la squadra nei momenti più complicati. Si dà da fare e sembra un centrocampista in gamba. Non si vuole arrendere, quando la squadra resta in nove. Apprezzato.

Pavia 5: è mancato il suo apporto quando serviva. E' vero che il suo compagno con il numero 11 è uno abituato a fare parecchio e da solo, ma lui scompare alla distanza, e riappare, di tanto in tanto. Poco costrutto.

Sandomenico 7: all'inizio ha fatto ballare i singoli della difesa romana e ha provato anche dalla media distanza la soluzione al tiro. E' ammirevole quando mette due volte paura ai tifosi del Tor di Quinto, nel secondo tempo del naufragio numerico. Per lui grandi applausi. Giocatore.

All. Sig. Michele Nunziata 5,5. La squadra ha girato con lo spartito dei singoli, e di correzioni ne sono state provate poche. Non ha convinto né la tenuta atletica né hanno convinto le nevrosi dei singoli, ingestibili.

Arbitro: Niccolò Pagliardini di Arezzo 7,5. Se uno si fa trecento chilometri circa, non li fa per farsi mandare affanculo dal primo genio che incontra. Fa bene nelle prime due espulsioni, applica il regolamento in occasione della terza, quando, forse, avrebbe dovuto chiamare il numero 3 campano e fargli un bel cazziatone. In ogni caso si è trattato di una condotta violenta segnalata da un assistente ed è difficile, in quei casi, fare leva sull'elasticità. Per il resto ha diretto bene, pur beccato dal primo tempo da parecchi sostenitori di Arzano. Ha personalità e corsa, e non guarda in faccia a nessuno. Risparmia un'ammonizione al numero 5 campano nel finale. Una prova che ha convinto, nettamente di più delle uscite di chi si è fatto cacciare. Se poi fosse vera la teoria di alcuni tifosi dell'Arzanese, avrebbe potuto evitare di tornare sulle tracce di questa società. Ma lì entriamo in una sfera più delicata e ognuno risponde di come si comporta. Anche in serie A, ogni tanto, i designatori, negli anni, sono stati corti di memoria.

Assistenti Arbirali: Sigg. Alessandro Foglini di Arezzo (7,5) e Davide Argentieri di Viterbo (7). Il primo ha evidenziato precisamente dei fuorigioco, il secondo ne ha sbagliato due, evidenti, contro il Tor di Quinto. Tutta la partita con i rumori forti della sirena dei tifosi bianco-celesti e i relativi improperi lo hanno tenuto sotto botta. E' lui che segnala il terzo “rosso”. E siccome era già al secondo tentativo, il numero 3 ospite, ha fatto bene. M.C.

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