stampa | chiudi

Anziolavinio - Mosciano: i voti


articolo del 7/6/2010

Anziolavinio
Papagna 6 Normale amministrazione e incolpevole sulla rete subita. Preso il gol ne salva uno coi piedi su Vettese ma sarebbe stato davvero troppo, no?
Casaldi 6 Un paio di sbavature le commette: su una a metà partita rimedia con apprezzato orgoglio e tenacia. La seconda è fatale perché dalle sue parti entra in area Rosi con Fioravanti bravo a chiudere: da quel calcio d'angolo nascerà la rete della beffa. Scende poco, per il resto.
Giordani 6,5 Prova più che sufficiente, fatta di sostanza e grinta. Bravo.
Fioravanti 7,5 Il livello di questo grande atleta è una garanzia, e lo sarà anche per la partita di ritorno; in cui occorreranno il suo tempismo, il suo senso della posizione.
Piccheri 7 generosa partita, fatta di buone chiusure e, di tanto in tanto, di spinta per portare fuori la palla nei pochi momenti di difficoltà. Nel finale si pizzica con Pallitti e Vettese rendendo ruvida la questione.
Gamboni 7,5 Una signora partita, in cui manca solo la zampata del knock-out: gioca una notevole quantità di palloni e li smista con buona continuità (83' Guidi s.v.: la buona volontà non serve a creare i presupposti per il terzo gol, quello che servirebbe. Gregario)
Panella 7 Partecipa al gioco corale producendo un discreto lavoro in fase di organizzazione della manovra; efficace in fase di interdizione.
Guida 7,5 Avrebbe meritato la rete, questo atleta che definire generoso non rende l'idea. Chi, meglio di lui, rappresenta, con Papagna, l'appartenenza all'Anziolavinio, che proviene dal settore giovanile? Ci mette tutto: corsa, determinazione, coraggio, la miglior dote di un capitano; e ancora tanti palloni che passano dalle sue parti, la saggezza di conferire con un direttore di gara di poche parole, solo quando occorre. Segnerebbe pure, ma è in fuorigioco: sarebbe venuto giù lo stadio, a un suo gol.
Dell'Aguzzo 7,5 Non ha un nome famoso, nel calcio, il bravo Giovanni, ma più modestamente quello di un evangelista che ha lasciato il suo segno, nella cristianità. Lui è probabilmente il presente e parte del futuro anziate. Se lo è guadagnato, anche, parafrasando il bravo collega del Messaggero, Francesco Cenci, quando non giocava. Ha saputo ritagliarsi i suoi spazi, gestendoli con grande personalità. Affidabile.
Giuffrida 7,5 Non scomodate la televisione con l'illusione di “Campioni” perché basterebbe vedere di quale stagione sia stato capace questo gran bel giocatore, che, come tanti, è passato dalle parti del Savio, con cui ha vinto uno scudetto Allievi e Notaresco, sul Montebelluna, in compagnia dello scarsicrinito e volenteroso Malinconico. Ha la voglia di fare, e tanta, la verticalità di una buona punta, e, quando ha visto che non riusciva spesso il dialogo con il più esperto Antonelli, si è messo, nei primi minuti della ripresa, a dispensare assist. Da una sua iniziativa Dell'Aguzzo ha ottenuto il rigore del raddoppio.
Antonelli 7 Avrebbe voluto terminare la partita ma forse D'Este gli ha preferito il mobile numero 18 di oggi, spostando Giuffrida dalla posizione “tra le linee” davanti con Gamboni. Ha giocato con generosità mettendo la firma in una delle tre domeniche finali della stagione. Ne ha altre due, davanti: la prossima, per prendere per mano l'Anziolavinio, e quella tra due, per un appuntamento personale... (64' Malinconico 6,5 Si guadagna la pagnotta, con rapidità, e con la ferrea volontà di mettersi a disposizione dei giocatori avanzati. E, cosa più importante, quando la gara diventa anche fisica, non si astiene dalla lotta...).
All. Paolo D'Este 7. Se mio nonno avesse cinque palle era un flipper. E' vero: ha tolto Gamboni. Ma il vero problema di questo bravo timoniere è che la panchina non è lunga e spessa come i titolari quindi qualche volta gli incroci astrali si mettono di traverso, come è successo a pochi minuti dalla fine. Siamo a giugno ed è normale ma era anche visibile il forte calo dell'ultimo quarto d'ora, che poi sono divenuti 21'.
Mosciano
Di Giammatteo 8 Un portiere dai grandi numeri, sia nel traffico che sulle uscite. Se la qualificazione è rimasta in bilico è merito di questo grande atleta, e immenso portiere. Lo sportivo pubblico di casa lo ha applaudito in più di un'occasione.
Di Benedictis 6,5 E' di quelli tosti, complicati da superare, e la sua partita, individualmente, si basa su parecchie chiusure.
Stacchiotti 7,5 Di questo giocatore se ne sente quasi sempre parlare impeccabilmente e la partita di Anzio conferma questa collettiva scuola di pensiero. Commette il fallo, ingenuo, del rigore che significa il 2-0. Ma ha respinto una miriade di palloni fino a cogliere il saluto della Dea Bendata, da lui cercata, a un minuto dalla chiamata del recupero. Che avvisi parecchi compagni che a ritorno non possono aggrapparsi agli episodi o alle sortite di Francia, sue e amen.
Cappelli 6 Scende pochissimo ed è più impegnato a coprire, compito che lo vede frequentemente in sofferenza. Con il passare dei minuti recupera qualche pallone per provare a lavorare di contropiede ma là, davanti, c'è il deserto.
Pinto s.v. (21' Aurini 6,5: è un classe '92, che entra a partita in corso, sostituendo Pinto in un difficile compito di marcatura. Lavora bene e chiude tutto quello che passa dalle sue parti. Gara autorevole: un buon giocatore, che ha davanti a sé un buon sentiero. Da seguire, di certo)
Celi 5 Soffre la rapidità altrui, non riesce a giocare che pochi palloni e senza costrutto. Spesso rincorre: Grillo lo toglie perché sembra fuori forma e senza i giusti tempi (71' Pallitti 4,5: lamenta una botta ricevuta da un avversario ma per il resto combina ben poco)
Clementoni 5,5 Si segnala per un paio di tentativi dalla distanza e per una buona dose di corsa. Ma in un centrocampo a tre sembra essere l'unico maratoneta.
Bianchini 5 Un primo tempo che lo vede più impegnato a coprire di quanto non riesca a mettere in piedi. Sembra svolgere il compitino di smistare qualche pallone, dalla difesa in mezzo. Troppo poco (46' Vettese 5: è vivace, si fa vedere, lotta, corre parecchio per provare a sorprendere Giordani, che gli porta via sovente il pallone. Un paio di iniziative di certo non lo mettono in così rilevante evidenza.
Rosi 4,5 Uno dei pochi meriti della gara è quello di aver causato l'angolo che origina il frutto del dimezzare lo svantaggio. Ma proprio su quell'azione si consuma la sua singola giornataccia. Si muove parecchio, ma sembra un'anima in pena, quando i palloni dalle sue parti non arrivano. E allora, pur lodevolmente, prova a dare una mano ai centrali, senza emergere nella modestia della prova generale giallo-rossa.
Francia 6,5 Quello che ci mette più tenacia, che in un paio di situazioni prova il tiro, nel primo tempo su punizione, nel secondo con l'unica azione degna di nota precedente la rete ospite. Prova a destarsi, smuovere il centrocampo, e ce la mette tutta, riscuotendo i consensi ma al termine predicando nel deserto.
Fusco 5 Non ha fatto vedere che della sana partecipazione. Per andare in serie D la strada è di ben altra sostanza.
All. Gennaro Grillo 5 Come i difensori che schiera. E' vero: giocava fuori casa, e domenica ci dovrebbe dimostrare la differenza. Atteso.
Arbitro: Sig. Luigi Pillitteri di Palermo (9). Un arbitro pronto sul piano tecnico, vicino, praticamente sempre, all'azione, tranne nel quarto d'ora finale, a vedere il pelo sull'uovo. Ma è un arbitro di personalità, di attributi, che utilizza il dialogo solo quando serve, dimostrando, una volta per parte nel primo tempo, che non cade nei tranelli dei più esperti presenti in campo. Risparmia due “gialli”, anche qui uno per parte, a Clementoni e Casaldi (trattenute vistose della maglietta), fischia un rigore che c'è, e sembra rappresentare bene sia le vicende tecniche che, parallelamente, quelle disciplinari. Un grande arbitro. Segnatevi il nome, come dicemmo anni fa per i vari Valeri di Roma 2, Doveri (all'epoca di Aprilia, poi Roma 1), Tozzi di Ostia Lido, Baratta di Salerno (ieri nelle finali di Lega Pro 1), Palazzino di Ciampino, Del Giovane di Albano Laziale e via dicendo.
Assistenti Arbitrali: Sigg. Maurizio Lamoratta di Viterbo (8,5). Abbiamo rivisto il filmato, di lunedì, nella preparazione di Sportinoro, che andrà in onda alle 22 e fino alle 24. Il primo gol, segnato da Giuffrida di testa, ha visto la palla uscire di poco, davvero, sul fondo, e nel dubbio, rispetto alla lontananza della telecamera, propendiamo per la miglior posizione dell'assistente numero 1. Azzeccato il fuorigioco su Mario Guida. Bravo Lamoratta. Un altro elemento che può fare strada per delle qualità già messe in vetrina qui, nel Lazio, a suo tempo. Maurizio Laura di Potenza (8,5): si dimostra preparato, il secondo assistente, sui falli laterali, sugli off-side, lontani e vicini, e nell'intesa con il primo ufficiale. Altro nome da segnare: un suggerimento a Stefano Farina (recentemente scottato nei play-off a Guidona da un arbitro tutt'altro che bravo!, n.d.r.) e designatori vari. Perché questa terna non la lasciate così, come si faceva un tempo, per le partite più importanti di fine anno e del campionato?
9 alla capacità organizzativa dell'Anziolavinio, che ha messo tutto a puntino, per i tifosi, per la stampa proveniente dagli Abruzzi, e per la grande mole di gente, filtrata anche con l'aiuto della compagine dirigenziale. Stesso voto per l'incitamento della tifoseria di casa, costante e pronto, e 10 per quel primo, grande richiamo, dedicato a Gabbo. Finché non ci sarà una sentenza giusta, “vera”. Fuori dalle forze dell'ordine chi non è stato all'altezza.
9 alle forze dell'ordine: ma quanti erano?
8 alla parte sana della tifoseria di Mosciano Sant'Angelo, e 3 a quello sparuto gruppo di idioti che pensava di sostituirsi a terna arbitrale e commissari per i duelli presenti in campo. Meglio la stragrande maggioranza, che ha smesso di incitare la squadra solo dopo il 2-0, e per poco tempo.
A tal proposito: sono due volte che al “Massimo Bruschini” la Lega Dilettanti (voto 8), manda commissari pronti, attenti, in gamba, che alla fine hanno collaborato con una terna davvero vigile, vista qualche polemica nei minuti finali.
Chiudiamo con una considerazione. In tanti mezzi di informazione non se ne parla più. Ma fino al 14 maggio, ci segnala una collega della regione abruzzese, c'erano ancora scosse. Morta la creatura, come si diceva dopo battesimi e cresime quando c'era l'agnello sacrificato sulla tavola, tanti nostri colleghi non sono più compari di quelli che hanno sofferto in quella bella regione?

Massimiliano Cannalire
Direttore di URANO SPORT
e radiocronista di Nuova Spazio Radio 88,100
www.calciolaziale.com
www.nuovaspazioradio.it

stampa | chiudi