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Intervista al Presidente del Comitato Regionale Lazio


articolo del 28/6/2010

- Presidente, due scudetti anche quest'anno. Sta diventando una tradizione
"Diciamo subito una cosa. Il merito di questi successi è tutto delle società e dei loro dirigenti, allenatori e giocatori".
- Giusto. Ma il Lazio da alcuni stagioni porta a casa titoli nazionali a raffica.
"Ed è un grande motivo di soddisfazione, indubbiamente. Diciamo che un pizzico di merito nostro in questi successi c'è".
- Parla delle scelte operate dal Comitato Regionale?
"Sì, possiamo dirlo: siamo stati bravi a intervenire nel modo e nei modi giusti. Adottando le riforme che erano necessarie"
- Siete riusciti a raggiungere traguardi che il Lazio, con il suo settore giovanile, mancava da diversi anni
"Evidentemente era arrivato il momento di dare una svolta all'intera attività e noi siamo riusciti a darla".
- Alla base dei successi, oltre alla bravura dei club, c'è il nuovo asset dei campionati
"Credo che aver riqualificato l'attività abbia contribuito al raggiungimento di determinati risultati. L'idea di creare un campionato d'elite si è rivelata vincente con gli Juniores. Quindi, perché non adottarla anche per Allievi e Giovanissimi?"
- Detto, fatto. Così, in due anni sono arrivati due scudetti e una finale nazionale.
"Risultati importanti che valorizzano il movimento calcistico laziale, tornato ad essere un fulcro d'interesse per il grande calcio".
- Nei successi c'è una costante, anzi due. Che rispondono ai nomi di Paolo Testa e Federico Coppitelli, i tecnici che hanno vinto i quattro scudetti.
"Quando mi riferivo alla bravura dei club, intendevo proprio questo. Aver dato fiducia e possibilità di lavorare a due allenatori giovani, pieni d'entusiasmo e capaci. Ragazzi, diventati in fretta uomini di calcio, che hanno saputo instaurare un grande feeling sia con le rispettive società che con i ragazzi stessi".
- Con tante "stelle" nell'universo giovanile del Lazio, c'è da pensare che l'anima verde sia tutt'altro che esaurita.
"Stiamo scherzando? Questi risultati non fanno che rafforzare la convinzione che valorizzando i giovani si può fare molto, ma molto bene".
- E' un messaggio anche per chi sta più in alto?
"No, non voglio lanciare messaggi a nessuno, ci mancherebbe. Mi piace sottolineare soltanto una cosa: noi ad un presente che è già un futuro tutto giovane abbiamo creduto sempre. E i risultati si sono visti"
- C'è da pensare, ora, che anche i campionati di Eccellenza e Promozione, il vertice dell'attività dilettantistica laziale, vengano investiti ancor di più dall'ondata verde?
"Bè, è stata la stessa Lega Dilettanti a dare queste indicazioni. E lo ha fatto seguendo anche il nostro esempio. Lo dico senza presunzione, ma con l'orgoglio di chi ha potuto dare un contributo alla risoluzione dei problemi del nostro calcio".
- Dicevamo di Eccellenza e Promozione…
"Già. Nelle riunioni tenute con le società interessate abbiamo spiegato qual è la nostra posizione. Ripeto che i costi di gestione e le spese si abbattono credendo nei giovani, facendoli giocare e valorizzandoli".
- Quindi….
"Bè, credo che vedremo quattro giovani in Eccellenza e tre in Promozione. Ma spero che i tecnici, e con loro di dirigenti delle società, capiscano soprattutto che ci può divertire e fare risultati anche valorizzando i vivai".
- Alcuni presidenti, però, lamentano pochi ricambi
"Li capisco, ma se si fa uno sforzo comune ne trarranno beneficio anche loro. Anzi, sono convinto che se si spendesse qualcosa di meno rispetto ai rimborsi di cui sento parlare, si potrebbe investire di più sui nostri ragazzi, che altrimenti rischiamo di perdere".
- Tornado ai titoli giovanili, Tor di Quinto e Tor Tre Teste stanno riscrivendo la storia del calcio laziale  e romano in particolare. Quella che ricorda le impres di Almas e Romulea, per fare due esempi.
"La storia è storia, e resta scritta nel nostro libro sui 100 anni del Comitato e nei cuori dei protagonisti. Ma certo queste imprese già di per se meriterebbero un libro a parte".
- C'è mancato poco che chiudevate l'anno facendo l'en-plein
"E' vero, ma per noi è come se l'avessimo fatto. La Vigor Perconti, la terza protagonista laziale sui palcoscenici nazionali, ha disputato una stagione comunque straordinaria. Si è portata a casa il titolo regionale Giovanissimi e una finale Juniores. Le grandi imprese si compiono passo dopo passo, e la Vigor ha iniziato a camminare. Voglio, però, fare gli elogi anche a tutte le altre società, a cominciare da Futbolclub, Savio e Urbetevere, che hanno dato vita a dei campionati davvero straordinari".
- Dalla prossima stagione, ci sarà una particolare attenzione al campionato Juniores Primavera
“Esatto. Vogliamo farlo diventare un altro fiore all'occhiello. Un campionato che dia alle nostre società l'opportunità di valorizzare i giovani e prepararli prima di tutti per le prime squadre”.
- Oltrettutto, chi arriverà in finale si divertirà parecchio...
“C'è stata la disponibilità dei club professionistici a partecipare a questo campionato e questo sarà un motivo d'interesse in più. Chi arriverà fino in fondo, poi, potrà avere la soddisfazione di vivere un paio di giorni da protagonista nel cuore dell'attività agonistica della Federcalcio, e cioè a Coverciano. Per un giorno, sarà come vivere sotto un cielo azzurro, quello della nostra nazionale”.

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