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Lupa Frascati, goleada al Sora


articolo del 20/9/2010

Lupa Frascati, goleada al Sora

 

Il Ceccano secondo: da quanto, non accadeva!

Morolo e Marino, due misteri d’inizio stagione

 

La Lupa Frascati mostra la qualità, i muscoli, l’adattamento tattico di chi gioca a tre punte, senza timori reverenziali, evitando di contrarsi quando il Sora, l’orgoglioso Sora, prova a rientrare in partita, cosa accarezzata in due situazioni d’attacco. E se Pagano un gol se lo fa da solo, di solito una o due quaglie il giovanotto le fa, a campionato, è altrettanto vero che effettua quattro parate vere. E queste dimostrano la determinazione, il carattere del portiere, la voglia di superare, con forza mentale, un errore. La squadra di Luiso ha schierato, come fanno tantissime squadre, sia in Eccellenza che in Promozione, e anche in serie D, i giovani sulle corsie laterali, ma quando hai a che fare con talenti cristallini del livello di Ognibene è normale che i baby vadano in sofferenza, e questo è successo parecchie volte. Ne deriva che i reparti difensivi, ieri, abbiano mostrato palesi lacune: finale 6-3. E’ la prima sconfitta per un Sora che già contro la Roma VIII ha vinto per grazia ricevuta, ma ha vinto e quindi resta a quota 6, con la Vis Artena e il San Cesareo. I rosso-verdi Paolo D’Este hanno battuto con merito e buon gioco il Lariano (seri problemi nelle retrovie), i rosso-blu di Fabio Lucidi avrebbero meritato ben altra sorte che la sconfitta nel finale subita dalla Vigor Cisterna: la rete di Borrino toglie anche quel minimo raccolto settimanale, per la formazione del presidente Guglielmo Carpentieri. Così va il calcio. A superare questo terzetto in mattinata secondo, ci pensa un Ceccano volitivo ma anche fortunato, nel 4-2 imposto al giovane Torbellamonaca, squadra che se le gioca a viso aperto con tutte, ma che sbaglia il punto del possibile 3-3 appena prima di prendere l’ultima realizzazione. I ceccanesi non credono ai loro occhi, dopo la splendida rimonta della passata stagione, e oggi sono secondi a quota 7. Complimenti per il raccolto al club del presidente Lucchetti.

E se è vero che nel pomeriggio le altre realtà della Ciociaria più il Terracina danno vita a due improduttivi 0-0, che dire del bel successo del Tor Sapienza ai danni del Marino? I castellani sono a un punto, il che fa a cazzotti con quanto detto dal presidente a giugno, ovvero la volontà di vincere un difficilissimo girone B quale è quello dell’Eccellenza laziale. Due reti le segna il giovane Rosati, in apertura, e all’inizio della ripresa, ed è uno dei tanti elementi cresciuti nel vivaio giallo-verde e arrivati in prima squadra, per la soddisfazione di Gino Santamaria, presidente, Angelo Picherri, direttore sportivo, e del Riccardo Cocciante degli allenatori romani, il bravo Marco Ippoliti. Una scommessa che dura nel tempo porta quasi sempre i suoi frutti, e i cinque punti attuali, dopo i pareggi d’esordio, sono un discreto auspicio per l’imminente futuro.

Un pareggio esce dall’incontro a porte chiuse di Giardinetti in cui il Morolo va sul dischetto per un’ingenuità commessa dall’intempestivo Agresta su Martino, che però calcia fuori il rigore al 6’. Nel breve volgere di un minuto la squadra di Franco Pagliarini segna e subisce il pareggio: il sorriso glielo concede Lelli, al 12’ del secondo tempo ma, come scende la compagine di Antonio Gaeta, con il talentuoso Pestrin, mette a segno il punto del pareggio, che sarà finale. Una Roma VIII ridimensionata per motivi raccontati diversamente in giro, c’è chi dice budget, c’è chi risopnde motivi disciplinare, ma crediamo sia più facile seguire una puntata di Lucarelli sui misteri d’Italia, alla fine. Il Morolo non attraversa un bel periodo, in queste prime battute.

Chiudiamo commentando il primo successo dell’era Mosciatti alla Diana Nemi, realtà che lavora lontano dalla luce dei riflettori nel bel castagneto nemorense, e che, con la dovuta umiltà, conosce le difficoltà di questo raggruppamento: paga il conto il Formia, che non ha fatto i conti a dovere sulla bravura tecnica di Marconi, bravo nella mezza girata che frutta la prima vittoria al 39’ della seconda frazione. Da rilevare come i tanti sostenitori della Diana non abbiano fatto passi indietro nonostante l’acquazzone. Si chiedeva il nostro ispirato e acculturato Federico Giannandrea che fine avesse fatto il genitore di Pitocchi, che lo scorso anno provvedeva con grande eleganza e senso pratico a far riparare sotto vasti ombrelloni i rappresentanti dei mezzi di comunicazione. Chiamiamo la Sciarelli. Ha una sua prospettiva di utilità.

 

Massimiliano Cannalire

 

 

 


 

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