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Il Commento del girone B. Prendiamo esempio dall'esule Tor Sapienza


articolo del 27/9/2010

Prendiamo esempio dall’esule Tor Sapienza

 

La Lupa suona la quarta sinfonia, come la Nuova Tor Tre Teste.

Come il La Sabina. La società di Gino Santamaria nonostante gli

spostamenti, il tardivo sgombero del campo, il trasferimento di armi

e bagagli da Giardinetti al Tarascio

 

La Lupa Frascati vince la quarta partita in quattro partite. Si parla tanto della gestione di questa squadra, allenata da Daniele Persico, per la buona pace di chi sostiene che sarebbe qualcun altro, neanche fosse un fesso, l’ex valido centromediano di Palestrina e Torbellamonaca. Ci si stupisce se irl tecnico partito per lavorare sulla juniores chiede qualche consiglio a Pochesci, cosa tutta da provare. Vorrà dire che in settimana mi autoinviterò a cena dai colleghi Marco Caroni e Tiziano Pompili per andare a vedere l’allenamento, coppa regionale a Monterosi esclusa. Problemi per chi dovrà pagare il conto ma almeno ci togliamo anche questo pensiero, così qualche compagno commentatore Tv dorme più sereno. In ogni caso al Montorli di Boville Ernica i castellani battono la loro recente bestia nera, quel Morolo di Antonio Gaeta che è caduto sotto i colpi di un apprezzato gioco corale, e le due reti segnate dall’ispirato Jimoh, per gli amici Azeez. Tre punti che confermano il buono stato di forma dei giocatori del presidente Ricci.

Il Sora dopo la sconfitta dell’8 Settembre torna al successo in un delicato confronto diretto, quello con la Vis Artena, alla seconda battuta d’arresto esterna consecutiva, questa volta causata da Ferreira; nulla di drammatico per i rosso-verdi di Paolo D’Este, anche se bisogna evitare scivolate come quella patita a Roma con il Torbellamonaca. Buona cosa, questa vittoria, per i bianco-neri di Pasquale Luiso, che superano il Ceccano, battuto dal Lariano coi gol di Maiorani e Pistolesi (finale 2-1), e lasciano a quota 6 il San Cesareo, superato a Marino, rete di Novembrino, espulso al 92’. In mezzo un grande, pratico Tor Sapienza, figlio di una politica votata ai giovani, portati dal vivaio già da due anni, ossia dagli allievi fino in Promozione e poi nel massimo campionato; con Marco Ippoliti che ha sempre lavorato bene con la fascia verde, e la cui squadra ha vinto 3-0 al Carlo Panichelli sui cugini casilini del Torbellamonaca, nel prossimo turno opposti a un San Cesareo dal dente avvelenato. Otto punti per il Tor Sapienza, sette per il nominato Ceccano, la Vigor Cisterna, che supera l’Anitrella coi gol di Fiorillo e Garat, uno per tempo, e il Terracina, che sconfigge di misura il Roccasecca. Coi ciociari battuti al Mario Colavolpe, si registra l’aggancio di chi si affrontava al San Marco, ovvero il Monte San Giovanni Campano, vantaggio su rigore di Silvestri, e la Diana Nemi, pareggio prima del riposo su punizione con Gatta, autore di una botta micidiale di sinistro (1-1 il finale).

A quattro punto a braccetto Marino e Formia con i tirrenici che, nel silenzio dell’indifferenza popolare, e uno stadio semideserto, batte una giovanissima ed enigmatica Roma VIII. Che tipo di gestione vorrà proporre il club romano? Si chiede un altro miracolo a Franco Pagliarini? E’ credibile che gente del calibro, umano (Giammaria in testa) e calcistico, di quella partita, andata via, sia stata allontanata per motivi disciplinari? Oggi i rosso-verdi casilini e prenestini hanno 1 punto. Ma non è quello che preoccupa. Il fatto di vedere un film già visto e complicato da raccontare, senza mettere in croce i protagonisti. Questo sì, preoccupa. Perché tra il Torrenova nel girone A e la Roma VIII, in fondo, c’è poca differenza, nella (mancata) impostazione. Pensate al Tor Sapienza: girovago, con qualche sopportazione di troppo, vedi il tardivo sgombero da parte del Comune di Roma del campo nuovo di Colli Aniene; frequenti trasferimenti da un campo all’altro, dopo due anni a Giardinetti. Ma una sicurezza sussiste: quella di contare su pochi e validi dirigenti, pure in presenza di una forzata parsimonia, lontana da follie altrui, del recente passato. Diciamocelo, questa sera. Gino Santamaria e Angelo Picherri, Petricone e Ippoliti, e altri, validi dirigenti. Un’idea di fare calcio, che resiste alle difficoltà. Che, in una città come Roma, conta su uomini di calcio. Battiamo le mani all’attuale terzo posto. Perché Tor Sapienza non è, non sarà mai la superficialità di Roviano, la strana fusione di Tor Lupara, i tanti punti interrogativi di Torbellamonaca. Poi non vincerà la Coppa Uefa. Ma questo è un altro paio di maniche.

Max Cannalire

 

 

 

 

 

 

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