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Eccellenza B: il punto della giornata


articolo del 22/11/2010


L’impresa del Lariano arriva come un fulmine, sulla classifica e sulle certezze del Sora, e ha il duplice effetto di riconsegnare la precedente dote, quattro punti, di vantaggio della meritevole capolista nei confronti della seconda della classe. Il successo ottenuto dai giocatori di Stefano Ferretti e dei presidenti Pinci-Di Giacomoantonio è il secondo acuto della stagione, per la matricola che ha sostituito, nel massimo torneo, la Cavese e (vivaddio!) quella sorta di tifosi che presentavano un galateo tutto loro, alla bisogna. Ben altra questione è la gestione larianese, fatta di uomini della strada, come i due massimi esponenti, come il discreto, silente e lavoratore Mauro Ventura, comec l’ex tecnico del Guidonia. In quanti avrebbero scommesso sulla vittoria ospite sul campo del Sora? Io no. Al massimo avrei ipotizzato un pareggio, di quelli arroccati, fatti di ciavattate, lanci lunghi e pedalare, Pistolesi solo contro il mondo intero. E invece no, come direbbe il buon Lucarelli, scrittore e conduttore di Mamma Rai. Quattro, le occasioni nitide in cui il Lariano avrebbe potuto segnare, contro una, una e mezzo del Sora, che non era il solito Sora, tutta grinta e geometrie, tutta volontà e macina-chilometri. No, questa volta no. Calo collettivo come era capitato alla Lupa, in Coppa (inguardabile per almeno un’ora!) o partita presa, dai più, sottogamba? Intanto al 24’ arriva il gol di Venturini e questa volta il Sora di Cisterna appare lontano, quasi remoto. Un peccato, l’aver gettato questa occasione, perché la Lupa, che si sbarazza del Ceccano con un sonante 4-0, si rimette a quattro punti di distanza, come le realizzazioni segnate: a proposito, deve aver studiato da ragioniere, il signor Guardabascio, perché ne mette a frutto due, per recuperare, nella sua incredibile statistica, il rigore sbagliato ad Artena, con 12 reti segnate in altrettanti turni di campionato. Che giocatore, anzi GIOCATORE! In mezzo i gol si Simone Santoni, un difensore con il vizio della rete, altro grande elemento, e Jimoh Azeez, che dimostra di essere tornato quello che aveva fame. Insomma sembra che le migliorie della sua vita italiana siano state intelligentemente scansate, vedi la macchina e, dicono i bene informati, la bella fidanzata (complimenti, fraté!). Anche perché cozzerebbe con i principi imparati per strada, a spese proprie. Tante volte ho scritto di Sandro Pochesci, che anni fa, con eccessiva voglia di farlo incavolare, di fare una battutaccia per radio, osai definire Sandro “lo zingaro” Pochesci, per quel suo caratteraccio. Non che abbia cambiato idea, sulla sua mancanza assoluta di diplomazia, anzi, mi ci incazzo, e di brutto, ancor’oggi, che lo frequento dopo oltre 20 anni di amicizia. E mi manda in bestia. Ma vanno riconosciuti, più all’uomo che all’amico, e all’allenatore, dei meriti ottenuti sul campo, da Guidonia, con giocatori che oggi militano in serie B e Lega Pro, lanciati da lui, a Viterbo, fino a Monterotondo, pur con parentesi balorde quali Olbia e soprattutto Civitacastellana, piazza calcisticamente più adatta a zuppe e minestre che non a ragionare di calcio in maniera globale (vedi l’improponibile confronto tra i successi mancati di prima squadra e le opinabili vicende di settore giovanile). E proprio perché è elemento franco, come quelli di Lariano, che di pallone non campano, Pochesci sa bene che la squadra vista in coppa sarebbe da prendere a calci nel culo, perché priva di palle, e graziata da una signora Vigor Cisterna. E chissà che non si sia ricreduto, su Promutico, dopo i regali che gli hanno fatto Iommazzo e il giovane Sagramola. Altra cosa è la Lupa vista in campionato. Squadra compatta, determinata, grintosa il giusto, essenziale e capace di andare in verticale, con un reparto difensivo che è gestito da giocatori del livello di “belli capelli” Gagliarducci, e del fraticello Santoni, uno che giocherebbe bene dalla Promozione alla Lega Pro 1 con lo stesso impegno; due elementi che hanno fame, come il loro tecnico. Fatto è che la Lupa, avviso ai naviganti, ha azzeccato pure i giovani, segno che la base della società c’è. Su una cosa io e l’ex nomade di Borghesiana, degno rappresentante di Torbellamonaca, da lui portata in Eccellenza, ha una cosa su cui sono palesemente discorde: l’assenza di un terzo portiere, grande d’età. Perché quando vai su campi in cui è un’arte buttarla un caciara, e di recente è successo di tutto, per esempio, a Terracina, ma ce ne sono ben altri. Il Pagano visto fin qui ha fatto vedere buone parate alternate a tre, quattro quaglie, due delle quali con la Vigor Cisterna, e una con il Sora (in quel caso la Lupa ha vinto 6-3 e la cosa passò in secondo ordine, n.d.r). Paoletti è uno bravo, per carità, e lo stesso Pagano è giovane e avrà tempo, per dimostrare che si tratta di episodi percentualmente eludibili. Ma è meglio cominciare a pensarci da adesso. E poi, mister, un terzo portiere metterebbe il pepe nel posto giusto ai due attuali, no?!
Il Tor Sapienza vince, all’inglese, il derby di Giardinetti, suo antico anzi recente campo, sulla Roma VIII, coi gol di Manzo e Corsi, e si prepara alla sfida con la Lupa Frascati, in cui sapremo quale quota di altitudine possa reggere la valevole formazione guidata da Marco Ippoliti. L’imprevista sconfitta sorana permette al Tor Sapienza di tornare a pasteggiare al banchetto delle grandi, con l’aggancio al secondo posto, già di recente ottimamente rappresentato. Domenica partita da tripla anche se propenderei più per la doppia (X-2), vista la forza d’urto della capoclassifica. L’ho detto più volte ma è un concetto che va ripetuto: i giovani, il Tor Sapienza, se li è cresciuti in casa, dimostrando che si fare un calcio alternativo, nella media periferia, e che non solo in posti ristretti o nelle reclamizzate, autoreferenti radure si può fare pallone, considerando che il Tor Sapienza sono anni che non ha una vera casa propria, pur avendo vissuto discretamente bene a casa Manieri, Giardinetti. Per questo i meriti che vanno ascritti ai vari Santamaria, Picchieri e compagnia bella (bella forse non come Michelle Pfeiffer!, di sicuro efficace) vanno triplicati. Per questi motivi: quanti sacrifici economici è costato l’affitto dei campi e della struttura? Secondo: la programmazione in vista della definitiva messa in opera dell’impianto a Colli Aniene’s Valley. Terzo: si pensava a una formazione votata alla salvezza e alla parte medio bassa della classifica. E invece il Riccardo Cocciante degli allenatori, zitto e impegnato, bravo e motivatore, ha portato il Tor Sapienza ai suoi antichi fasti o, perlomeno, lo ha riportato ai risultati di Eccellenza dei tempi di Cignitti, prima che una disgraziatissima separazione dalla borgata, voluta da qualche scienziato, penalizzasse le lungimiranti prospettive dell’allora presidente Mimmo Di Battista. Che, per inciso, con questo giocattolo ci ha messo un sacco di soldi, pur vincendo la coppa di Promozione e rimettendo in Eccellenza la squadra giallo-verde. Tanto per fare un ripasso di storia, in questa regione di fenomeni scordarelli.
In attesa della partita di via dei Gordiani, il San Cesareo si sistema a due punti dallo scalino dei play-off, e oggi ha 24 punti, per effetto della convincente prestazione di Nemi, con una tripletta di Neno Tajarol, emulato, in Promozione, dal solo Di Casimirro del Poggio Nativo (3-1 al Roviano con i gol di casa segnati in meno di 25’): chi pensava a una Diana forte come lo scorso anno si è dovuta ricredere, anche se ne ha, di potenzialità, per scalare qualche posizione. Per la squadra di Fabio Lucidi la semifinale in coppa, tra due mercoledì, con il Palestrina, e la possibilità di giocarsi le sue chance: domenica al “Roberto Pera” arriva la Roma VIII mentre il Sora deve fare i conti con il Morolo. E, TRA DUE DOMENICHE, LUPA FRASCATI-SAN CESAREO, DA BRIVIDI!
Tutto questo nel turno in cui la Vis Artena si prende il quinto posto, passando a Terracina con tre reti segnate da due dei suoi giovani, D’Innocenzi, una, e Capuano, due. Non basta il gol di Peppe Medoro, al Terracina, altra potenziale mina vagante ma che, a oggi, conta solo 15 punti, in undicesima piazza! Eterna incompiuta. Per la squadra di Tommaso Maurizi, Gianni Fiacchi e Paolo D’Este una risalita dovuta, sperata, voluta, in un ambiente che hanno saputo conservare rispetto alle critiche: non è da tutti. Bravi, i rosso-verdi. Intanto la Vigor Cisterna subisce il sorpasso proprio dalla Vis Artena perché, anzi, deve rincorrere il Monte San Giovanni Campano, con la gara che finisce 1-1. Con la prestigiosa vittoria di Sora il Lariano si posiziona appena un punto sotto rispetto alla squadra di Promutico, a 19, con il Marino che si affaccia in nona piazza per la prima volta, quest’anno, dopo aver messo subito in chiaro le cose a Formia, in 27’. Rete repentina di Gimelli, di testa, al 3’ e raddoppio di Turazza, con la terza rete sfiorata in un’ulteriore occasione. Formia inguaiato, alle cui sorti non basta la rete di Micallo, un altro difensore in rete, nel turno numero 12, al 72’.
Il Roccasecca pareggia con l’Anitrella 1-1 e con un sol punto prende il Ceccano a 14 tenendo la diretta concorrente a quota 12. Il Morolo vince la partita dell’Ave Maria, 3-0 al Torbellamonaca, portandosi da una a quattro lunghezze. Si avvicina la campagna trasferimenti e pare che la società di Giumento stia muovendosi per dare sostanza alla sua formazione. Per la Roma VIII nubi in campionato, schiarita per la gestione dell’impianto. Così pare.
Massimiliano Cannalire

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