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OSTIANTICA-ALMAS 1-1: NERVOSISMO, LANCIO DI TUBI E SPINTONI....


articolo del 24/1/2011

 

OSTIANTICA-ALMAS 1-1

Ostiantica (4-2-3-1): Lucci; Cusimano, Adiletta (27p.t. Riganelli), Moretti (20’s.t. Paoli) Carracoi; Saba, Bornino; Coversano (49’s.t. Perazzolo), Leonardi, Palomba; Marazza. A disp. Perazzolo, Luca Marignoli, Paoli, Riganelli, Taroni, Mucili. All. D’Aversa.

Almas (4-2-3-1) Federici; Sando, Flamini, Di Gioacchino, Giorgi; Ioppolo, Francesconi; Giusto (19’s.t. Leone), Cortani, Bertarelli; Romagnoli. A disp. Bastianelli, Federlini, Luziatelli, Leone, D’Elia, Paolini, Minucci. All. Santececco.

Arbitro: Sig. Viglianti di Latina (4,5).

Reti: 33’s.t. Conversano (O); 51’s.t. Flamini (A)

Note: Espulso Lucci (O) per condotta violenta nei confronti di Romagnoli al 50’s.t.

Le supersfide logorano chi non le vive. Questa potrebbe serenamente essere la sintesi del pareggio dell’Ostiantica di D’Aversa, capace di rendere inoffensiva l’Almas delle sette vittorie di fila e una delle due inquiline di vertice, dotata di giocatori dalla classe cristallina come Marco Cortani. Per il resto, a parte un rigore reclamato dal goleador ostiense di giornata, Conversano, al 24’ per lieve trattenuta di Giorgi ai suoi danni, davvero, non è stato scagliato un tiro verso nessuna delle due porte difese da Adriano Lucci. Lo stesso che poi verrà espulso nell’episodio del rigore del pari, in pieno extra-time, né verso quella dell’Almas, protetta dall’esperto Massimiliano Federici. Difese attentissime, ruvidezze a profusione, con Saba per i padroni di casa e Ioppolo per i ragazzi di Via Demetriade in maglia verde, a fare veramente la parte dei leoni in mezzo al traffico infernale, sradicando e proponendo invano per le menti pensanti delle rispettive squadre; Cortani da una parte e la coppia Palomba-Leonardi, dall’altra parte. Tuttavia come detto né il bianconero Gianluca Marazza né il centravanti ospite Roberto Romagnoli riescono ad avere mezzo metro per concludere a rete decentemente, e quando ciò accade, come riesce a fare la punta locale,  al 18’ e al 27’, trova al massimo gli stinchi degli avversari che deviano in angolo o in fallo laterale la sfera.

Nella ripresa non va poi tanto diversamente, se si riflette come siano arrivate le due segnature che hanno determinato l’1-1 finale di questa gara, in cui è parso evidente che tanta perfezione difensiva fosse determinata dall’enorme posta in palio da ambo le parti.  L’1-0 di Conversano, valevole aletta dell’Ostiantica, è di una casualità emblematica: botta dai venticinque metri radente col destro provata da Bornino, deviazione di Di Gioacchino col tacco, che fa planare la sfera sui piedi di Conversano; questi, totalmente libero dalle marcature, causa rimpallo impossibile in suo favore, si avvicina e dentro l’area gela l’Almas con un gran diagonale finito nell’angolino basso di sinistra. Casuale ma in fin dei conti meritato, il gol del provvisorio vantaggio, visto che l’Ostiantica per fiato, attenzione e grinta, è stata all’altezza sempre della prima della classe, ma il calcio è anche beffa, e per questo Flamini pareggia su rigore al sesto minuto di recupero, per una “pazzia” del valido portiere, Adriano Lucci, in coabitazione con un errore evidente dell’Arbitro, il modesto signor Viglianti di Latina. La dinamica da cui scaturisce il rigore poi realizzato dal numero 4 dell’Almas è questa: sventola da fuori in posizione centrale da parte di Ioppolo e parata con un rapido “accucciamento” da parte di Lucci, che deve però intervenire in due tempi visto che la sfera gli sfugge. E nel farlo si protegge la testa dall’entrata improvvida e scorretta di Bertarelli!, che lo colpisce lievemente al capo col piede destro. Qua l’arbitro avrebbe potuto e dovuto notare il tocco scorretto e falloso del giocatore dell’Almas, la carica al portiere, intervenendo. Ma non lo fa, forse perché vede che Lucci si rialza prontamente per rinviare. Ma il numero uno di casa ha un battibecco sia con Ioppolo che con Romagnoli, e a seguito di qualche parola di troppo, colpisce il secondo dei due, con uno schiaffo e il centravanti dell’Almas casca a terra. A questo punto Viglianti, che aveva seguito l’evolversi della lite, nonostante Lucci avesse rinviato subito dopo aver colpito l’avversario che si trovava dentro l’area, ferma l’azione e sanziona, come prescrive il regolamento, la condotta violenta col calcio di rigore del pareggio definitivo, espellendo il portiere.

Dopo il fischio finale e per un buon quarto d’ora, vengono lanciati verso il campo, sedie e dei tubi di materiale plastico di grosso diametro impilati all’esterno del campo, sistemati lì per dei lavori di rifacimento della struttura, nell’area antistante gli spogliatoi delle due squadre, protette solo da una (bassa) rete di recinzione, lanciate dai tifosi locali, infuriati per il pareggio, verso le persone che si trovavano all’interno dell’area degli spogliatoi.

Comprendiamo tale nervosismo visto che il rigore non doveva esserci, a parere di chi scrive, in quanto comunque il gioco andava fermato prima del raptus di reazione operato da Lucci in quanto lo stesso giocatore era stato irregolarmente caricato; però non è certo questo il modo di dare dell’Ostiantica un’immagine pulita e sportiva.

Resta la buonissima prova complessiva dei ragazzi di D’Aversa sorretti da super Saba e da Conversano, mentre ottima come sempre è l’interpretazione di lotta e governo data da Cortani al suo centrocampo ed al suo gioco, anche in una giornata in cui l’Almas, appannato, avrebbe serenamente potuto perdere la partita.

Giovanni Crocé

 

Dopo la gara il nostro cronista ha ricevuto evitabili contestazioni, anche dirette al sottoscritto, e un paio di spintoni da due idioti, nevrolabili. Non si può accettare l’informazione solo quando si parla bene di una squadra come è stato fatto nella prima parte di campionato. Troppo facile così. La strada per diventare una società esperta in questa categoria è lunga. E i dirigenti più saggi, impegnati, maturi come ne ha l’Ostiantica, deve essere ripresa al più presto. Diversamente è inutile parlare di confronto. La nostra testata, come la radio che rappresento, vogliono il dialogo, con chi civile e rispettoso è. Con quei maleducati e rozzi, francamente no: sono andati a prendersela, poi, con un ragazzo di rara educazione e senso del rispetto quale è il nostro collaboratore, cui esprimo tutta la mia gratitudine, oltre alla solidarietà del caso, per aver poi spiegato via radio in modo civile e composto l’evolversi delle cose, nonostante l’antipatico accaduto.

Sono stufo di ripetere che questo calcio è un giocattolo delicato. Non mi aspetto il tappeto rosso, sui campi. Ma che prevalgano le persone di buon senso, quello sì. Un ambiente intero lo deve alla mia singola storia professionale, e a quella di chi va sui campi prendendo i rimborsi spese, non di certo per guadagnare, ma per passione. Esattamente come i dirigenti.

Massimiliano Cannalire

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