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LADISPOLI, DOPO OTTO ANNI UN'ALTRA GRANDE FESTA


articolo del 9/5/2011

LADISPOLI!

La squadra di Umberto Paris

festeggia sul campo

e a Ronciglione. Poi in

piazza con la sua gente,

al ritorno

 

Il Ladispoli torna in Eccellenza, veste che più si colloca sulla società per tanti anni rappresentata dalla dinastia Marino, col Geometra Francesco e poi con suo figlio, Massimiliano, e che dall’estate scorsa è gestita, con l’opportunità ottica di imprenditore, da Umberto Paris. Che, al primo tentativo, centra la vittoria del campionato da massimo dirigente, affiancato dagli storici collaboratori dell’Unione Sportiva Ladispoli. Realtà, quella tirrenica, che non festeggiava da quell’aureo pomeriggio toscano del 7 maggio 2003, quando a Pontassieve, con tenacia e fortuna, superò una grande avversaria, il Derthona, con una rete di Daniele Galassi. Quest’anno ha meritato, il Ladispoli, perché i punti in classifica ne conserva 74, rispetto ai 77 prodotti sul campo, un’enormità, in una categoria vissuta, spesso, su vere e proprie ammucchiate fino a pochi turni dal termine. Come è accaduto un anno fa, di questi tempi, con la Corneto che il traguardo l’ha tagliata con meno punti, ma con un maggior numero di avversarie fino a tre, quattro giornate dalla fine della stagione regolare. Ha vinto la squadra più regolare, dopo aver perso sul tavolo del giudice sportivo la seconda di andata, pur avendo espugnato Acquapendente. Dopo che ha perso la terza e la quinta, entrambe in casa, sintomatologia proveniente dalla passata stagione, quando disperdeva punti in modo sciocco contro avversarie tutt’altro che irresistibili. E’ accaduto, stavolta, con il Trevignano e con il La Storta. Di lì in poi 28 risultati consecutivi di fila, cifre da capogiro, se ci pensiamo; numeri che difficilmente mentono, a questi livelli come in altri. Il Ladispoli ha preso gol all’inizio, nella scampagnata, piacevole, di Carbognano, rigore di D’Alessio, poi ha pareggiato, dopo appena due minuti, con Loiseaux, ha segnato con Provinciali, ha dilagato. E tanta gente si è riversato nella piazza in cui va a cadere viale Italia, dalla Stazione, per aspettare i beniamini di un’annata intera. Dimenticando un (presunto) errore, quello del caso Rinaldi, che poi sarebbe tutto da verificare, il Ladispoli ha costruito 23 vittorie, 8 pareggi e 2 insucessi, sulla terra battuta. Sessanta reti all’attivo, ventidue al passivo, ovvero tre reti messe a frutto ogni gol preso. Applausi a ogni singolo giocatore della prima della classe, alla società, ai dirigenti, e a Marco Galli, universalmente riconosciuto quale bravo allenatore, attento ai particolari, grande lavoratore, se volete capoccione per un verso, impegnato e determinato per altre valutazioni. Tanto di cappello a Paris e Nista, a Palmesi e al magazziniere, a tutti quelli che, con la giusta umiltà, hanno saputo ricollocare in un campionato di grande attenzione il Ladispoli, riportando entusiasmo allo stadio, dalle chiacchierate fatte al Bar Centrale, al sabato mattina come a inizio settimana. E grande ammirazione per le parole signorili che ha saputo esprimere Umberto Paris via radio direzione Montefiascone e soprattutto Lorenzo Minciotti, con cui ha un rapporto di reciproco rispetto remoto, lontano, anni luce, rispetto alle futili, evitabili, sterili e insopportabili polemiche che non dovrebbero far parte di questi campionati. Con tanto di benedizione e tifo per la seconda arrivata ora che si ri-avvicinano, per essa, i play-off, da parte del numero uno ladispolano, con il rischio, subito scansato in diretta, di farsi pochi amici in altre latitudini impegnate con gli spareggi di fine stagione.

Intanto il Montefiascone batte il Focene 5-2 con Bellei che si è dimesso qualche settimana fa ma il cui lavoro è stato apprezzato da parecchi addetti ai lavori, per una piazza che rappresenta una novità, e che si saprà riorganizzare sulla base e confermare anche nella prossima gestione, che sarà di Francesco Mirto per gli amici, tanti, Franco.

Il Santa Marinella fa 1-1 col pericolante perpetuo Corchiano, che la lezione un giorno la imparerà pure, su come si costruisce una squadra competitiva, degna di un torneo da vivere senza le solite paure: in gol Ferro ripreso prima del riposo da Russo per un punto di platino, per la modesta formazione di Pino Porcelli, troppo appassionato per rimanere al di fuori di un campo di gioco, pur consapevole, riteniamo, di un’organizzazione che dovrà pur migliorare, al di là della volontà degli ammirevoli dirigenti corchianesi. I tirrenici ora sono a 59 punti con la Vigor Acquapendente che si avvicina, nella volata per il podio, perché gli acquiesi rimontano due reti al Trevignano, e nei tre gol della formazione di Acquapendente si nota la doppietta del solito, proficuo Goretti, giocatore di ben altra categoria.

Nelle partite delicate per evitare posizioni brutte nei play-out il solito suicidio del Cerveteri dopo aver ripreso il gol di Iannuzzi con la rete dell’eterno Gallo, nonno di categoria con il vizio della rete. Nel quarto d’ora finale il Pianoscarano se ne va e segna due reti inguaiando i verde-azzurri del presidente Mazzarini, destinati agli spareggi probabilmente da giocare con il Corchiano Gallese. Il Tanas Casalotti esce battuto da Tolfa, e dovrà fare un punto per essere imprendibile per il Trevignano, adesso a 11 punti dalla squadra di Primavalle e potenzialmente, domenica prossima al celebre distacco degli 8 punti che permetterebbe di giocarsi un paio di chance in più per l’insufficiente formazione lacustre.

La Caninese passa a Nepi (2-1) e l’Atletico Vescovio ad Anguillara mentre Real Monteverde e La Storta si adagiano su uno 0-0 di fine annata.

Il Ladispoli ha festeggiato prima sul campo della Virtus Cimini (6-1) poi a pranzo a Ronciglione, nella città che, a sua volta, benedice il suo ritorno in Promozione con la Cimina che ha vinto 5-1 sul Tugurio Bracciano. Dunque festa nella festa. Che poi sarebbe proseguita in piazza Martini Marescotti, alla fine del viale Italia, quello che parte dalla stazione, con una mega-spaghettata, con la gente di Ladispoli. Chapeau!

Massimiliano Cannalire

(hanno collaborato Andrea Formiconi

e Stefano Stocchi)

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