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LA CORNETO TARQUINIA RAGGIUNGE MARINO, RIETI E AUDACE GENAZZANO NELL'ELITE
articolo del 15/5/2011
La Corneto Tarquinia passa sul terreno di gioco della Foglianese 2-1 e mantiene quel punticino di vantaggio nei confronti del Civitavecchia, e raggiunge il Marino, il Rieti e l'Audace Genazzano già arrivate, con qualche turno di anticipo, nell'élite. Dunque, dopo il gran bel campionato con le rispettive prime squadre, la Corneto e il Rieti, nel girone A, il Marino neopromosso attraverso la Coppa Italia, adesso per queste due società è giunta la soddisfazione anche coi diciottenni. Applausi a loro e alla formazione genazzanese! Ciro Granato, direttore sportivo e uomo-immagine, è intervenuto su Radioincontro nella mattinata di oggi, e ha detto, proprio sulla juniores neo-promossa: "Campionato esaltante, sempre vissuto in testa, che ci ha permesso di tornare, dopo appena un anno, nell'élite. Siamo retrocessi subito, dodici mesi, 15 vittorie consecutive, poi una leggera flessione, ma sempre da primi della classe, per poi riprendere la marcia e concludere il campionato molto bene. E questo successo coincide con i lavori per fare il campo in sintetico, così (fioca ma efficace ironia, n.d.r.) chi viene a giocare qui non si lamenta più del polveròn". Sul fatto del campo non è che finisce la magia, una volta sul sintetico... "Secondo me il problema è delle squadre che vengono qui, perché, con tutto il rispetto per la mia Corneto, il Rieti, autore di uno stupendo girone d'andata, ha mostrato un grande calcio, non può prendere cinque gol dalla Corneto. Anche il Monterosi è stato sconfitto dopo cinque vittorie consecutive quindi dipende da come approccia chi è abituato su una superficie differente". A proposito anche con l'Eccellenza la Corneto ha riscosso consensi, stima da parte degli addetti ai lavori... "I ragazzi della prima squadra sono stati, con il tecnico, encomiabili. Hanno lavorato sodo, con grande determinazione". Chiudiamo con il premio destinato al vostro presidente, Rinaldo Santori. "E' una persona che lo merita, il presidente lo fa per passoine; è entrato nel calcio perché l'ho coinvolto io. Non ha mai disturbato i giocatori quando le cose andavano male e non si esalta facilmente, dinnanzi alla vittoria di un campionato. E' talmente umile e semplice che si è detto sorpreso del clamore della festa delle benemerenze. E' rimasto colpito, e penso che come persona e come dirigente l'abbia meritato": Andrea Formiconi
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