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FINALI NAZIONALI: primo turno/gara di andata USINESE-TOR DI QUINTO 0-2


articolo del 18/5/2011

USINESE-TOR DI QUINTO 0-2

 

Si ricomincia da dove avevamo lasciato il Tor di Quinto. Con una vittoria

 IL TABELLINO

Usinese: Tanca 8, Baldino 6,5, Cubeddu 5,5, Ghiani 5,5, Pirino 5,5, Tedde 6,5, Zappino 6, Santoru 6 (62' M. Ibba 6,5), Canu 6,5, Fiori 6,5 (70' Rubattu 6), Fonnesu 6,5. A disp. L. Ibba, Pisoni, Scano, Fois, Deliperi. All. Giampiero Barrocu 6,5.

Tor di Quinto: De Simone 6,5, Ulisse 7, Proietti 6,5 (53' Civita 7), Silvestro 7,5, Marcelli 8, Cruz 7,5, Kanouté 7, Commini 7, Pischedda 7,5 (57' Lunetta 6), Marioni 6,5, Berillo 6,5. A disp. Minelli, Trinca, Almanza, Parroni. All. Massimo Testa 7,5.

Arbitro: Sig. Arcangelo Vingo di Pisa (8). Assistenti: Sigg. Nurchi di Alghero (7) e Nessena di Ozieri (7).
Reti: 19' Pischedda, 36' Silvestro.

Note: ammonito Rubattu (U) all'86' per condotta scorretta (gioco falloso). Calci d'angolo 5-2 per il Tor di Quinto. Recupero: 1' nel I tempo, 3' nel II. Spettatori: 1000 circa.

Dal nostro inviato a Usini (Sassari)

Il Tor di Quinto apre bene la fase nazionale juniores dopo la conquista dell'undicesimo titolo in regione, e vince 2-0 a Usini (Sassari) contro i pari grado isolani, vincitori di recente nella splendida e ospitale isola sarda. Va rimarcato come il calcio si dimostri, una volta di più, una vicenda di pura e profonda accoglienza, come il popolo sardo, come pochi altri, sanno fare, e le due società si scambiano pareri e sensazioni su diversi argomenti, ben oltre il calcio. In campo non mancheranno l'impegno, la determinazione e un arbitro che lascia giocare e utilizza la gestione tecnica applicata a un'intelligente elasticità. Il risultato finale, per stessa ammissione dei dirigenti e degli sportivi padroni di casa, non fa una grinza, con la equa individuazione di quegli elementi avversari capaci di scavare la differenza.

Dopo una gita in mattinata ad Alghero con la delegazione romana l dall'Usinese e guidata da un ammirato Giovanni Francesco Maria Spallucci detto Gianni per gli amici, il pranzo da Baldinu, ritrovo di questo discreto paese di circa 4.000 anime di cui più avanti in oltre 1.000 saranno presenti allo stadio P. Sau a tifare per i colori rosso-blu. E i dirigenti danno l'esempio nel sedersi allo stesso tavolo della squadra consumando le stesse pietanze, giusto a mezzogiorno: gnocchetti in bianco con dell'ottimo olio sardo e per chi ne voleva del sugo di pomodoro; il classico prosciutto e grana con insalata per gli atleti e verdura, a frotte, per i dirigenti. E della buona crostata locale con l'immancabile assaggio da parte presidenziale della birra del posto. Alle 13.45 la squadra si muove dal patio del ritrovo per pensare alle vicende del campo, distante 500 metri. Squadra a piedi e ancora una volta stupenda nella sua capacità di accogliere gli ospiti, l'Ussinese preleva i dirigenti campioni d'Italia con le vetture adatte al compito di transfert.

La partita racconterà di un primo tempo veloce e pimpante, sulla terra bianca di Usini, con l'entusiasmo dei giocatori sardi e la loro rapidità nel tentare sortite dalla media distanza, e la concezione del contrattacco fattore genetico di un Tor di Quinto votato a sfruttare a pieni giri il motore, potente, dei suoi valevoli attaccanti. C'è, tuttavia, una particolarità che non notavamo da anni: rimasto a Roma Paolo Testa per guidare gli Allievi d'élite nell'impresa di espugnare Tor Tre Teste (3-0 dopo l'1-0 di gara-1), in panchina va un'antica guida del sodalizio che è stato di suo padre, Vittorio, ovvero Massimo. Una cosa diversa, particolare, che domenica prossima, durante Sportinoro, quando verrà vista dai tanti sportivi e appassionati della nostra regione, farà di sicuro un effetto particolare. Il modulo non è il consueto libero staccato, tre marcatori, quattro mediani e due punte bensì un più aggressivo 1-3-3-3. E i primi minuti chiamano a due grandi chiusure Ghiani e Pirino su altrettanti scatti in profondità di Pischedda. Al 12' calcio d'angolo di Marioni dalla sinistra, sul primo palo, Pischedda prova la soluzione volante e Tanca neutralizza deviando ancora sul fondo. Il nuovo corner del numero 10 romano va a servire Commini che di testa manda di poco fuori rispetto al palo destro. Al 14' punizione di Silvestro per Proietti che ci prova di esterno sinistro spedendo la palla sul fondo; buona l'intenzione non la mira. Sul fronte opposto due volte Fonnesu va alla conclusione, e nella seconda (18') tira alto dal limite dopo essersi liberato di un avversario.

Al terzo tentativo di contropiede il Tor di Quinto passa (19'): lancio dalle retrovie di Cruz, buco dei centrali difensivi e Pischedda, con un preciso tiro di interno destro rasoterra una volta giunto in area di rigore, sull'uscita dell'incolpevole Tanca. Di questo portiere vanno dette parole eccelse perché, più volte, durante la prima ora di gioco, salverà la sua porta con parate di istinto e in un paio di circostanze prodigiose. La replica arriva di lì a pochi minuti quando (25') Fiori con un gran diagonale destro esalta i riflessi di De Simone che para un pallone forte e insidioso, calciato sul primo palo. Al 30' ancora il numero 1 del Tor di Quinto bi-campione d'Italia si esalta, dinnanzi a un signor destro tentato dall'ispirato Fonnesu, dai diciotto metri; apprezzabile il volo plastico del portiere sulla sua sinistra per bloccare la palla. Al 36' Pischedda riceve da Proietti, lavora un bel pallone in mezzo prima di essere spedito per le terre; il numero nove fa a tempo a mettere dalla sinistra del centrocampo in mezzo per Silvestro che innesca Kanouté; fuga e doppio passo sulla destra, il senegalese arriva sul fondo, mette in mezzo con il ritorno di Silvestro che va a cercare, e trovare, l'angolino di interno destro che sancisce il 2-0 per i ragazzi di Massimo Testa.

Al 43' punizione di Silvestro sul secondo palo (quello alla destra del portiere), Marcelli prova l'acrobazia mettendo in evidenza i riflessi di Tanca, bravissimo a parare in due tempi. Al 46' punizione lenta ma di rara precisione di Marioni dal limite per un fallo subito da Pischedda; gli oltre 1.000 spettatori intervenuti applaudono il balzo da campione di Tanca, che devia in angolo. Dopo due minuti di recupero si va negli spogliatoi.

L'Usinese che esce dagli spogliatoi è di ben altra sostanza e se la gioca alla pari, con quattro conclusioni dal limite in tutta la ripresa di cui una fortemente insidiosa, e uscita di poco. Il tutto nel rimescolare le carte spostando sul lato destro Santoru che così aveva più libertà di movimento. Il Tor di Quinto dimostra di non patire il caldo nel primo tempo ma di subirlo nel secondo quando la temperatura, pur in presenza di una favorevole brezza, tocca i 30 gradi. Così la squadra romana si mette dietro la linea della palla ma sono rare le sortite in avanti, merito anche di un centrocampo avversario che nella seconda parte lavora meglio. Ci proveranno, dicevamo, dai venti e dai sedici metri, Fiori, Santoru, Tedde e Fonnesu, senza sorprendere De Simone. La difesa del Tor di Quinto, è cosa nota, è reparto compatto, di sostanza con l'aggiunta del lavoro dei centrocampisti, che collaborano nel chiudere le vie aeree. Finisce 2-0 per la squadra campionessa in carica e con un meraviglioso terzo tempo nella parte retrostante la tribuna che conferma, semmai ce ne fosse bisogno, come il migliore spot per la Sardegna sia rappresentato, da sempre, dall'ospitalità dei sardi. Nell'occasione da una società di pochi uomini ma armati di stimabile volontà: l'Ussinese. Ci sarebbe da imparare, e ci sarebbe da spiegare, a certe partite tese che, nel Lazio, a livello giovanile, abbiamo avuto quest'anno.

Buono l'operato della terna con il primo ufficiale che, capito l'andamento della gara, ha risparmiato due "gialli" ai padroni di casa. Segno di grande maturità, per un direttore di gara. Kanouté crescerà capendo che da bravi giocatori si può venire, di tanto in tanto, presi per un braccio. Ha arbitrato con grande sicurezza, con una impeccabile vena atletica nonostante il fondo fosse una sorta di terra bianca che non vedevamo da anni ma sulla quale c'è stato il grande impegno delle contendenti. Bene anche gli assistenti, sulle rimesse e sui pochi off-side. Massimiliano Cannalire

A margine...

Il viaggio di ritorno è iniziato subito quasi interrompendo sul nascere l'ammirevole terzo tempo organizzato dalla società sarda, e dopo una ventina di minuti dalla doccia dei giocatori del Tor di Quinto, è iniziato il trasferimento all'aereoporto di Alghero. Nell'attesa giungevano notizie dalla tribuna dello "Ielasi" di Roma e alla fine anche dalla panchina; e quando è giunta la rete del vantaggio degli Allievi d'élite del Tor di Quinto di Paolo Testa in casa della Nuova Tor Tre Teste, si è vista la gioia negli occhi del presidente Massimo Testa e una insospettabile dote atletica di Giampiero Guarracino (!) e Giovanni Francesco M. ovvero Gianni Spallucci i quali sembravano emulare il Tardelli del Bernabeu. E il ritorno a casa, dirà il direttore sportivo più popolare della nostra regione (i fatti e i risultati dicono anche il più bravo, n.d.r.), sarebbe stato più dolce. Alle 20.05 l'aereo della compagnia di bandiera è arrivato a Fiumicino per lo "sciogliete le righe" in vista dei prossimi allenamenti e del ritorno, che si gioca al "Vittorio Testa" sabato prossimo con tutta la volontà del blasonato sodalizio teverino di ricambiare tanta cortesia e senso di amicizia. Perché in fondo, il pallone è un mezzo di incontro. Tornando alla pura contabilità di settore giovanile domenica il Tor di Quinto, nel breve volgere di 12 giorni dal successo juniores, giocherà la sua seconda finale regionale. Come solo il Savio ha saputo fare. Infatti questo è il panorama delle finali regionali d'élite della stagione che sta per terminare, qui, nel Lazio...

 

GIOVANISSIMI D'ELITE

 

N. TOR TRE TESTE-SAVIO

 

ALLIEVI D'ELITE

 

SAVIO-TOR DI QUINTO

 

JUNIORES D'ELITE (già giocata)

 

TOR DI QUINTO-FUTBOL CLUB 3-1.

 

E pensare che in parecchi si apprestavano a dire che il Savio avrebbe impiegato del tempo, per risorgere. Curiosi, gli eventi. No?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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