LE PAGELLE DEL "FLAMINIO" - LUPA FRASCATI
articolo del 23/5/2011
Le pagelle del “Flaminio”
LA LUPA al microscopio
Centrocampo troppo scollato, poco incisivo.
E’ il reparto che ha lasciato a viale Tiziano
le maggiori perplessità. Con il portiere…
Lupa
Gabriele Pompei 4 Se il concetto del portiere che è lì per parare vale, allora vale sempre. E non vorremmo sentir dire cose tipo: “Gli è scappato il gol di Scarpato però ne ha prese altre due. Purtroppo quando si danno delle valutazioni, sono tutti, gli episodi a passare sotto osservazione. E siccome abbiamo il privilegio di aver sì assistito di persona, in diretta, a una partita così importante, ma l’abbiamo rivista almeno tre volte in TV. Il giudizio, purtroppo per il giovane, è negativo. Ha il tempo per rifarsi, ma in campionato sono stati diversi, gli errori. E quello più palese è capitato al 33’ del primo tempo. Resta soltanto un’altra strada, per la Lupa: il doppio play-off con il Francavilla. In una stagione in cui Pochesci sembra pagare un dazio inclemente, alle evidenti incertezze di due dei tre portieri. Pompei è mancato clamorosamente confermando quelle lacune che, pur giocando un ristretto numero di partite, sul totale, erano già emerse. Nel primo tempo un salvataggio evita un prematuro gol bianco-nero.
Avrà il tempo per rifarsi ma si può rischiare ancora? Non è meglio un “vecchio”, Paoletti, in porta, e un giovane in più in mezzo? Vero che la rosa della Lupa deve fare i conti con gli under, ma altre due soluzioni ci sarebbero, sulla panca di ieri, ovvero Traditi e Ferri, entrambi centrocampisti, col primo che è addirittura un ’93, e duttile al punto da poter lavorare o davanti alla difesa, o in difesa.
Lorenzo Marcelli 5,5: dei due è quello meno idoneo a scendere e quel poco che potrebbe non lo fa. Dalle sue parti passa un certo Perrotti che lui fatica a contenere ma anche quando c’è da partecipare alle chiusure difensive, nel primo tempo (la rete arriva dalle sue parti), poco combina, riuscendo in qualche diagonale nel secondo tempo. Non è stato esente da rilievi. Prestazione sbiadita.
Sergio Marziale 6,5 Francamente dalle sue parti ha ingaggiato duelli non facili con clienti mica da ridere. Non ha rinunciato in fase di spinta anche se i compagni della mediana non è che abbiano brillato, per iniziativa. Sibilia non va al cross sovente né Scuoch scende, da quella parte, e il suo ruolo di controllore di fascia viene eseguito con disciplina, senza fronzoli né sbavature.
Roberto Festa 5 A parte la maniera sciocca di prendere un’ammonizione nella prima parte, con tanto di fiscalità da parte del direttore di gara, il numero 4 della Lupa, per buona parte del primo tempo, anziché dare un pizzico di profondità ogni volta che ha ricevuto palla dai difensori, partecipava al possesso del prezioso cuoio. Ma senza costrutto. Con il risultato che si doveva spesso ricorrere a passaggi dalle retrovie fin sulla tre-quarti anche per l’efficacia del pressing bianco-nero. Una prestazione scialba, senza acuti, in cui sembrava volersi limitare a fare l’ordinario, peraltro senza riuscirvi.
Tiziano Gagliarducci 6 Ci si aspettava di più in fase di appoggio sui calci piazzati, forse perché al “Tomei” il primo gol è stato il suo, nel 2-1 imposto il 23 gennaio al Sora. Ma il lavoro svolto nelle retrovie lo ha fatto in modo appena sufficiente. Un’ingenua entrata gli costa l’ammonizione, con tanto di rischio passato quando Simeoli era andata via partendo però da posizione irregolare. Lì il libero frascatano ha colpito la palla con la mano. Nel possesso palla, in due circostanze, a momenti non combina la frittata, mentre qualche discreta chiusura la effettua. Sul gol non può che provare l’opposizione a Scarpato attraverso il fisico. Grigia giornata (73’ Ognibene 7 entra dal 28’ del secondo tempo e, nei complessivi minuti che restano, è l’ultimo ad arrendersi. Gioca rapido, come sa, con il rimpianto di non averlo visto, per i suoi tifosi, in campo on un po’ di anticipo. Veloce, gioca con la palla bassa, è tra i migliori visti al “Flaminio”. Sull’episodio del 38’ è sottile il confine della concessione del calcio di rigore. Ma è sbagliato ammonirlo per simulazione).
Simone Santoni 6,5 Non è in grandissime condizioni, almeno sul piano del durare i novanta minuti, per intero. Però il suo lavoro lo fa, con diligenza, senza commettere falli evidenti, e con buon tempismo, nelle chiusure. Si sgancia un paio di volte nella prima parte, senza esito, e nel finale di partita, accartocciandosi su sé stesso, quasi alla Van Basten, manca di poco con la testa il colpo del pareggio e del prolungamento della gara. Stoico, ammirevole per la generosità, nei residui dieci minuti finali prova a essere il centravanti aggiunto, pur privo di benzina.
Valerio Dezi 5 Tra i meno proficui della Lupa, parte a sinistra, viene invertito con Iannotti dopo il gol, ma non punge se non con qualche cross, nel secondo tempo. Il fondo lo raggiunge di rado e raccoglie poco, nel dialogo coi compagni. Modesta prova, assai modesta. Da uno come lui c’era da attendersi di più (77’ Giacomo Ferri 6: dà ordine e spinta nel momento in cui occorre, con sana determinazione).
Luca Cichella 5,5 Soffre più di altri il pressing sui centrocampisti portato per quasi tutto il primo tempo dal Sora. Va nel primo tempo al tiro mancando di poco il bersaglio. Nella ripresa ci prova con la vivacità ma senza combinare granché.
Giuseppe Guardabascio 6 Il suo lo fa, sia nel primo tempo, quando al 12’, di testa, prende in castagna il portiere e viene fermato sulla linea da Dei, sia nella ripresa quando per ben due volte, si vede negare la gioia della rete del pareggio da un bravissimo Rossi. La rete la segnerebbe pure, in precedenza, ma viene annullata con diversi dubbi raccolti in tribuna, mentre per le immagini diciamo che sono troppo strette. Possibile fuorigioco quando è partita la palla? In ogni caso la volontà ce l’ha messa e una brutta botta, impunita, la subisce da Lisi al 44’, un minuto dopo che il Sora rimane in dieci contro undici, e il direttore di gara non se la sente di infierire. Due le subisce nella ripresa. Partita sufficiente.
Stefano Iannotti 6 Due cross molto belli su tre discese prodotte a destra, prima di passare, per pochi, minuti, dal 33’ al 40’, dall’altra parte. Viene cambiato perché secondo il tecnico non fa ciò che gli era stato chiesto. Non la prende bene e va diritto negli spogliatoi. Che si chiariscano perché ci sono i play-off, ora. In ogni caso pur non trascendentale, aveva provato a dare rapidità alla manovra, ma veniva spesso raddoppiato (40’ Masini 7 Quando entra lui cambia passo, la Lupa, e dopo appena tre minuti una sua fuga costringe Sibilia alla rudezza costata il “rosso” comminato al 7 sorano. Ma anche nel secondo tempo quando cresce la squadra è, tra gli altri, merito suo, che ci mette una buona distribuzione di palla, in verticale. Prova di sostanza.
Jimoh Azeez 5,5 Il primo tempo è un fantasma, e lo regala agli avversari. Nel secondo, pronti, via!, sfiora il gol. Poi prende la traversa con una buona iniziativa, e prova a partecipare al gioco corale, riuscendo in ristrette dimensioni. Ci voleva ben altra gara, parlando con la dovuta franchezza. E’ mancato nei momenti chiave della stagione, quelli più determinanti. Un’involuzione dovuta a cosa?
All. Sandro Pochesci 7 Ha dato un’anima e un gioco a questa squadra, anche se la singola partita che viene valutata lo vede partire senza Masini e togliere di fretta Iannotti. Il primo tempo vede i suoi giocatori soffrire la pressione avversaria, mentre nel secondo è tutt’altra partita. Toglie forse troppo tardi dal campo Dezi, quasi impalpabile, e, al termine, paga l’ennesimo errore dei portieri, che sono stati la sua croce. “Il calcio va così”, dirà in serata, sul discorso di Pompei e Pagano preferiti a Rossi, che poi si sarebbe ritrovato di fronte. Sulla bontà della seconda parte, pur in superiorità numerica, ci mette farina del suo sacco. Quando si perde un primo posto con uno spareggio bisogna battere le mani anche a chi ci è arrivato.
Massimiliano Cannalire