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IL LARIANO CONFERMA FERRETTI. CHE SI CONFERMA A LARIANO


articolo del 3/6/2011

IL LARIANO

HA SCIOLTO LE RIGHE MA ANCHE

I DUBBI: CONFERMATISSIMO

STEFANO FERRETTI.

CHE SI CONFERMA A LARIANO

 

Dal nostro inviato a Lariano (Roma)

Ci sono, in questa singolare regione, allenatori che prima di essere tali, sono uomini. Poi ci sono altri che allenano perché qualche gaggio di presidente aspirante manager cade in tentazione e si fa abbindolare dal pacco che recano con sé gli aspiranti Van Gaal. Storie lontane, ben distinte, dalla città celebre dappertutto per il pane. Così, nella settimana della sagra della bruschetta, il miglior condimento è e rimane il rapporto umano. Quello che si è costruito sui campi di mezza regione, e anche qualcosa in più, visto che i giallo-verdi, a un certo punto, avevano persino rimontato uno 0-2 trasformandolo, nel silenzio di Velletri, in un rumoroso 3-2, che sarebbe poi servito, alla squadra di Petrelli, alla fine dei conti seconda e oggi in corsa per la serie D.

Non hanno assilli, da queste parti, né proclami, dopo essersi tolti soddisfazioni tipo andare a vincere a Sora 1-0, aver fermato, in pratica, tutte le grandi, dopo i primi due enigmatici mesi. In un elegante ritrovo larianese, con uno dei due presidenti assente giustificato (Loris Di Giacomoantonio, n.d.r.), a fare da ordinato e garbato padrone di casa è stato Roberto Pinci. Di solito silenzioso ma non per questo meno attento a una serie di cose. Così il popolare dirigente del Lariano Calcio di stanza a Palestrina ha espresso della sana ma mai scontata gratitudine per un gruppo di ragazzi e giocatori grandi davvero compatto, unitamente al lavoro del tecnico, Stefano Ferretti, che ha riscosso applausi da qualsiasi avversaria incontrata. Non viene, un torneo del genere, per caso, dopo che in due sono arrivate allo spareggio e il San Cesareo del vicino di casa e amico Guglielmo Carpentieri è giunto terzo, con oltre 70 punti di dote.

C'è, tuttavia, da pensare al futuro, e sommariamente il collettivo giallo-verde verrà riconfermato in blocco, una volta ascoltato il parere dell'ex giocatore di Lazio e Pescara: una partenza, forse, per il mondo dei professionisti, lasciando la porta aperta, come dice il presidente Pinci. Soddisfatto dell'approccio dei dirigenti a questa prima volta in Eccellenza del Lariano, consapevole che l'impianto andrà migliorato, e con il caparbio e appassionato vice-sindaco Claudio Crocetta intenzionato a lavorare in funzione dello sport e del calcio, specificamente. Contento del lavoro nei rapporti Pinci lo è anche nei confronti di Mauro Ventura, direttore sportivo di poche parole ben noto a tanti, dell'ambiente regionale, lontano dalle luci dei riflettori ma dotato di buona saggezza a dispetto della non avanzatissima età.

Una certezza, quella di confermare la quasi totalità dei giocatori. Con una ancora più grande. A Lariano non sono sordi, relativamente alle tentazioni fatte di recente al tecnico Ferretti. Semplicemente vogliosi di giocarsi delle chance figlie delle ammirevoli fondamenta messe in opera. Tutti assieme. Senza tirarsi indietro. Del resto Lariano è in collina, non è al mare. Qui le sirene difficilmente arrivano. Una città si è svegliata nell'élite regionale. E, a occhio e croce, vuoi vedere che dispone anche dei giovani di qualità? Il tempo, come spesso accade, resta il miglior arbitro. La pazienza, dalle parti dell'Appia e della Tuscolana, poco dopo i pratoni del Vivaro, ce l'hanno, per vocazione. Come quell'odierno assessore che giocò, tanti, tanti anni, lontano da Lariano, che all'epoca faceva, sì e no, 1.500 abitanti (!) rispetto a quelli di oggi, 13.000, scegliendo di fare il cameriere per metà giornata, il portiere dell'Inverness, nell'altrà metà. Nella lontana Scozia, ben prima di Gianfranco Zola nelle terre inglesi. E rifiutò di firmare il contratto per l'Aberdeen. La storia si ripete, dopo quasi 50 anni, ma riguarda il timone.

Max Cannalire

(ha collaborato Max Arrichiello)

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