LA VOCE DEL DIRITTO: LA PROPOSTA PER DELLE SOCIETA' DILETTANTISTICHE SOLIDE? L'AZIONARIATO POPOLARE
articolo del 6/7/2011
DIAMO UN CALCIO ALLA CRISI: LA PROPOSTA DELL'AZIONARIATO POPOLARE ED UN CALCIO PIU' LEGATO ALLA NOSTRA ZONA DI RIFERIMENTO OLTRE LA CRESCITA DEL VIVAIO. Esiste una via d'uscita ad un calcio “troppo costoso” anche tra i dilettanti in questi anni? Esiste un modello sostenibile per fare calcio e non perderci? Si può vincere senza disperdere patrimoni? Le società dilettantistiche possono vivere “per sempre”? Queste sono alcune delle domande che si pone la stragrande maggioranza dei dirigenti oculati e degli appassionati che leggono di possibile fallimento di una società o ancor di più di salvifiche “fusioni” societarie. Io ho provato a dare una risposta. Ho cercato un modello di gestione capace di stare al passo con i tempi. Sono partito da due modelli: uno vincente in questo decennio in Europa (l'azionariato popolare) e l'altro che ha come riferimento la peculiarità del campanile (l'attaccamento alla maglia). Che cos'è l'azionariato popolare? - Parte dal concetto che l'unione faccia la forza. Una miriade di soggetti che donano una quota ragionevolmente bassa per far crescere la propria società. Ogni socio è parte integrante della società. Ogni socio è la società. Wikipedia così definisce questo modello: “L'azionariato popolare è una pratica diffusa nel mondo sportivo internazionale e si può definire come una diffusione della proprietà azionaria presso il pubblico dei tifosi, che diventano anche investitori e dirigenti”. Le caratteristiche principali dell'azionariato popolare evidenziano una serie di vantaggi. Tra questi: 1) Proprietà infrastrutture “L'evoluzione delle attività sportive e calcistiche in particolare è stata sostenuta dalla creazione di vere e proprie “Città dello Sport”, con l’obiettivo di costituire un punto di aggregazione per l’intera comunità sportiva e di fornire una significativa e meno enigmatica fonte di ricavo; 2) Dimensione sociale “I Club hanno sviluppato un forte legame con il territorio, promuovendo iniziative di sostegno e sviluppo della comunità locale (anche attraverso la costituzione di Fondazioni ad hoc), in differenti settori: dal sostegno a problematiche sociali alla promozione della cultura al mondo dell’arte.” 3) Dimensione multidisciplinare e sostegno al settore giovanile “I Club sono caratterizzati da una connotazione polisportiva, promuovendo lo sviluppo anche di differenti discipline sportive, oltre al calcio, e da una particolare attenzione alla valorizzazione del settore giovanile” 4) Partecipazione dei soci “I Club hanno sviluppato forme di rappresentanza e partecipazione diretta dei soci alla vita e al governo del Club: i soci sono parte attiva nella definizione degli indirizzi e delle scelte del Club” 5) Benefici per i soci “I Club hanno ideato e sviluppato una serie di accordi/convenzioni con aziende/enti per garantire ai soci condizioni vantaggiose in differenti settori”. Il contributo annuale - Le società europee che hanno come connotato l'azionariato popolare hanno questo tipo di contributi: per essere soci del Bayern Monaco si deve spendere una cifra di 50 euro (fino ad ora sono 100.000 i soci) mentre per essere soci del Barcellona bisogna sborsare 137 euro (sono 134.000 i soci). Questo modello è sicuramente esportabile in una realtà regionale come quella che ci riguarda. Serve volontà e voglia di cambiamento. Altri esempi nobili dell'azionariato popolare puro sono: Real Madrid e Atlethic Bilbao (Spagna), Benfica e Sporting Lisbona (Portogallo), St. Pauli (Germania), Sant'Arcangelo (Italia). I benefici - “Tale modello, infatti, va ben al di là della pura e semplice organizzazione di attività/eventi legati al mondo del calcio: la partecipazione al Club diventa occasione e momento di aggregazione, oltre alla dimensione sportiva, con una forte valenza sociale e culturale, che rafforza il senso di appartenenza e di identità con il Club stesso . Obiettivo finale è la formazione di un’unica Comunità il cui punto nevralgico e di incontro è rappresentato dalla Città dello Sport” [Studio sull'azionariato popolare di KPMG e Studio Legale Tonucci del 2006]. Esorto le nostre cittadine ad organizzare in questo modo perché è con questo tipo organizzazione che si allontana dall'idea della società di proprietà del mecenate di turno. La società di calcio di una città a livello dilettantistico è di tutti e tutti devono partecipare alla crescita della società. Per ulteriori info o consigli sull'azionariato popolare Praticante Avvocato Francesco Casarola Esperto in diritto ed economia dello sport Studio legale Spadafora De Rosa info@francescocasarola.com --- www.francescocasarola.com per urgenze: cell.: 3206692014